In occasione dell’evento stampa Square Enix Plays 2022 tenutosi a Londra qualche giorno fa, abbiamo avuto modo di provare tanti titoli in arrivo negli ultimi mesi di quest’anno, tra i quali l’attesissima remaster Crisis Core: Final Fantasy VII Reunion che porterà su tutte le piattaforme dal 13 dicembre uno dei personaggi più apprezzati della serie, Sephirot.
Vi avevamo già dato un’opinione generale sulla remaster nell’articolo dedicato all’evento londinese, ma è giusto approfondire l’anteprima del tripla A sul quale tutti i giornalisti non vedevano l’ora di metter mano.
Furba la scelta di Square Enix di farci provare uno dei primi capitoli di gioco, ma non l’incipit vero e proprio, infatti si sarebbe apprezzato poco del sistema di combattimento migliorato dalle semplici fasi introduttive. La nostra avventura su Crisis Core: Final Fantasy VII Reunion è dunque iniziata dalla ricerca di Genesis, SOLDIER di prima classe scomparso nella regione di Wutai che proprio il protagonista Zack dovrà cercare e portare in salvo.
Giunti a Fort Tamblin faremo la conoscenza del “più grande guerriero di tutta Wutai”, una ragazzina di nome Yuffie che sarà protagonista di una cutscene parecchio imbarazzante mentre gioca a tirar pugni al nostro Zack per poi scappare in piena Naruto Run. Un metodo bizzarro per presentare quello che diverrà poi un personaggio ricorrente del gioco, in pieno stile Final Fantasy dato che siamo abituati a vedere intermezzi comici come questo nella serie.
Da ciò che abbiamo visto, la trama sembra dispiegarsi esattamente come l’originale confermando perciò la natura di remaster pedissequa di questo titolo: dopo l’incontro con Yuffie abbiamo affrontato prima i mostri anti-SOLDIER e poi il minaccioso demone Ifrit per venire salvati infine dall’idolo dei fan Sephirot che fa la sua incredibile apparizione in una cutscene piena di nostalgia e meraviglia in versione rimasterizzata.
L’originale per PSP godeva di una buona qualità grafica per quei tempi – si parla del 2007 in fondo -, ma il gameplay risultava un po’ legnoso. Per quanto la trama di Crisis Core: Final Fantasy VII Reunion seguirà molto probabilmente il suo predecessore, salvo sorprese finali, ma la nuova resa del gameplay action lo avvicina quasi a un remake.
Reunion va ad arricchire ancora una volta la saga di Final Fantasy VII che si è sviluppata su più titoli e piattaforme negli anni, rimbalzando tra console fisse, portatili e dispositivi mobili. Il gameplay action è stato velocizzato e reso dunque più dinamico: i pattern di attacco dei nemici risultano più rapidi e intricati per bilanciare la maggior varietà e velocità di attacchi e schivate disponibili per il giocatore.
La barra degli strumenti in basso a destra adesso serve solo a utilizzare potenziamenti e pozioni in pochi click, senza dover ogni volta tornare sull’arma come accadeva nel primo Crisis Core: ciò permette di continuare ad attaccare anche mentre si sta cercando il rimedio più adatto, semplificando l’approccio al combattimento.
La rimasterizzazione non si limita a migliorare l’aspetto del titolo, ma ne propone una modernizzazione non indifferente, a partire dall’interfaccia più minimal. Oltre alle classiche barre degli HP, MP e AP, figura in alto a sinistra la Digital Mind Wave, il sistema di slot che gira costantemente per fornire randomicamente boost e mosse finali devastanti. Nel capitolo Reunion questa appare meno invasiva rispetto alla versione del 2007 dove ogni volta che spinnava si ingrandiva fino a occupare l’intero schermo.
Le Limit Break – proprio le potenti mosse finali di cui parlavamo prima – sono dotate di animazioni speciali che possono però adesso essere skippate rapidamente per non interrompere il ritmo della battaglia. Il modo migliore per sfruttarle è probabilmente il momento in cui i nemici si preparano a scagliare un attacco particolarmente potente come nell’immagine in alto: la barra dell’ability power va svuotata il più rapidamente possibile per diminuire la potenza di queste abilità ed evitare di subire danni altrimenti insostenibili da parte dei nemici.
Non sopravvivremo al suo potentissimo Hellfire di Ifrit senza indebolirne la potenza durante il caricamento. Contro avversari più potenti come il grosso demone infuocato sopracitato è consigliabile sfruttare anche gli incantesimi elementali, come la Blizzard dell’immagine seguente, che oltre a far danno hanno effetti secondari che possono ribaltare l’esito della lotta. Attenzione però a tenere d’occhio la barra degli AP o potreste trovarvi impossibilitati a lanciare un incantesimo al momento giusto.
Un altro importante cambiamento riguarda la telecamera, in passato fissa per compensare la mancanza di un secondo analogico su PSP, ora invece impostata per seguire comodamente il giocatore in tutti i suoi movimenti.
Solo una remaster o c’è di più? A questa domanda potremo rispondere solo una volta finito il gioco completo, ma di sicuro il capitolo Reunion può solo che essere una versione migliore dell’originale grazie alla fluidificazione del gameplay e alla grafica in HD. Anche se non dovesse esserci del contenuto aggiuntivo o qualche teaser al futuro di Final Fantasy VII come i fan si augurano, al momento questa si prospetta la forma più levigata e perfezionata di Crisis Core, un titolo immancabile per la saga e un ottimo approccio alla stessa per chi ne è ancora distante.
This post was published on 20 Settembre 2022 10:33
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