Ricordate Hooded Horse, il publisher indie americano interamente votato ai giochi strategici per PC di cui vi abbiamo parlato nello scorso E3 2021? Ci avevano colpito 3 giochi in particolare, Terra Invicta, Alliance of the Sacred Suns e Falling Frontier. Nello spazio di un anno, sono entrati sotto la sua sfera una pletora di tanti altri giochi votati alla strategia come Fata Deum e tantissimi altri.
Oggi vi parliamo di Clanfolk, un colony sim sviluppato da un team di 2 persone, MinMax Games, dichiaratamente ispirato a RimWorld, ma contestualizzato in tematiche e ambientazioni di carattere storico. Per la precisione, incentrato nelle Highland Scozzesi al tempo dei clan.
Hooded Horse ci ha donato un codice Steam per provare questa immensa simulazione ancora in accesso anticipato, e siamo pronti a darvi le nostre impressioni.
Dopo aver scelto la conformazione e l’identità del proprio clan fatto di persone di tutte le età e con diversi tratti che fungono da modificatori, è il momento di cominciare la colonizzazione di un terreno generato proceduralmente. Data la complessità di giochi del genere, Clanfolk ci aiuta passo dopo passo per fortuna, soprattutto in queste fasi beta, nello stabilire un primo nucleo della nostra colonia e nel comprendere le meccaniche e le interazioni di gioco.
Come ogni colony sim, le fasi iniziali sono sicuramente quelle più ardue da gestire: pochi abitanti, natura selvaggia e tecnologie tutte da sbloccare. Clanfolk è un gioco che richiede molta calma, pazienza e pianificazione, prima di poter arrivare ad avere un villaggio funzionante… figuriamoci avere una colonia intera! Pensate che, personalmente, questa occorrenza ancora non mi è capitata nel mio periodo di prova, ma è normale: i simulatori di colonie sono un tipo di videogioco strategico-gestionale che richiede parecchio tempo, e che soprattutto prevede tanti fallimenti.
Nei colony sim i pericoli sono sempre dietro l’angolo, ma l’intera esperienza di gioco di Clanfolk è stata progettata per far temere l’arrivo dell’inverno al giocatore. Se all’inizio, nonostante le difficoltà, il titolo può sembrare molto accogliente in termini di risorse presenti sulla mappa, l’arrivo dell’inverno spazzerà via ogni vostra convinzione. La chiave di tutto è quindi fare molta scorta durante le stagioni calde, mentre nel frattempo si costruisce un insediamento che possa resistere al freddo e alle intemperie. Solo così sarà possibile sopravvivere alla rigidità delle Highland.
Clanfolk a un primo approccio è una minestra riscaldata, un clone di RimWorld calato in un contesto storico credibile, senza orpelli fantasy e sci-fi. Anche la grafica, fedele alla sua fonte d’ispirazione, ha un piglio più realistico che, soprattutto in foto, contrasta in maniera un po’ forzata con i modelli dalle linee semplici degli abitanti. Sembra tutto un po’ troppo marrone, e di questa abbondanza di monocromatismo noioso ne soffre anche la UI purtroppo. Si tratta comunque di un accesso anticipato, e la sensazione è che alcune cose, soprattutto nell’interfaccia, cambieranno nel tempo. Restando nel contesto grafico, ciò che invece convince è sicuramente l’utilizzo della luce.
Il gameplay, pur restando fedele a RimWorld e alla base dei colony sim, è invece arricchito da alcune idee geniali, soprattutto nell’usabilità dei comandi, che vale la pena approfondire. Se c’è una cosa che è dannatamente complicata in ogni colony sim, è proprio comprendere i meccanismi dell’interfaccia, poiché tutte le azioni e i comportamenti degli abitanti sono controllati indirettamente dal giocatore attraverso di essa.
Un esempio è la gestione delle priorità degli abitanti, da sempre un tormento per ogni colony sim fin dai tempi di Dwarf Fortress. Ogni abitante ha le sue personali caratteristiche, e c’è chi è più o meno portato per questo o quel compito. In genere questo tipo di giochi cerca di rappresentare la gestione delle priorità attraverso dei check o dei numeri: più è alto il numero che il giocatore pone su un determinato compito, più l’abitante tenderà a compierlo prima di altri compiti.
Clanfolk invece utilizza un approccio molto più intuitivo: i compiti sono trascinabili in una colonna, e questo permette di creare una gerarchia visiva molto più chiara di una sequenza di numeri confusa: i compiti più in alto saranno svolti con più frequenza di quelli più in basso.
Un’altra intuizione di gameplay interessante è proprio il meccanismo dei clan. In un insediamento si possono avere anche persone appartenenti a clan differenti, ed è interessante notare come gli abitanti si preoccupino quasi esclusivamente del loro clan di appartenenza, provvedendo per esempio anche ai bambini di cui non sono genitori che appartengono alla stessa grande famiglia.
Restando nel gameplay, dall’altro lato invece troviamo complicazioni che non aggiungono niente al gioco se non disperdere gli abitanti nei compiti e nei loro bisogni. Se può essere simpatico aggiungere delle latrine per i momenti di evacuazione corporea del nostro clan, diventa invece un po’ dispersivo suddividere il semplice utilizzo di una fonte d’acqua in due diversi bisogni, quello di poter lavare sé stessi e quello di lavare i propri vestiti. C’è davvero bisogno di complicare ancora di più un colony sim, un genere già di per sé molto complesso?
Clanfolk è un colony sim molto tradizionale e parecchio fedele all’eredità lasciata da RimWorld, e che in certi versi cerca di aggiungere una propria visione sul genere andando a semplificare alcuni passaggi da un lato, e imprimendo una forte identità storico-realistica dall’altro. Tuttavia, agli occhi di molti, allo stato attuale Clanfolk è solo una versione differente di RimWorld, e questo non è necessariamente un bene. La minestra riscaldata piace molto a chi piace mangiare la minestra; per chi invece vuole provare qualcosa di più innovativo sarebbe meglio aspettare (e sperare) che Clanfolk continui a costruire la sua identità durante questo periodo di accesso anticipato. Sia il menu di gioco che i devlog pubblicati su Steam indicano che gli sviluppatori cercano di puntare proprio in questa direzione, quindi attendiamo di scoprire come sarà il futuro dei nostri clan scozzesi.
This post was published on 23 Luglio 2022 14:00
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