La serie spagnola targata Netflix dedicata alle incredibili rapine del Professore ha un nuovo protagonista nello spin-off “Berlino”. Gli otto episodi andranno in onda sulla piattaforma di streaming dal 29 dicembre e racconteranno una storia tutta nuova, ambientata anni prima delle vicende della prima stagione de La casa di carta, quando Andrés De Fonollosa – nome in codice Berlino – guidava un’altra gang di (im)perfetti rapinatori in un colpo da 44 milioni di euro.
Avendo visto tutti gli episodi in anteprima, ve ne parliamo qui senza spoiler.
Si consiglia la visione della prima stagione de La casa di carta per comprendere al meglio il personaggio, i cameo e altri riferimenti che potrebbero altrimenti sfuggirvi.
Ci sono due cose che muovono il mondo, l’amore e il denaro: Berlino non riesce a rinunciare a nessuno dei due piaceri, visto il suo stile di vita edonistico, ma questa indecisione costante non fa che attrarre problemi a lui e alla sua nuova gang. Dopo il divorzio dalla terza moglie, Andrés, ancora ignaro della propria malattia e lontano dai piani di attacco alla Zecca spagnola, non crede più nell’amore eterno, deluso dalle sue esperienze e da ciò che vede intorno a sé.
Si concentra perciò sul “lavoro”, preparando un’incredibile rapina nella capitale francese insieme all’amico Damian, professore universitario con una doppia vita criminale, e a un nuovo team di giovani scagnozzi: la timida hacker Keila, lo scassinatore dalla testa calda Roi, il tuttofare Bruce e la sfrenata Cameron. Il piano è sfruttare un antico calice francese rubato a Madrid per intrufolarsi senza lasciare alcuna traccia in una casa d’aste di Parigi all’interno della quale sono conservati 63 gioielli delle famiglie reali europee dal valore di 44 milioni di euro. Un piano intricato e delicatissimo nell’esecuzione, come la serie principale ci ha abituati ad amare, che richiede la massima precisione da parte di ogni membro della banda.
Ed è qui che come sempre entra in gioco l’amore a rovinare tutto, per primo quello di Berlino per Camille, la moglie del proprietario della casa d’aste, insoddisfatta dalla propria vita matrimoniale e preda facile del ladro gentiluomo vista l’enorme quantità di microspie lasciate in casa sua dalla banda criminale. Al cuor non si comanda e a poco a poco tutti i personaggi iniziano a far emergere la propria visione dell’amore, passando in rassegna le sue sfaccettature e le avvolgenti emozioni che scatena.
La paura di amare, la nascita di un sentimento nuovo, il consolidamento di qualcosa di vero, il dolore dell’abbandono, il tradimento e l’incertezza vengono tutti affrontati in questa serie che è più romantica di quanto voglia essere crime fiction. Certo non mancano i piani criminali e le grandi fughe, ma è evidente l’intento degli sceneggiatori di mostrare come l’amore sia un male necessario nella vita di qualunque essere umano, anche di chi vive ogni giorno al limite come questa variegata banda di ladri.
E così, divisi tra logica e sentimento, ci si ritrova a combinare guai nella città stessa dell’amore, Parigi, scenario di amori che sbocciano e appassiscono nel giro di pochi giorni o di anni interi. La regia è riuscita a immortalare perfettamente la bellezza dei suoi ambienti in contrapposizione alla freddezza asettica della camera blindata della casa d’aste, sorprendendo poi in alcuni momenti con inquadrature particolari e tecniche speciali che simulano specchi e riflessi.
Impeccabile poi l’interpretazione di Pedro Alonso nel ruolo di Berlino e altrettanto quella dell’insostituibile Alessandro Quarta che gli presta la voce nel doppiaggio italiano. Ottimi anche gli altri membri del cast, i cui personaggi si sono evoluti e hanno mostrato di più del loro passato burrascoso, senza mai allontanarsi troppo però dal fulcro dell’opera cioè la personalità istrionica, giocosa, romantica, ma anche in gran parte psicopatica di Berlino.
A livello di scrittura però, il realismo delle vicende – per quanto possibile – si inizia a perdere nella seconda metà della stagione, dove le scelte dei personaggi si fanno sempre più stupide, ma dove in positivo vediamo anche il loro maggiore sviluppo caratteriale. Peccato anche per la scarsa presenza di Raquel Murillo e Alicia Serra, grandi ritorni che però fungeranno più da cameo che da reali antagoniste in questa serie che si concentra molto poco sul conflitto con le autorità.
Dramma e conviviale comicità si alternano similmente a ciò che abbiamo visto ne La casa di carta, con una colonna sonora di classici intramontabili da varie epoche storiche (dalla musica classica alle hit degli anni 90) che ogni tanto emergono impetuosi per dare maggior impatto alle scene. Anche la sigla riprende lo stile della serie originale con una Parigi in versione plastico architettonico.
La serie è autoconclusiva, ma lascia spazio a nuove avventure dell’amato rapinatore che potrebbe dar vita a un intero arco narrativo prequel, vista la fine della serie principale.
Sicuramente, chi ha amato La casa di carta per i suoi intriganti giochi mentali tra la banda e la polizia potrebbe restar deluso dal taglio più sentimentale di questo spin-off, ma se le relazioni al cardiopalma vi appassionano, non potete certamente perdervi questa nuova serie fatta di amori criminali e adrenalina.
This post was published on 22 Dicembre 2023 9:01
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