Una delle zone più grandi e maestose della Gamescom 2023 era quella allestita da Xbox dove ho davvero passato moltissimo tempo tra i numerosi giochi da provare, i tatuaggi e le postazioni da astronauta. Ecco il racconto di tutto quello che ho vissuto e provato!
La fiera di quest’anno si è aperta con un evento a porte chiuse di Microsoft dove Todd Howard e Phil Spencer ci hanno presentato Starfield. Una demo hands-off mostrava tutta la fase iniziale del gioco, l’editor del personaggio e un primo combattimento contro dei pirati spaziali. La sensazione è stata quella di essere davanti a qualcosa di veramente immenso, anche se nei canoni dei titoli a cui Bethesda ci ha abituati. Non un “Fallout” nello spazio e nemmeno uno “Skyrim” nello spazio, ma allo stesso tempo qualcosa di più e qualcosa in meno. Qualcosa che va giocato a fondo prima di poter dare qualsiasi giudizio. Purtroppo non è stato possibile provare il gioco in fiera, ma lo stiamo recensendo (e portando live sul nostro canale) già da qualche settimana e a breve potrete sapere tutto nella nostra recensione.
La demo si è però chiusa con un pazzesco trailer live action del gioco dove un astronauta si preparava a partire per lo spazio sulle note di una grandiosa versione riarrangiata di “Rocketman”.
Prima di congedarci e lasciarci visitare tutta la zona Xbox della Gamescom, Todd Howard aveva un’altra sorpresa per noi giornalisti, una sorpresa atomica oserei dire. Ci ha infatti mostrato un primo teaser della serie TV di Fallout che dovrebbe essere ambientata a Los Angeles con una storia tutta sua e che differisce da quella dei giochi. Nel trailer era possibile vedere sia dei soldati in armatura atomica camminare in un deserto, sia un ghoul con un cappello molto simile a John Hancock, il ghoul autoproclamatosi sindaco dell’insediamento di Goodneighbor in Fallout 4.
Tra le varie immagini mostrate c’era anche qualcosa relativa al mondo pre-esplosioni atomiche. È quindi possibile che la serie alterni il mondo radioattivo di Fallout che conosciamo bene al mondo che c’era prima e che ha portato alla disfatta dell’umanità. Per saperne di più dovremmo necessariamente attendere il 2024, anno di rilascio della serie.
Una volta usciti dal “planetario” in cui abbiamo vissuto l’evento di Starfield e dopo essere stati omaggiati con un braccialetto del gioco e una bottiglietta di yfood al gusto di cannella e sempre a tema Starfield, ci siamo letteralmente persi ad ammirare il padiglione Xbox. Il sottoscritto, appassionato di pirati sin dalla tenera età, non poteva non lanciarsi subito verso lo stand di Sea of Thieves (non giocabile) dove, dopo aver posato come capitano al timone della sua nave, si è anche fatto fare un tatuaggio piratesco con l’aerografo di quelli che gridano AAAARRRRH! da tutti i pori!
Ripreso il controllo mi sono diretto a provare il brawler RPG a scorrimento (dagli autori di Banner Saga), esclusiva Xbox e PC, che prende il nome di Towerborne. La sezione disponibile durava pochi minuti in cui ho potuto saggiare le abilità del mio personaggio, un tank dalle grandi abilità di stordimento. Dopo aver eliminato alcuni nemici senza problemi ho dovuto vedermela con un boss fungo gigante che mi ha abbattuto un paio di volte.
Fortunatamente sono stato prontamente rianimato dal mio compagno di avventure, infatti il titolo è un cooperativo e può essere giocato fino a 4 giocatori. La sensazione è quella di un picchiaduro a scorrimento vecchio stile ammodernato però con elementi RPG, abilità secondarie dei personaggi, equipaggiamento intercambiabile e una grafica cartoon che pare una versione al neon del classico cell-shading. Nei pochi minuti giocati ci siamo divertiti, bisogna vedere se è capace di reggere a campagne più lunghe senza diventare ripetitivo. Ne sapremo di più nel 2024, anno di uscita previsto.
Attirato dal mare mi sono poi diretto verso il titolo edito da Quantic Dream (Heavy Rain, Detroit: Become Human, tanto per citarne un paio) e sviluppato da Parallel Studio che prende il nome di Under the Waves. Su questo fronte vi rimando però alla recensione del nostro Michele che ha avuto modo di provarlo più approfonditamente visto che il gioco è uscito subito dopo la fine della fiera.
Forse uno dei titoli con lo sviluppo più travagliato di sempre: annunciato nel 2010 e poi ripresentato nel 2018, alla Gamescom 2023 era finalmente presente in una piccola demo (circa 15 minuti) nonostante le difficoltà del team di sviluppo ucraino che si è dovuto spostare a Praga per via delle follie della guerra scatenata dalla Russia.
La demo, che girava su PC con una NVIDIA GeForce RTX 4090, ci ha mostrato il mondo di S.T.A.L.K.E.R 2, o almeno una piccola parte dove, dopo essere sfuggiti all’attacco di un cane mutato, dovevamo correre verso la base indicata. Nel tragitto abbiamo incontrato alcuni nemici umani e mutati, abbiamo potuto interagire con alcuni NPC, evitare qualche zona radioattiva e persino provare alcune armi come alcune pistole e un fucile a canne mozze. Non molto, anzi praticamente nulla anche solo per poter pensare di dare un giudizio al gioco.
Nonostante questo alcune problematiche erano palpabili: la grafica purtroppo era poco pulita, le animazioni non brillavano per fluidità e i menù erano parecchio confusionari. L’atmosfera del gioco era però centrata e la presenza alla Gamescom ci è sembrata più un messaggio da parte del team di sviluppo piuttosto che una prova, un qualcosa che dicesse “S.T.A.L.K.E.R 2 è qui, esiste e lo vedrete presto!” E forse lo vedremo davvero “presto” durante i primi mesi del 2024.
Arriviamo ora ad un dei titoli più belli, evocativi ed interessanti che ho potuto provare a questa Gamescom 2023. Jusant, realizzato dal team di Don’t Nod già responsabile di Life is Strange, Vampyr e il mai dimenticato (almeno da me) Remember me, è un platform che spinge il giocatore verso l’arrampicata di un’immensa torre. Questa è però solo la punta dell’iceberg e conoscendo Don’t Nod so che c’è qualcosa di più dietro la fatica di raggiungere un punto sempre più alto, di piantare un chiodo, di ergersi sopra una scogliera o di lanciarsi nel vuoto.
Giocando a Jusant mi sono sentito accolto in un mondo immenso, ricco di biomi differenti, che crescono si mischiano e si espandono sull’immensa torre che ho potuto esplorare solo in parte. Devo ammettere però che la maggior parte del tempo l’ho passato a osservare il mondo che hanno Don’t Nod ha creato e che pare modellato nella plastilina. Un’esperienza colorata e immersiva da cui ho fatto davvero fatica a staccarmi. È stato bello rilassarsi a salire, alternandomi tra LT e RT semplicemente per arrampicarmi tra vecchie scale, rocce, corde, piante, lasciandomi indietro il resto e con l’unica voglia di guardare l’orizzonte con un alt(r)a prospettiva.
Jusant è un’arrampicata a 360 gradi dove meditare mentre si pianta un chiodo per creare un punto dal quale dondolarsi, dove risolvere enigmi ambientali, dove sfruttare la corda in dotazione alla protagonista tramite ogni modo possibile. Spero di avervi messo anche solo un decimo della voglia che ho io di tornare su Jusant. Fortunatamente, non dovremo aspettare tanto visto che l’uscita è prevista per il prossimo 31 ottobre.
Dopo Jusant avevo bisogno di qualcosa di tenero e letale, così mi sono diretto verso la postazione di Party Animals, il brawler sviluppato da recreate Games a tema animali. Party Animals è l’essenza del divertimento multigiocatore. Un titolo che può essere giocato sia online che offline e che permette di divertirsi per ore senza mai annoiarsi o almeno così mi è sembrato. Il rooster è già di per sé una follia: il giocatore potrà infatti scegliere tra 12 animali di peluche, soffici e morbidosi, per entrare in un combattimento a squadre dove 8 giocatori se le danno di santa ragione. L’obiettivo è quello del deathmatch classico, ottenere il maggior numero di uccisioni per sé e per la proprio squadra, 4 in totale composte da 2 giocatori.
Io ero un dinosauro particolarmente arrabbiato, mentre il mio compagno un coccodrillo micidiale. La nostra malvagità però non è bastata perché siamo stati letteralmente massacrati da un coniglietto e un gattino che ci hanno spedito più volte nel paradiso dei peluche. Tutto questo utilizzando armi di distruzioni di massa come boomerang sturalavandini giganti. A niente è servita la nostra ritirata strategica (anche se qualcuno l’ha chiamata fuga con la coda tra le gambe) arrampicandoci da una parte all’altra dello scenario, alla fine siamo stati sconfitti.
Il deathmatch quindi corre via come niente MA ci sono altre 2 modalità ancora più succose. Una di queste è una vera e propria partita di calcio dove bisogna buttare una palla abnorme nella porta avversaria. Un’altra invece, la mia preferita, è il furto degli orsetti gommosi che vanno rubati dall’arena e portati al sicuro nella propria base.
Insomma come avrete capito da queste poche parole Party Animals è un concentrato di follia e divertimento dove scimmie, tigri, alci, dinosauri, gatti, conigli, cani, papere, coccodrilli e altri animali se le danno di gusto nel modo più coccoloso possibile. Speriamo che il gioco sia supportato abbastanza da durare nel tempo, intanto la sua uscita è prevista per il prossimo 20 settembre e, se ve lo state chiedendo, sono in arrivo altri animali (anche perché io volevo la tartaruga, la giraffa e la balena ma non c’erano!)
Tra i più particolari titoli provati alla Gamescom 2023 c’è sicuramente Cocoon. Si tratta di un altro titolo dal quale non mi sarei mai voluto staccare e dal gameplay molto peculiare fatto di enigmi ambientali. Il giocatore è infatti chiamato a guidare il protagonista tra puzzle davvero fuori scala, in tutti i sensi. Dopotutto si tratta del nuovo gioco dagli autori di Limbo e Inside (se non li avete giocati recuperateli subito), stavolta con visuale isometrica che offre al giocatore l’esplorazione di più mondi uno dentro l’altro.
Ogni mondo di Cocoon è rappresentato da una sfera che può essere trasportata per attivare strani marchingegni alieni, sbloccare porte e persino colpire i nemici. Nella mia prova ho potuto risolvere diversi enigmi fino a sbloccare il pieno potenziale della sfera/mondo che mi ha offerto il potere di vedere l’invisibile e muovermi verso zone dove apparentemente c’era il vuoto. Tra i vari enigmi ho anche potuto affrontare un boss, diviso in tre fasi, che è riuscito a darmi del filo da torcere. Se sconfitto infatti venivo respinto dal mondo verso il precedente e dovevo nuovamente tornare al suo interno e ricominciare lo scontro.
Geometrico e cervellotico, Cocoon attrae l’occhio con le sue forme precise e il suo mondo misterioso. La voglia di tornare a giocarci è tanta e fortunatamente potrà già essere saziata il prossimo 29 settembre.
Lo stand Xbox era davvero immenso e oltre ad una riproduzione di una cabina di pilotaggio della NASA, realizzata da Tempur e perfetta per Starfield, c’erano oltre 150 postazioni di prova per giocare a:
Purtroppo non siamo riusciti a giocare con tutto, ma nei prossimi mesi avremo modo di approfondire molti dei giochi elencati. Oltre a questi c’erano anche due zone dedicate rispettivamente a Forza Motorsport e Senua’s Saga: Hellblade 2. Purtroppo nessuno dei due giochi poteva essere provato dal vivo ma c’erano varie attività da fare come foto e tatuaggi.
Insomma, come avrete capito l’esperienza nello stand Xbox è stata quella più intensa della Gamescom, ma la fiera ci ha riservato anche tantissime altre sorprese, tra le tante la nuova avventura di Tintin edita da Microids.
This post was published on 8 Settembre 2023 10:00
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