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Anteprima Akimbot | (PC) | Mom, we have Ratchet & Clank at home (e per fortuna)

Inutile nascondere una cosa: a chi scrive la saga di Ratchet & Clank piace e anche non poco; i primi 3 titoli su Playstation 2 sono grandiosi action-platformer che hanno poi dato il meglio di loro con i 2.5 capitoli su Playstation 3, con A Crack in Time a rappresentare uno dei migliori videogiochi della piattaforma. È un gran peccato che, in generale, come brand sia poco tenuto in considerazione in termini di ispirazione, complice anche il generale deserto di investimenti che sta caratterizzando il recentemente mondo dei videogiochi.

Evil Raptor, con PLAION dietro a fare da publisher, forte del successo del buon Pumpkin Jack (che a molti ha ricordato il primo Medievil) ne ha approfittato per realizzare un nuovo videogioco dichiaramente ispirato al brand di Insomniac. Ecco quindi Akimbot, che pur non vantando (almeno ad un primo sguardo) le idee e le intuizioni del brand originale sembra avere le carte in regola per difendersi egregiamente.

Akimché? Akimbot!

Akimbot quello è: un ibrido tra action platform in cui, nei panni di un mercenario chiamato Exe e del suo amico/accompagnatore Dataset deve fuggire da mafiosi, assassini robot, astronavi, fauna non particolarmente allegra e tanto altro ancora all’interno di un videogioco dalla forte impronta action. Il gameplay di Akimbot assomiglia da vicino a quello marcatamente TPS di Ratchet Gladiator / Dreadlocked, con un sistema di puntamento in terza persona e qualche abilità di movimento che ricordano da vicino il dinamicità degli scontri di quel determinato videogioco.

Nella demo che abbiamo potuto provare per l’occasione, Exe e Dataset sono stati controllabili all’interno di un livello lineare che si muoveva in un grande arcipelago tropicale (in qualche maniera simile, per tematiche e atmosfere, alla bella Pokitaru).

Dopo un’introduzione narrativa che mostra i nostri due protagonisti in fuga da un pericoloso mafioso, il gioco entra nel vivo permettendo al giocatore di scegliere tra una di quattro armi speciali, che accompagneranno poi l’arsenale di gioco. Le armi speciali verranno ricaricate di eliminazione in eliminazione, attraverso il sangue dei nemici, offrendo però una potenza di fuoco maggiore rispetto al normale, offrendo un’interessante variazione sul tema rispetto ai videogiochi a cui si ispira.

Com’è sto Akimbot allora?

La nostra prova di Akimbot è avvenuta su PC, dove abbiamo potuto constatare rapidamente un notevole livello grafico complice l’ormai sempre più popolare Unreal Engine 5, con effetti particellari galvanizzanti, colori molto saturi e in generale un ottimo livello di dettaglio (senza dimenticare animazioni pregevoli). Anche il livello di scrittura dei dialoghi, nonostante la scarsa durata della nostra demo (appena 35 minuti), ci è sembrato interessante, con un umorismo molto bambinesco ma anche efficace che ha fatto sghignazzare il bambino dentro di noi a più riprese.

Dove il gioco non ci ha convinto è nel comparto estetico, eccessivamente impersonale nei protagonisti, e sopratutto nel level design, che abbiamo trovato molto pigro e privo di tutta l’anima platform che tutt’ora rappresenta uno dei punti di forza della saga di Ratchet & Clank. Fortunatamente, almeno dai trailer e dalle immagini presenti sulla pagina Steam, il gioco sembra essere ben più vario in termini di cose da fare ma la demo non ha fatto un’impressione positivissima in tal senso.

La demo di Akimbot è al momento scaricabile liberamente su Steam.

Conclusioni

Akimbot promette bene ma, per il momento, razzola un po’ meno. Il gameplay funziona, la scrittura dei dialoghi funziona e graficamente è un gioco che sa il fatto suo; possiamo sorvolare sull’impianto estetico un po’ anonimo ma non sul level design che deve dire e offriure di più al giocatore per poter conquistare, pena il rimanere nell’anonimato.

This post was published on 12 Giugno 2024 13:30

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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