Titolo provocatorio a parte, se c’è una cosa che proprio non mi va giù nel mondo dei videogiochi è il declassamento che nei decenni uno dei miei giochi preferiti, The Sims, ha subito nel tempo, arrivando gradualmente dal trasformarsi da innovativo simulatore di vita a una costosa casa per le bambole digitale. Era ora che si affacciasse sul mercato un rivale assetato di sangue come Life By You per un motivo fondamentale: la concorrenza che accende la competizione tra sviluppatori.
Per secoli The Sims non ha mai avuto rivali ed è diventata una IP troppo adagiata sugli allori e con zero propositi di cambiamento. Avere finalmente qualcuno a contrastarla sul fronte dei life sim da un lato aggiunge nuova linfa per i giocatori appassionati del genere, smaniosi di provare qualcosa di diverso, dall’altro lato invece spinge tutti gli sviluppatori in campo a rimboccarsi le maniche per tenere sempre alta l’asticella e diversificare i propri prodotti.
C’è già un precedente di lotta tra Electronic Arts, la casa che detiene attualmente i diritti di The Sims, e la più giovane Paradox Interactive: il completo annichilimento di Simcity, leggendaria IP che negli anni ’80 diede vita ai moderni giochi di simulazione e di strategia. Dal flop dell’ultimo titolo cittadino degli studi Maxis, sottratti da EA Games dalla proprietà del visionario game designer Will Wright autore di Simcity, The Sims e Spore, Paradox ha saputo prendere spunto per creare un capolavoro ancora attuale, Cities Skylines, ora pronto ad arrivare a un secondo capitolo questo settembre.
Durante la Gamescom 2023 a Colonia, in Germania, sono riuscito ad assistere a un incontro hands-off di una versione ancora in sviluppo di Life By You, “il The Sims di Paradox Interactive“. Chiamarlo così, però, capirete presto che è riduttivo dalla lettura di questo articolo. Non uso giri di parole né tardo troppo nel dirvi che tra tutti i giochi visti e provati alla Gamescom di quest’anno, Life By You è quello che più mi ha colpito.
Dal poco che ho avuto modo di vedere e dalle conversazioni avute con gli sviluppatori, sembra che Life By You vada ben oltre la semplice casa delle bambole animata, ma anzi sembra che cerchi di essere in toto una simulazione di storie intere, uno strumento che raggiungerà il suo pieno potenziale quando i suoi contenuti saranno dati in pasto alle tante community di giocatori che verranno a crearsi.
Conosco bene Paradox e i suoi giochi: sono cresciuto a pane ed Europa Universalis, ho tutte le espansioni di Stellaris e di Cities Skylines, la mia testa è esplosa per Crusader Kings III (Recensione qui), e potrei continuare all’infinito parlando di altri giochi sotto la loro ala protettrice o addirittura della community di modder. Prima ancora di partecipare all’incontro della Gamescom ero sicurissimo che un life sim nelle mani di Paradox avrebbe avuto potenzialità enormi, ma dopo questa mezzora passata con gli sviluppatori sono assolutamente estasiato e in attesa per l’arrivo dell’early access nel marzo del 2024. Nel frattempo si vocifera perfino di possibili integrazioni tra Cities Skylines 2 e Life By You, ma sono rumor eh! Incrociamo le dita.
In tutto ho assistito a una dimostrazione di 15 minuti di Life By You attraverso le mani di una sviluppatrice dello studio di Paradox Tectonic, prima di dedicarmi a una sessione di domande e risposte per altri 15 minuti circa. Non abbiamo visto alcun editor dei personaggi, ma siamo stati subito calati in gioco con Ronnie, una noiosissima istruttrice di palestra, ligia all’atletismo e non amante della musica. Nonostante la piattezza della sua personalità – oh, ragazzi, son gusti! – le scelte e le giocate fatte dalla sviluppatrice durante il suo playthrough mi hanno illuminato gli occhi in una maniera che pochi giochi hanno fatto finora. Non so nemmeno da dove partire, tant’è vasta la mole di cose che ho notato in quei pochi minuti di tempo! Lo stesso stato d’animo si è ripercosso nel botta e risposta seguente con King Choi, Director of Marketing di Paradox Interactive. Perfino lui era estasiato dalle domande che gli venivano poste, era sicuramente la persona più entusiasta nella stanza.
Nonostante le animazioni facciali ancora rudimentali e alcuni asset risultino essere ancora un po’ grezzi, il fascino di Life By You si è mostrato in maniera prepotente nelle interazioni tra Ronnie e il mondo di cui fa parte, persone incluse. Durante il suo lavoro di routine alla Palestra, Ronnie ha incontrato un amico di cui ora mi sfugge il nome: in un primo momento la scelta di un’interazione è mitigata da un menu radiale di scelte in stile The Sims, dove al click su un personaggio o un oggetto corrisponde al pop up di diverse opzioni. Negli altri life sim, l’interazione finisce lì… In Life By You, questa sembra essere solo l’inizio, specialmente quando si tratta dei dialoghi!
Ronnie ha selezionato delle opzioni di conversazione con il suo amico, e la telecamera di gioco si è posta automaticamente in terza persona, tenendo di volta in volta l’interlocutore di quinta, di spalle alla telecamera. Da qui ne è uscito fuori un sistema di dialoghi a scelta, le cui possibilità di risposta variano a seconda delle statistiche di Ronnie, dei suoi tratti e del livello di relazione con l’interlocutore! Selezionare una singola linea di dialogo non termina l’interazione, ma avvia una serie di botta e risposta che procede in base alle suddette variabili. È sembrato di assistere a un vero dialogo tra una persona che non si prende troppo sul serio e che vuole scherzare, e una persona permalosa che invece non comprende le battute! Per la prima volta ho provato l’ebbrezza di una conversazione immersiva in un life sim, invece che una selezione asettica di una scelta.
Qualcosa che ha contraddistinto fin da subito lo sviluppo di Life By You è che Rod Humble, il founder di Paradox Tectonic, mentre era ancora in fase investigativa sui life sim, stava cercando proprio di capire come estendere l’esperienza di un gameplay del genere. A essere onesti, tutti noi nello studio, da appassionati di life sim a nostra volta, eravamo d’accordo sul migliorare le possibilità di dialogo. In genere in questi giochi le conversazioni sono sempre semplicistiche, noi invece fin da subito volevamo introdurre una connessione emotiva all’interno dei dialoghi, un po’ difficile da ottenere con linguaggi fatti di suoni, emoji e farfugliamenti. Insomma, c’è un sacco di capacità di storytelling anche nei tradizionali life sim, ma noi vogliamo andare oltre. È diverso quando puoi immedesimarti con più immersione anche in un semplice “ti voglio bene“. Introdurre un linguaggio reale nelle conversazioni apre a una serie di opportunità di gameplay.
– King Choi, Studio Director of Marketing di Paradox Interactive
L’istruttrice di yoga Ronnie è andata al lavoro verso la palestra di cui è dipendente. Ah sì, è possibile seguire i propri personaggi in ambienti lavorativi e non c’è bisogno di alcun DLC o di mestieri alternativi per fare ciò. Seguire i personaggi al lavoro non è assolutamente un obbligo, ma la scelta è possibile e… sicuramente ha i suoi risvolti di gameplay che discuteremo più avanti!
Per la prima volta ho visto un life sim dove il mondo è reattivo in maniera naturale alle proprie scelte, qualcosa che ho sempre sognato per giochi simili ma che per limiti tecnici abbiamo forse visto in maniera primordiale solo in The Sims 2 e The Sims 3. Mi è sembrato come se i sistemi simulativi profondi come quelli di giochi quali Dwarf Fortress, dove anche il più insignificante degli esserini o il più basso dei nani ha una sua storia che ha un impatto minimo nel mondo di gioco, fossero inseriti in un life sim in tre dimensioni e ovviamente con un impianto tecnico più complesso.
In che senso il mondo è reattivo? L’ho vissuto in maniera indiretta attraverso una cosa che subito ha catturato la mia attenzione, ma nella spiegazione successiva di King Choi è diventato tutto più chiaro. Andiamo con ordine.
Sulla destra in alto allo schermo ho notato un feed social che scorreva, con azioni e dichiarazioni dei personaggi della città (o probabilmente solo quelli conosciuti da Ronnie) condivisi tramite hashtag e abbreviazioni da social network. Un sistema molto simile al Chirper di Cities Skylines, ma che mi è sembrato molto più significativo e interessante, non mi sembrava solo un feedback asettico dei bisogni della gente. La mia primissima domanda al director Choi è stata quindi proprio su questo aspetto.
Tutto ciò che hai visto fa parte del nostro Emergent Storytelling Engine; questo motore guida tutte le interazioni dei personaggi, anche di quelli di cui non hai alcun controllo. Il feed da social media che hai visto “poppare” in alto è un modo per notificare al giocatore delle azioni di conoscenti, amici, interessi romantici, nemici e familiari.
– King Choi, Studio Director of Marketing di Paradox Interactive
Le azioni viste nel feed non sono solo flavor per far sembrare che il mondo attorno al giocatore sia vivo, ma sono interazioni che hanno avuto un impatto nella vita di questi personaggi e che, presumibilmente, potrebbero averlo in tutto l’ecosistema cittadino di cui il giocatore fa parte. Ecco cosa intendo quando parlo di un mondo che sembra reattivo.
Quante volte ci siamo riempiti la bocca in articoli di Player.it o su altri lidi riguardo paroloni come la fantomatica narrativa emergente? Se ne volete una spiegazione lunga, ci ha pensato Pasquale Monniello nel suo articolo dedicato. Per farla breve in questo paragrafo, basta dire che la narrativa emergente è una storia non predeterminata, ma che si crea al momento in base agli eventi che accadono in gioco, il più delle volte scaturiti da azioni e scelte del giocatore.
Spesso, soprattutto in passato, la narrativa emergente era un riflesso involontario del giocare titoli senza narrativa esplicita. Gradualmente la consapevolezza del potere immaginifico di giochi simili, ha reso gli sviluppatori sempre più attenti a questo aspetto, fino a costruire videogiochi che basano l’intera esperienza su questo. Life By You appartiene proprio a questa categoria, ma probabilmente si supera anche perché l’intero motore di gioco proprietario è stato creato esattamente per questo scopo, tant’è che si chiama Emergent Storytelling Engine.
La cosa davvero interessante del nostro sistema è che i personaggi che vivono in questo mondo, anche quelli che il giocatore non controlla, vivono la loro vita in base alle proprie caratteristiche, ai propri tratti, alle proprie personalità, alle proprie relazioni con altri personaggi. Come hai visto dalla demo ci sono le carriere professionali da poter seguire. Abbiamo incluso per esempio una carriera da Scrittore, ebbene, provo a farti un esempio di gameplay da Scrittore o da Musicista… wow non so se abbiamo già aggiunto la carriera musicale, ma più o meno dovrebbe funzionare così come la Scrittura: il tuo personaggio potrebbe assistere a un evento particolare riguardo Ronnie, e potrebbe decidere di scriverci su un racconto, anzi no! Ipotizziamo il musicista, mettiamo che hai scritto una canzone su Ronnie; in seguito, questa canzone magari la ascolteranno Ronnie e un’altra persona di cui non hai il controllo nel tuo mondo, e questi due personaggi si troveranno così a parlare della canzone prima o poi. Per esempio Ronnie potrebbe introdursi a un totale sconosciuto e questa persona potrebbe riconoscerla come la ragazza oggetto della canzone.
– King Choi, Studio Director of Marketing di Paradox Interactive
Non so se avete capito cosa avete appena letto dalla dichiarazione qui sopra di King Choi, per me sembra pura fantascienza! Se Life By You diventerà davvero ciò che ambisce ad essere, potrebbe essere un nuovo punto di riferimento per tante cose: la narrativa emergente, i life sim, i giochi di simulazione in generale, e il medium videoludico in toto.
La narrativa emergente è ciò che spinge il giocatore a proseguire le sue azioni in giochi simili, ma raggiunge il suo massimo potenziale quando si pone alla base delle più solide community di giochi simulativi e di strategia. Pensate a video machinima o a semplici racconti di campagne sui forum di Total War, diari in prima persona dei giocatori quando vestono i panni di allenatori di Football Manager. O per rimanere in tema, pensate a tutte le challenge e le sfide autoimposte che i giocatori di The Sims si sono costruiti nei decenni, oppure date una sfogliata ai forum di Paradox o ai subreddit per scoprire i più disparati racconti tratti dalle giocate dei giocatori.
Una delle cose per cui amo parlare di Life By You al di là della narrativa emergente, è anche per la sua dimensione da piattaforma creativa. Paradox è famosa per i suoi tool per il modding, ma noi abbiamo pensato nello specifico anche a una gran varietà di tool creativi per quel che sarà il più aperto e moddabile gioco life sim. Abbiamo tool per creare intere carriere, quartieri, persone, costruzioni… Il nostro gioco deve valorizzare i giocatori che utilizzano i nostri tool creativi per costruire e raccontare storie, per sperimentare i nostri sistemi, per superare sfide. Siamo un team davvero appassionato di life sim, ma siamo anche sviluppatori, produttori e uomini di marketing. Tutto questo possiamo realizzarlo solo con l’aiuto dei giocatori, per questo tramite l’early access inviteremo i giocatori nel processo di sviluppo, per avere anche feedback su feature e introduzioni pensate da loro. Per esempio abbiamo parlato di una possibile carriera da musicista, bene, se non ce l’abbiamo ancora vieni a proporcela durante l’early access a partire da marzo 2024!
– King Choi, Studio Director of Marketing di Paradox Interactive
In un primo momento, per essere il più appetibili possibili, Life By You cercherà di avere un’ambientazione molto classica come quella visibile nelle copertine e nelle key art del gioco: il tipico sogno americano in California. In seguito sicuramente verranno introdotti nuovi scenari, ma già con l’early access e gli strumenti che Paradox metterà a disposizione dei giocatori sarà possibile creare le proprie storie, i propri quartieri e, insomma, il proprio mondo di gioco. Uno dei tool che già sarà disponibili nell’Early Access è infatti un editor del mondo. Si parla anche di un editor di storie, anche se non è stato molto chiaro il suo funzionamento. A detta di Kng Choi, a ogni modo, ogni mappa di gioco è enorme ed è tutta open-world.
E a questo punto, seguendo questi ragionamenti sulla community, che ho fatto la domanda da un milione di dollari a King Choi. In giochi come The Sims, per elevare il tasso di sfida, i giocatori hanno inventato da soli delle challenge. Un esempio è la Legacy, dove i giocatori cercano di prolungare la propria dinastia attraverso un set di regole autoimposte che prevedono il partire senza soldi, il non trasferirsi mai, il controllare solo i primogeniti maschi, e così via… Trovate un articolo a riguardo qui. Queste sfide sono nate ai tempi di The Sims 2, ma sembra che gli sviluppatori di EA si siano accorti solo durante The Sims 4 di queste iniziative spinte dal basso dalle community. Ho chiesto quindi a King Choi se Life By You preveda sfide o lascerà tutto nelle mani della community.
Se hai visto durante la demo nella schermata del profilo di Ronnie ci sono sistemi di progressione della carriera. La carriera è praticamente come un sistema di achievement. Bisogna completare certi compiti per sbloccare i punti di questa progressione, per essere promossi o per aggiungere nuove meccaniche al gioco. Alcuni task da completare per Ronnie per esempio potevano essere l’insegnare yoga, o il compilare un piano dietetico per un altro personaggio, e così via. Quando si procede in questo sistema di progressione, i personaggi possono sbloccare funzionalità aggiuntive riguardo il lavoro o le proprie abilità. Per quel che riguarda invece le iniziative della community, noi facciamo in modo che tutto possa essere in mano al giocatore: se qualcuno ha bisogno di creare una sfida per la propria storia abbiamo previsto i già menzionati tool per il modding, ma anche dei cheat che possono per esempio bloccare i bisogni come la fame, il comfort, ecc… così da preparare tutto in maniera agile. Se il focus di un giocatore è raccontare una storia magari potrebbe non avere il tempo di portare il suo personaggio al bagno! Inoltre, essendo anch’io in prima persona un giocatore di life sim, sono a conoscenza di esperimenti e challenge come le legacy che sono state inventate dalle community. Per questo abbiamo previsto una modalità estrema nel gioco attraverso i cheat così che si possa iniziare in svantaggio, con i bisogni al minimo e senza soldi. Addirittura è possibile fare una cosa: buttare giù tutti i bisogni di tutti i personaggi nel mondo con un semplice cheat, e stare lì a guardare che succede. Stiamo lavorando per rendere ogni aspetto del nostro gioco totalmente personalizzabile.
– King Choi, Studio Director of Marketing di Paradox Interactive
Life By You non è solo il livello successivo dei Life Sim, ma anche il desiderio inconscio dei giocatori di torturare i propri personaggi portato al suo non plus ultra. Se vi divertivate ad affogare i sim in piscina togliendogli la stramaledetta scaletta, adesso potreste divertirvi con una sorta di Grande Fratello malvagio mentre guardate un intero mondo soffrire. Il mio sadismo ha appena guadagnato mille punti dopo questa intervista.
E così, abbiamo appreso anche dell’esistenza di una sorta di modalità spettatore. Ciò è possibile perché il controllo dei personaggi nel mondo in cui si gioca è molto fluido e immediato: basta un click a detta di King Choi, ed è possibile passare al controllo di un personaggio mai usato prima, o perfino mai creato dal giocatore. Allo stesso modo quindi dovrebbe essere possibile anche staccarsi dal controllo di tutti, e seguire le azioni dei personaggi come se stessimo assistendo a una versione digitale di The Truman Show.
Ora capite perché nell’introduzione ho parlato di Life By You come il titolo che più mi ha colpito alla Gamescom nonostante io non abbia mosso un dito per giocare? Certo, magari mouse alla mano molte sensazioni saranno diverse, alcune delle magie raccontate da King Choi potrebbero presto perdere fascino una volta imparati i meccanismi per attivarle, molte cose da qui all’early access e fino al lancio potrebbero cambiare, ma stiamo parlando comunque di un titolo che pone al suo centro l’ambizione assoluta di diventare un sandbox per racconti.
Al di là di assuefacenti sessioni in single player, io immagino già creator su Twitch intenti a creare solo un setting, senza controllare nessun personaggio, per organizzare trasmissioni in stile Grande Fratello. Immagino serie in cui c’è un controllo diretto di un nucleo di personaggi, con tanto di stagioni, cliffhanger e colpi di scena. Immagino un potenziale multiplayer, se mai verrà realizzato. Immagino intere soap opere e saghe dove magari integrazioni di Twitch influiscono sulle scelte dei personaggi.
Per il momento Life By You è programmato per un accesso anticipato a partire dal 5 marzo 2024 in cui si offrirà prima di tutto come un’esperienza single player offline. Sarà possibile scaricare e caricare creazioni personali e mod da condividere con la community, ma la presenza di un vero e proprio multiplayer pare non sia ancora nemmeno pensabile per ora.
Ci sono tante altre cose viste nella demo di cui purtroppo non trovo spazio per parlarne: un sistema per gestire la coltivazione e arrangiare i fiori in un bouquet dove a ogni fiore scelto corrisponde davvero una sua rappresentazione nel mazzo, un’enorme catalogo di ricette, la possibilità di modificare in maniera malleabile mura, finestre e quant’altro in sede di costruzione, la customizzazione totale dei pattern e dei colori…
Vorrei concludere questo articolo con una dichiarazione super entusiastica di King Choi riguardo la sua esperienza coi life sim prima di passare a Life By You, perché credo rappresenti in pieno lo spirito con cui ci si approccerà a un gioco del genere.
Io amo il genere dei life sim. Quando giocavo a videogiochi simili ero perlopiù un builder, mi piaceva creare e costruire e non mi sono mai interessato prima ad alcun aspetto di racconto. Mi piaceva costruire edifici, mi piaceva creare personaggi, ma non mi sono mai considerato uno storyteller perché non ho mai trovato un modo di connettermi davvero al modo di agire e di dialogare dei personaggi. E invece, per colpa dell’Emergent Storytelling Engine di Life By You ora mi ritrovo a iniziare conversazioni imprevedibili con chiunque che riescono sempre a essere contestualizzate al mondo attorno ai miei personaggi. Quando ho iniziato a lavorare a questo gioco, l’engine mi ha trasformato in uno storyteller definitivamente.
– King Choi, Studio Director of Marketing di Paradox Interactive
This post was published on 30 Agosto 2023 20:30
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