Credevo di averne le scatole piene di giochi survival-sandbox stile Minecraft e Terraria, così come credevo di averne abbastanza anche delle meccaniche di automazione mutuate dai colony sim. E invece, a quanto pare, mi sbagliavo: Necesse, un gioco indie che unisce tutte le esperienze citate poche righe più su, si è rivelato invece la perfetta sintesi chimica che mi serviva per passare notti insonni e mattinate stanche.
Sviluppato da una singola persona, Mads Skovgaard, Necesse è un approccio minimalista al sandbox survival alla Minecraft, senza però sacrificare la profondità di gioco. Il titolo è in early access dal 2019 e di recente è finito sotto il publisher Hooded Horse non a caso: l’editore in questione è celebre per prendere sotto la sua ala protettrice giochi con una notevole profondità di sistemi, e a Necesse non manca questa caratteristica pur non essendo un gioco puramente strategico.
Il primo approccio a Necesse è quanto di più familiare possibile: come Minecraft e Terraria ci sono sistemi di crafting che si basano sulle working bench, risorse che sbloccano l’utilizzo di altri strumenti e risorse in un ciclo quasi infinito, dungeon da esplorare all’avventura con mob e tesori sparsi in ogni dove… il tutto però compresso in un’esperienza che sembra essere fin da subito minimalista, sia per l’aspetto grafico della pixel art essenziale e chibi con visuale dall’alto, sia per le meccaniche di gioco che sono meno arzigogolate e macchinose dei principali giochi a cui Necesse si ispira, ma anzi sono meccaniche ottimizzate per fornire al giocatore subito degli strumenti necessari a evitare un farming ossessivo e dedicarsi di più alla curiosità nella costruzione e nell’esplorazione.
Provo a spiegarvi meglio questo concetto con un esempio di come si compiono certi passaggi obbligati in Minecraft, per poi mostrarvi invece come avviene il tutto in Necesse.
Nel celebre gioco di Mojang, per sopravvivere alla notte e per portare avanti le proprie esplorazioni sotterranee è necessario procurarsi come prima cosa delle torce, creabili utilizzando rametti di legno e carbone, processi che van fatti manualmente andando a tagliare alberi, magari cuocendo del legno per ricavarsi il carbone, rompendo i tronchi per farne dei rami, assemblando il tutto in editor per una torcia… e durante l’esplorazione poi, queste van tenute in una posizione di inventario o nella mano di riserva per poterle piazzare in giro.
In Necesse, mettendo da parte il fatto che si abbia già a disposizione un’ascia quando si entra per la prima volta in gioco, è sufficiente avere del legno a portata di mano per creare torce con una shortcut, mentre per piazzarle in giro nei dungeon basta premere il tasto R sulla tastiera senza occupare slot utili per armi o altro. E quando finiscono? Non possono finire quasi mai, le casse e i tesori del dungeon sono spesso pieni di torce da trovare e sinceramente finora non mi sono mai trovato a secco!
Questo tipo di ottimizzazione del tempo del giocatore è raffrontabile in qualsivoglia comparto di Necesse. Un altro esempio rapido che si può fare è il cibo: esiste uno strumento chiamato lunchbox, ossia un inventario specifico per il cibo che si tiene nell’inventario, così da non far occupare a tutte le differenti tipologie di cibarie slot preziosi del proprio inventario!
Più si va a fondo nei meccanismi di gioco, più si incontrano automatismi del genere fino ad arrivare alla possibilità di reclutare gli abitanti nel proprio insediamento. Attraverso uno stendardo è possibile fondare la propria colonia, e ogni tanto verranno delle persone a commerciare o semplicemente a farci visita alle quali possiamo chiedere di diventare parte del nostro villaggio. Ogni persona ha i suoi requisiti per essere reclutato, ma anche i suoi bisogni per essere trattenuto. E ogni tipo di personaggio ha differenti specializzazioni e usabilità (banalmente, un farmer è utile per fertilizzare e raccogliere i frutti del raccolto, un blacksmith è ottimo per creare lingotti dai materiali di scavo e magari anche armi).
Premendo il tasto C nei pressi dello stendardo della colonia si passa alla gestione dell’insediamento dove è possibile avere una panoramica generale su tutto, dal territorio occupato ai letti assegnati agli abitanti, fino alla suddivisione dei compiti e dell’equipaggiamento. Postazioni di lavoro come le classiche workbench ma anche i falò, i forni, le incudini o i tavoli d’alchimista per citarne un paio possono essere tutte automatizzabili con compiti e ricette specifiche che gli abitanti possono portare avanti, mentre raccoglitori come forzieri, librerie e armadi possono essere specializzati nel dettaglio in particolari tipi di oggetti scelti dal giocatore e addirittura possono essere rinominati!
Quando ci si stufa della propria isoletta, basta prendere una barca craftabile direttamente dall’inventario e avventurarsi verso le isole vicine. Ogni isola ha un diverso bioma (al momento ne ho trovati 4, non so se ve ne siano di più o se ce ne siano altri in programma in futuri aggiornamenti magari) e può avere villaggi e dungeon. Premendo il tasto N è possibile visionare le vicinanze, e di tanto in tanto alcuni mob possono offrire come loot delle cartine che possono rivelare un altro pezzetto di mappa generale.
È proprio avventurandosi verso altre isole che si comincia a capire quanto Necesse possa espandersi; quando si arriva a villaggi precostruiti si scoprono quanti edifici si possono caratterizzare e quanti abitanti si possano avere, arrivando a costruire gigantesche città in grado di automatizzare ogni minimo dettaglio necessario per l’avventura del giocatore.
Avventura che in Necesse si porta avanti anche e soprattutto sottoterra, dove è sì possibile trovare i materiali con cui procurarsi più attrezzi e risorse, ma dove anche trovare chicche e genialate che espandono il gameplay e contemporaneamente la curiosità del giocatore. Non vorrei farvi troppi spoiler, quindi vi rivelo solo una cosa che ho trovato: un ingresso sotterraneo a un’enorme sala del tesoro protetta da trappole su un percorso di piastrelle lunghissimo.
I personaggi utilizzati dal giocatore inoltre sono molto simili come concetto a Terraria: personalizzabili fin dalla loro creazione, mantengono il loro inventario anche cambiando mondo di gioco, conservando anche le memorie delle quest portate a compimento in precedenti partite! Ah, giusto, c’è un quest system, per non parlare di boss battle con nemici imponenti dotati di più pattern di attacco. E funziona già perfino il multiplayer!
Chissà quante altre cose ci sono in gioco che ancora non ho avuto modo di provare, altre invece le ho viste ma ancora non sono riuscito a testarle, come per esempio il sistema di wiring che in teoria dovrebbe essere simile alla redstone di Minecraft. Vedendo come hanno funzionato le trappole nel dungeon che ho trovato, posso supporre che ci sia un certo grado di profondità anche in questo sistema.
Tempo al tempo, saranno l’esperienza in gioco e il progresso degli aggiornamenti di questo accesso anticipato a farci assaggiare il vero potenziale di Necesse. Questo videogioco si presenta per ora come la summa massima dei videogiochi sandbox survival con automazioni e meccanismi che danno valore al tempo del giocatore, spingendolo a divertirsi e curiosare invece di perdersi in farming ossessivo. Necesse ha raggiunto qualche settimana fa il milione di acquisti su Steam, e non vediamo l’ora si arrivi al rilascio completo del gioco così da poterlo recensire in ogni suo dettaglio.
This post was published on 28 Gennaio 2024 17:45
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