The Gentlebros fa di nuovo centro con un terzo capitolo più micioso che mai.
Vade retro, Baldur’s Gate! Zelda, scappa a nasconderti! I gatti pirata più famosi della storia dei videogiochi sono tornati: l’uscita di Cat Quest III, fissata al prossimo 8 agosto (giornata mondiale del gatto) su PC e console, è sempre più vicina. The Gentlebros ci ha inviato un codice preview per mettere mano alle prime ore della nuova avventura piratesca open world, che si preannuncia ricco di attività e con un livello di sfida adatto a tutti, per un’esperienza spensierata ma non banale, in una parola divertente. E piena zeppa di gatti.
Alla gattavventura!
I fondamentali del gioco sono sempre gli stessi: un sapiente mix di meccaniche RPG e action-adventure che riportano alla mente i classici di entrambi i generi dell’era Nintendo (non ho citato Zelda a caso), senza che questa riproposizione di luoghi comuni del gaming risulti noiosa o stantia. Buona parte della sensazione di freschezza deriva ovviamente dalla “gattificazione” del design di gioco, che farà la gioia di tutti i fanatici dei morbidi felini. Per inciso, io sono un cinofilo, ma ciò non mi ha impedito di divertirmi parecchio con l’anteprima di Cat Quest III, che mi ha richiesto poco meno di tre ore per essere completata, credo facendo tutto ciò che fosse possibile fare.
Specifico che ho effettuato la prova in single player, nonostante fosse già implementata la modalità cooperativa locale. Qualora voleste cimentarvi in questa possibilità, tenete presente che il gioco è ottimizzato per joypad, anche se gli sviluppatori promettono un pieno supporto alla classica combinazione mouse+tastiera. In ogni caso, l’esperienza è risultata assolutamente godibile anche in proprio, dato che si rivela subito zeppo di possibili attività.
Gatta al tesoro
La premessa narrativa è molto semplice: l’etero capitano Cappy recluta un giovane gatto filibustiere – protagonista senza nome del gioco – per aiutarlo a recuperare un leggendario tesoro. Ovviamente le preziose ricchezze sono ambite dai tutti i gatti dei sette mari, e noi non abbiamo a disposizione né nave né ciurma – anche se la prima la troveremo dopo pochi minuti di gioco. Una volta liberi di salpare sta completamente al giocatore decidere quale strada intraprendere.
Alcuni indicatori danno un’idea della direzione da seguire per la main quest, ma nulla vieta di girovagare altrove alla ricerca di side quest, segreti e bottini nascosti. Sebbene si possa considerare Cat Quest III un looter-action-adventure, gli elementi RPG non mancano: se vogliamo possiamo considerarlo un action-RPG dalle meccaniche semplificate, ma non per questo meno appagante.
Le nostre scorribande gattare ci porteranno alla conquista di nuove armi, nuovi capi d’equipaggiamento e tesori. Con le ricchezze accumulate potremo acquistare equipaggiamento migliore ma anche apprendere magie. Inoltre il combattimento fornisce esperienza che consente di salire di livello e aumentare le proprie caratteristiche parametriche, oltre che imparare nuove abilità.
Tutti questi fattori permettono un character building tanto essenziale quanto variegato: si può plasmare il proprio gatto come un destreggiante felino che molla fendenti rapidissimi e schiva gli attacchi nemici – vi ricordo che il combattimento nella serie è in tempo reale – oppure approcci difensivi che attaccano dalla distanza con armi da fuoco e magie, fino a pelosissimi tank armati di scudo con cui è anche possibile deflettere i colpi (ma serve notevole tempismo). Nulla vieta inoltre di switchare da armi melee a ranged nello stesso combattimento, anzi spesso l’alternanza degli assetti è la chiave vincente per avere la meglio sugli avversari più temibili.
Il mondo di gioco è ricco di attività ed NPC con cui interagire per farci assegnare incarichi e ottenere indizi su dove andare e cosa fare. Nella breve prova ho potuto girovagare per una decina di isole diverse – più o meno grandi – ognuna con all’interno un’idea diversa, una trovata divertente, una meccanica piacevole.
L’impressione è che questo Cat Quest III sia un concentrato di idee brillanti e “pucciose”, rese ancor più apprezzabili da un efficace adattamento italiano che riesce a mantenere in modo divertente allusioni, doppi sensi e sano umorismo felino. Il combattimento veloce e appagante, la colonna sonora scanzonata e la coloratissima grafica 2.5D sono tutti fattori che incentivano a continuare a giocare e che mi danno ottime sensazioni verso il prodotto finito.
Conclusione
Le prime ore di Cat Quest III sono un gradito antipasto che stuzzica l’appetito per la terza, coloratissima avventura felina nei Sette Mari targata The Gentlebros, con tanti contenuti e meccaniche che puntano dritte al cuore del genere. La difficoltà permissiva – ma che necessita comunque del giusto approccio al combattimento e di un minimo di grinding – e l’umorismo di cui il gioco è permeato promettono di offrire tante ore di divertimento e spensieratezza.