Ci sono quei titoli che rimangono impressi nella mente anche anni dopo averli giocati.
Se al tempo vi siete persi tra le lande del primo Dragon’s Dogma, molto probabilmente lo ricorderete con un particolare affetto. Il titolo di Capcom, al netto di qualche indiscutibile piccola problematica, ha infatti saputo ritagliarsi un posto importante nel cuore degli appassionati. Un successo certificato anche da una riedizione nel 2017 con un comparto tecnico migliorato, segno di come la richiesta dei fan non si sia spenta neanche dopo diversi anni dal rilascio originale dell’opera.
A provare ad accendere del tutto la fiamma, e a far conoscere la saga a tutti coloro che non si sono avvicinati al primo episodio in nessuna delle sue vesti, sarà Dragon’s Dogma 2, atteso seguito in uscita tra pochissime settimane, per l’esattezza il prossimo 22 marzo, su PC, PS5 e Xbox Series. Un appuntamento che molti di voi si saranno già segnati sul calendario e di cui proviamo a farvi ingannare l’attesa raccontandovi del nostro provato in anteprima. Perché, ebbene sì, grazie a Capcom abbiamo potuto provare con largo anticipo una generosa porzione di gioco, che ci ha meglio fatto comprendere le grandi potenzialità di Dragon’s Dogma 2.
Faber est suae quisque fortunae
La nostra prova con l’attesa ultima fatica di Capcom si è divisa in due grosse macro-sezioni. Nella prima abbiamo potuto testare con mano per circa un’ora e mezza la vocazione Cavaliere Mistico, mentre nella seconda per il medesimo lasso di tempo quella che prende il nome di Arcier-Mago. Il tutto in due aree differenti, che ci hanno quindi concesso di vedere Dragon’s Dogma 2 all’opera in maniera ancora più estesa. Come ben saprete, nella futura opera vi saranno numerose vocazioni e quelle che abbiamo potuto provare sono quindi solo la punta dell’iceberg. Un assaggio che ci ha in ogni caso permesso di trarre ben più di una conclusione sulla bontà del lavoro fatto a riguardo dalla società nipponica.
Sia la vocazione del Cavaliere Mistico che quella del Arcier-Mago ci hanno infatti convinto, sia per quanto riguarda le potenzialità di ognuna delle classi che per come hanno saputo cambiare drasticamente il nostro approccio a Dragon’s Dogma 2. Con il Cavaliere Mistico, dotato di una lunga lancia e abilità magiche, ci siamo infatti dilettati con degli scontri diretti, buttandoci nella mischia e incrociando lame e incantesimi con qualsivoglia avversario il titolo ci ha buttato davanti. Nei panni dell’Arcier-Mago, senza ombra di dubbio la vocazione più intrigante e originale tra le due, il nostro modus operandi è cambiato drasticamente, dato che abbiamo imparato ad agire nelle retrovie e a supportare i nostri compagni senza scendere in prima linea.
Se il Cavaliere Mistico ci ha quindi soddisfatto con il suo approccio tutto sommato tradizionale, è proprio l’Arcier-Mago ad averci conquistato e fatto capire le grandi potenzialità del gameplay di Dragon’s Dogma 2. Capcom ha infatti imbastito tutta una serie di abilità in grado di farci vivere il gioco in un’ottica completamente diversa. Le frecce curative ci hanno ad esempio permesso di sostenere i nostri alleati nei momenti più duri, mentre dei potenti dardi esplosivi, che abbiamo anche potuto guidare manualmente una volta scoccati, ci hanno consentito di infliggere grossi danni ai nemici più coriacei.
A scardinare completamente il sistema di gioco è però stato un attacco speciale che permette alle frecce di rimbalzare tra le pareti e di aumentare a ogni cambio di direzione il proprio potere offensivo. Inutile stare qua troppo a decantarne le incredibili gesta negli spazi chiusi: vi basti solo sapere come siamo stati in grado di annichilire letteralmente qualche mid boss in una manciata di secondi. Tutto questa senza considerare come fosse poi possibile potenziare tali abilità e sbloccarne di ulteriori, arricchendo così ancor di più il panorama complessivo.
Così come le abilità dell’Arcier-Mago si sono rivelate poi preziosissime in determinate situazioni, in altre ci siamo invece trovati in difficoltà, ad esempio contro gli avversari più aggressivi in grossi spazi aperti, sintomo di come ogni vocazione abbia i propri pro e contro e non vi sia una strada più consigliata delle altre. Certo: il bilanciamento tra le diverse classi è ovviamente da valutare nel gioco completo e sul lungo periodo, ma fin da ora le impressioni a riguardo sono tutto sommato buone.
Meno convincente, invece, la telecamera, che ci ha ahimè pestato i piedi in ben più di un’occasione nel corso del nostro hands on. Durante i combattimenti più concitati, sia perché contro un elevato numero di nemici che contro qualche avversario dotato di una stazza imponente, ci siamo infatti spesso trovati in difficoltà ad avere una chiara visione dello scontro. La telecamera di tanto in tanto si è appunto cimentata in delle inquadrature tanto ardite quanto poco utili ai meri fini della pugna. Un qualcosa che non ci ha ovviamente impedito di goderci questo primo provato di Dragon’s Dogma 2, ma che ci ha comunque fatto storcere il naso. Un problema annoso, insomma, che non inficia ovviamente in maniera eccessiva l’esperienza complessiva, ma che è davvero difficile non notare.
Un mondo incredibilmente vivo
Quello che ci ha invece fatto rimanere assolutamente estasiati nel lavoro di Capcom è sicuramente quello che il mondo di gioco. Raramente, se non addirittura quasi mai, ci è infatti capitato di imbatterci in un qualcosa di così ricco e pregno di cose da fare, in cui ogni singolo centimetro quadrato di terra può rivelarsi il palcoscenico di qualche memorabile avvenimento.
Vagando anche per solo qualche ora tra le lande di Dragon’s Dogma 2 abbiamo infatti racimolato numerosi momenti unici, in grado di lasciare il segno. Oltre a quelli predeterminati, come un ricco scrigno in una cavità di una grotta o un pericoloso nemico appostato in una stanza segreta, a stupirci sono però stati quelli più casuali. Ci è infatti capitato di venire approcciati da un possente grifone nel bezzo del nulla, dopo averlo sentito stridire e avvicinarsi da lontano, così come di cadere vittima di qualche imboscata di goblin o banditi. Dei lupi ci hanno morso le caviglie, strattonandoci verso la loro tana, mentre cercavamo un luogo sicuro dove riprendere il fiato e dei non morti ci hanno sorpreso al calar della notte. Queste sono solo alcune delle situazioni con cui abbiamo avuto a che fare in una mattinata in compagnia del gioco, con Dragon’s Dogma 2 che sembra essere una cornucopia non indifferente di eventi e scontri in grado di rimanere impressi nel cuore e nella mente del giocatore
Salvatori del regno
Così come i territori ostili sono pieni di avvenimenti in Dragon’s Dogma 2, così lo sono anche i villaggi e le città disseminate nella mappa di gioco. Proprio come nel primo capitolo capita infatti di essere approcciati da viandanti e abitanti in cerca di aiuto, desiderosi di raccontare le proprie sventure e chiederci di supportarci nella loro risoluzione. Un qualcosa che aumenta esponenzialmente l’idea di trovarsi in un mondo estremamente vivo, ma su cui talvolta si ha l’impressione si sia premuto un po’ troppo il piede sull’acceleratore. Capita infatti di venire interrotti più e più volte girando per i vicoli di ogni città, magari mentre si è intenti a fare mente locale o a dirigersi di fretta e furia da qualche parte. Una meccanica, insomma, così come nel primo capitolo, sicuramente interessante, ma che deve essere usata con la giusta attenzione.
Pure i propri compagni arricchiscono ulteriormente l’ecosistema e l’atmosfera di Dragon’s Dogma 2, dato che costellano le nostre scorribande di dialoghi e discorsi. Ci aiutano, inoltre, oltre che in combattimento anche nelle quest, dato che sanno condurci sulla giusta strada nel caso perdessimo l’orientamento. Nel caso non fossero a conoscenza di dove andare, inoltre, arrivano addirittura a consigliarci di trovare delli alleati più informati, in modo tale da ottenere i giusti suggerimenti necessari ad arrivare a capo alla missione.
In conclusione
In Dragon’s Dogma 2 tutto concorre insomma a creare un qualcosa di incredibilmente coeso, un mondo vivo colmo di cose da raccontare e da fare, che si compone sulle scelte e le azioni del giocatore. È ancora presto per incoronare definitivamente l’ultima fatica di Capcom, ma se il buongiorno si vede dal mattino questo secondo episodio sembra davvero avere tutte le carte in regola per raccogliere la pesante eredità del primo Dragon’s Dogma e ghermire i giocatori in un’avventura tanto incredibile quanto longeva. Fortunatamente al 22 marzo non manca poi così tanto.