Se c’è un publisher che sembra essere costantemente a lavoro su una marea di progetti, si tratta senza dubbio di Square Enix. Nonostante gli eventi recenti, che hanno portato alla cessione di una bella fetta delle sue IP, e qualche passo falso qua e là, la società nipponica sta continuando a fare ciò che l’ha resa celebre nel mondo: creare videogame. Tra i tanti franchise che abbiamo potuto provare durante la nostra recente “gita fuoriporta” agli Square Enix Plays 2022 in quel di Londra, Valkyrie Elysium ha attirato la nostra attenzione per almeno un paio di buoni motivi.
Da una parte, infatti, si tratta della quarta incarnazione di una saga che mancava dai nostri schermi dal lontano 2009 e di cui, quindi, sentivamo la mancanza; dall’altra, invece, il titolo in questione ha promesso tutta una serie di innovazioni rispetto alla formula ludica che aveva contraddistinto i suoi predecessori. Tutto questo dimostra una notevole dose di coraggio da parte dello sviluppatore, ma i cambiamenti repentini, si sa, possono essere delle pericolose armi a doppio taglio.
Proprio sulla base di quanto ora scritto, non potevamo lasciarci scappare l’occasione di provare la demo di Valkyrie Elysium, così da poter toccare con mano la qualità del lavoro svolto da Soleil e Square Enix, soprattutto a così poca distanza dalla release ufficiale del titolo.
Nonostante la demo di prova duri poco più di due ore, è possibile farsi un’idea piuttosto precisa di cosa ci attenderà nella versione finale del gioco e, come sempre, cercheremo di spiegarvelo al meglio nelle righe che seguono.
Come tutti gli appassionati della serie Valkyrie sicuramente sapranno, la trama dei vari capitoli ha sempre avuto la mitologia norrena come principale fonte di ispirazione, ed Elysium non poteva fare diversamente. Fenrir ha dato il via agli eventi del Ragnarok, la celeberrima apocalisse degli Dei nordici, e Odino, dopo essere stato mortalmente ferito, con gli ultimi poteri che gli rimangono genera una una Valchiria, il cui scopo sarà quello di purificare le anime corrotte che si aggirano per Midgard.
Va da sé che, in quanto creature divine, avremo accesso a tutta una serie di poteri con cui portare a compimento la nostra missione, tra cui spiccano gli Einherjar; si tratta di spiriti di guerrieri morti valorosamente in battaglia che, se evocati, potranno darci una mano a sconfiggere i tanti nemici che saremo chiamati ad affrontare. A quanto ora detto si aggiungono tutta una serie di magie (reperibili nel mondo di gioco sotto forma di pergamene) ed alcune armi che ci consentiranno di adottare lo stile di combattimento che più ci aggrada (nella demo ce n’erano giusto un paio).
Con il passare del tempo, la nostra protagonista inizierà a comprendere quale realmente sia la portata della sua missione, e quanto duramente dovrà battersi affinché il Ragnarok sia scongiurato e, quindi, tutte le creature viventi possano essere tratte in salvo.
È possibile anche imbattersi in alcuni “cenni” di narrazione ambientale, realizzata attraverso l’inserimento dei Fiori Cavi, dei veri e propri oggetti collezionabili che, se raccolti, ci aiuteranno a ricostruire gli eventi accaduti nel luogo che stiamo visitando, nonché la vita degli abitanti che lo popolavano.
Uno dei primi cambiamenti di questo videogame, rispetto al passato della serie, riguarda proprio la sua tridimensionalità. A differenza dei suoi predecessori, Valkyrie Elysium consente di poterci muovere liberamente all’interno di mappe abbastanza estese (ma divise in stage) e con un buon numero di aree nascoste. Tuttavia, quanto visto non esprime un level design sopraffino, riducendo le nostre capacità esplorative ad un percorrere tutti i “binari” che la mappa di gioco ci mette a disposizione, sia in orizzontale che in verticale.
L’esplorazione approfondita sarà sempre premiata con delle gemme che, come vedremo, ci consentiranno di potenziare tanto il nostro equipaggiamento, quanto le abilità e le statistiche della nostra Valchiria, ma non sembra esserci nulla che spinga a voler scoprire ogni anfratto della mappa. Gli stessi Fiori Cavi si rivelano essere, allo stato attuale, degli orpelli decisamente fini a sé stessi.
Come abbiamo potuto constatare nella manciata di ore spese in Valkyrie Elysium, ogni mappa del titolo offre sia una missione principale che alcune quest secondarie, che potranno essere sbloccate parlando con alcuni spiriti presenti negli stage che esploreremo. Tuttavia, per ragioni che non ci sembrano molto chiare, per attivare le side quest, è obbligatorio terminare la missione principale, per poi accedere alle singole missioni dall’HUB.
Altra scelta di dubbia utilità riguarda il sistema di salvataggio che, in parole povere, ci obbligherà a dover terminare una missione per far sì che tutti gli oggetti raccolti rimangano nel nostro inventario. La scelta sembra piuttosto anacronistica, soprattutto considerando che i singoli save point consentono di tornare all’HUB principale ma, tornandoci prima del completamento dell’incarico, perdereste quell’unico collezionabile vi mancava, che avevate raccolto ma che dovrete raccogliere nuovamente. Volendo esser buoni, quanto ora descritto potrebbe essere una semplice disattenzione, facilmente correggibile in seguito; a pensar male, invece, tutto questo potrebbe addirittura sembrare un mezzo per aumentare la longevità del titolo.
Per quanto riguarda il lato tecnico, il gioco si comporta piuttosto bene, senza mostrare particolari cali di frame rate, anche se, a onor del vero, non vi troverete mai soverchiati numericamente dai nemici.
Quello che invece lascia un bel po’ di amaro in bocca è proprio la componente grafica. Nonostante il Valhalla (l’HUB principale del gioco) sia realizzato in maniera soddisfacente, i vari scenari sembrano appartenere ad un titolo di una (se non due) generazioni fa, sia per la qualità delle texture che per i pochissimi dettagli. Il ragionamento ora svolto si estende anche ai modelli poligonali dei nemici, tutti piuttosto anonimi, eccezion fatta per i due boss che la demo ci ha mostrato.
Come i bene informati sicuramente sapranno, il lato di Valkyrie Elysium che maggiormente prende le distanze dal passato del franchise riguarda proprio il combat system. Se tutti i vecchi capitoli della saga erano fondamentalmente dei JRPG, in cui i combattimenti erano strategici e si svolgevano a turni (con tanto di combat grid di riferimento), quest’ultima iterazione è un Action RPG a tutti gli effetti, con tutto ciò che ne consegue.
Due tasti per attaccare, uno per saltare, uno per parare, uno per schivare e tutta una serie di combinazioni per utilizzare le magie e, in ultimo, per evocare gli Einherjar. Anche questi ultimi, vera presenza fissa del franchise, sono stati adattati al nuovo gameplay, ed ora sono dei veri e propri spiriti da evocare che, a seconda dei colpi subiti, potranno potranno accompagnarci sul campo di battaglia per un tempo più o meno lungo e, in alcuni casi, ci aiuteranno anche a risolvere alcuni enigmi ambientali (anche se piuttosto elementari).
Se l’elemento strategico tipico dei JRPG più “old school” è venuto meno, la svolta action ci restituisce dei combattimenti più appariscenti e movimentati, in cui tutto passa per le combo che riusciremo a inanellare, sfruttando anche le debolezze elementali dei nemici che dovremo sconfiggere. La barra della magia tenderà ad esaurirsi piuttosto in fretta e, per riempirla, dovremo menare fendenti con la nostra arma principale, ma questo non ci impedirà di fare ricorso alle pozioni che ogni amante degli RPG conosce alla perfezione.
Detto questo, c’è da constatare che nessuno dei combattimenti da noi affrontato (al livello di difficoltà “Normale”) si è rivelato essere insormontabile, boss compresi; nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, è bastato effettuare un paio di schivate al momento giusto e frullare il tasto di attacco per avere ragione dei nostri avversari. È altamente probabile che questi ultimi fossero solo un assaggio di ciò che ci troveremo ad affrontare nella versione definitiva di Valkyrie Elysium, ma ciò che ci siamo trovati davanti è un combat system piuttosto elementare, abbastanza divertente, che vuole ammodernarsi tagliando i ponti col passato ma che rischia seriamente di scontentare tutti, fan della prima e dell’ultima ora.
Nonostante si sia potuto vedere poco più che una manciata di ore, Valkyrie Elysium sembra convincere per alcuni versi e meno per altri. Se la voglia di rendere attuale un franchise sconosciuto ai più è indubbia, quello che si nota “pad alla mano” è un titolo diverso dai suoi predecessori, più moderno, forse più bello da vedere ma che sembra non puntare eccessivamente su nessuna delle novità apportate alla formula ludica. Va da sé che solo in sede di recensione potremo esprimere un giudizio più dettagliato sull’ultima fatica di Square Enix ma, allo stato attuale, Elysium rischia seriamente di fermarsi a metà del guado, lasciando tutti con l’amaro in bocca.
This post was published on 23 Settembre 2022 16:00
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