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Anteprime

Saints Row | Hands On e prime impressioni sul gioco

Ci avviciniamo sempre di più al 23 Agosto 2022: la temperatura si alza costantemente, le vacanze al mare sono ancora un miraggio, ma Saints Row è sempre più vicino. Koch Media sta curando tantissimo la fase pre-lancio di quello che, a tutti gli effetti, sarà il reboot della saga, che avrà il compito di riportare in auge il franchise dopo i fasti dell’ultimo capitolo.

Proprio per questa ragione, dopo aver scambiato quattro chiacchiere con gli sviluppatori (cliccate qui per leggere l’anteprima) e dopo aver provato in prima persona il nuovissimo editor del personaggio (cliccate qui per saperne di più), è finalmente arrivato il momento di poter “toccare con mano” la qualità dell’ultima fatica di Volition.

Una demo di circa quattro ore di durata, la possibilità di dare uno sguardo ravvicinato al ritorno in pompa magna dei Saints, un pranzo a tema realizzato da sua maestà Stefano Callegaro (vincitore della quarta edizione di Masterchef), senza dimenticare la possibilità di potersi finalmente rivedere dal vivo, dopo quasi tre anni di reclusione forzata. Come potrete facilmente comprendere, per tutte le ragioni appena menzionate, l’evento era di quelli imperdibili, e noi non potevamo che rispondere all’appello.

Facili entusiasmi a parte, le domande che un fan della serie si starà facendo in questo momento sono più o meno le seguenti: che cosa ci riserva il nuovo Saints Row? Quanto è alto il suo coefficiente di tamarraggine? Rispecchia lo spirito dei suoi illustri predecessori? Ed in che cosa se ne differenzia?

Ovviamente, per dare una risposta a molti dei quesiti esposti, si dovrà attendere la recensione finale; tuttavia, nelle ore trascorse in compagnia del nostro aspirante boss, chi vi scrive si è fatto un’idea, seppur a grandi linee, di cosa ci attenderà nella versione finale del gioco, soprattutto dopo che il team di sviluppo avrà dato gli ultimi ritocchi alla sua creatura.

Ma bando alle ciance e tuffiamoci a capofitto nelle strade di Santo Ileso!

La lunga strada per diventare un boss

Benvenuti a Santo Ileso!

La nostra avventura inizia con un evento tanto inatteso quanto traumatico e, dopo aver creato il nostro avatar (con un editor ben fornito, ma non ancora ai livelli di quanto visto nella Boss Factory), iniziamo a scoprire il passato del nostro (anti)eroe e dei suoi bizzarri compagni di avventure, nonché coinquilini.

Non è questa la sede per soffermarci sulla trama del gioco, ma sappiate che le vicende di cui siamo stati testimoni ruotano attorno alle gang che intendono spartirsi le ricchezze di Santo Ileso; ovviamente, noi avremo a che fare con ognuna di esse, in alcuni casi (pochi) solo per un amichevole scambio di battute, in altri (molti) per un tutt’altro che amichevole scambio di proiettili.

Va da sé che le attività in cui dovremo imbarcarci per la nostra scalata al successo saranno tutte collocate molto oltre la legalità, ma sempre all’insegna del divertimento più oltraggioso possibile. Chi conosce Saints Row ricorderà benissimo i suoi dialoghi sopra le righe e le sue missioni tanto adrenaliniche quanto surreali; ebbene, la manciata di ore trascorse nella città del crimine ci ha dato la consapevolezza che lo spirito del franchise è più vivo che mai in questo suo reboot. A conferma di quanto affermato, potremmo riportare degli scambi di battute tra NPC tanto creativi quanto offensivi e delle quest principali che sfidano sia il buonsenso che le leggi della fisica.

Provate ad immaginare di essere coinvolti in una sparatoria mentre siete a bordo della vostra vettura: desiderate una posizione migliore da cui aprire il fuoco? Non dovete fare altro che uscire fuori dal finestrino, adagiarvi sul tettuccio e sparare a tutto ciò che si muove!

Come dite?
Neanche in Matrix si spingevano a tanto?
Ma signori miei: questo è Saints Row!

In ogni caso, il pacchetto di missioni disponibile nella demo è decisamente vario e ben assortito, dandoci anche la possibilità di cimentarci in alcune side quest decisamente sfiziose che, siamo sicuri, aumenteranno non poco la longevità del titolo.

Gameplay, accorgimenti tecnici…

Tutte le gang presenti nel gioco hanno un’estetica immediatamente riconoscibile.

Spostando il focus sul gameplay, ci imbattiamo subito nel sistema di progressione che il team di sviluppo ha predisposto per il nostro personaggio. Ogni missione ci ricompenserà con punti esperienza e, aumentando di livello, avremo accesso a tutta una serie di abilità con cui potremo cavarci d’impiccio nelle situazioni più intricate, sempre però mantenendo intatto il nostro stile da aspiranti gangster. Volete liberarvi di un gruppo di nemici in un colpo solo? Afferratene uno e scaraventateglielo contro insieme ad una granata innescata, attendete qualche secondo e… godetevi i fuochi d’artificio!

Volition ci ha promesso diversi skill tree tra cui scegliere e, se le premesse sono queste, ci sarà da divertirsi.

Continuando ad analizzare il “fattore T” (dove T sta per “tamarraggine”), possiamo affermare che ogni singolo momento di Saints Row sembra sprizzarne in quantità industriali. Se, come detto in precedenza, i dialoghi ci presentano dei personaggi decisamente fuori dagli schemi, in determinate fasi di gioco ci sembrerà quasi di essere all’interno di un film di Michael Bay, ma con un budget interamente speso in esplosioni, effetti speciali e pacchianate di ogni genere.

L’eccentricità che da sempre caratterizza il franchise si estende anche al parco automobili di cui, però, non abbiamo potuto approfondire l’aspetto della personalizzazione, altra chicca promessa dallo sviluppatore. Tuttavia, ogni veicolo restituiva delle sensazioni di guida diverse: dalla lentezza dei pickup alla velocità scattante delle auto sportive.

Sarà forse anche per la quasi totale assenza della customizzazione, ma il sistema di guida ci è sembrato un pochino piatto e, a volte, impreciso, senza delle caratteristiche che lo distinguessero da quello di open world più blasonati ma, ovviamente, solo con la versione finale del gioco potremo esprimerci al meglio.

Anche l’arsenale a nostra disposizione è un po’ risicato, soprattutto per un videogame che promette fuoco e fiamme, dai titoli di testa a quelli di coda. Anche in questo caso, quindi, non ci resta che attendere il prossimo 23 Agosto.

…ed aspetti da migliorare

Qualcuno ha detto “esplosioni”?

Come sempre accade quando si gioca ad una demo, non tutto scorre liscio come l’olio e, anche in questo caso, sono emersi degli aspetti su cui i ragazzi di Volition avranno di che lavorare.

La prima cosa che si nota, ad esempio, è il dettaglio grafico, che alterna momenti di buona cura ad altri che non spiccano, sia per pulizia che per rifinitura dei particolari. Per fare un esempio: alcuni luoghi di Santo Ileso sono decisamente ben realizzati (i deserti su tutto), mentre molti degli ambienti al chiuso ci hanno lasciato un po’ più freddi. Sappiamo benissimo che Saints Row non ha mai posto questa caratteristica come sua priorità assoluta, e forse anche la natura cross gen del titolo ha rafforzato quanto ora sottolineato, ma qualche dubbio sulla resa finale ci rimane.

Inoltre, nonostante abbiamo avuto modo di provare il titolo su un PC di fascia alta, il frame rate è stato tutt’altro che stabile, con dei cali vistosi negli scontri automobilistici con più esplosioni contemporanee. Fortunatamente, a parere di chi vi scrive, questa lacuna è forse quella più facilmente colmabile.

Spostandoci sul lato fisiche e compenetrazioni, anche qui si registra qualche intoppo. È pur vero che, in un titolo come quello che stiamo analizzando, parlare di fisiche realistiche non ha molto senso, ma è altrettanto vero che vedere sbalzato in aria il proprio veicolo a causa di un idrante, per quanto divertente, possa rappresentare un problema quando si sta inseguendo un nemico; così come atterrare tranquillamente in sella alla propria moto dopo un volo di quasi 100 metri può sembrare una bella forzatura. Se si tratti di una scelta stilistica o di un errore da correggere, ancora una volta, lo scopriremo solo vivendo (e giocando).

Una delle caratteristiche del gioco è la co-op, che ci consentirà di vivere la nostra avventura in compagnia di un amico, dividendoci bottino e gloria. Sfortunatamente, durante l’evento qualcosa è andato storto, impedendoci di dare un’occhiata ad una delle feature più interessanti del titolo.

Infine, tutte le gang hanno le loro caratteristiche, la loro estetica, punti di forza, punti deboli, e tutte sono perfettamente riconoscibili al primo sguardo; quanto ora detto, ci costringerà ad attuare una strategia diversa a seconda del nemico da affrontare. Tuttavia, l’intelligenza artificiale non brilla, e difficilmente troveremo ostacoli insormontabili a sbarrarci la strada, dovendo prestare attenzione quasi unicamente agli NPC da corpo a corpo, perché per tutti gli altri basta trovare un riparo e rispondere al fuoco col fuoco.

Tiriamo le somme (per ora)

Allo stato attuale, questo reboot non tradisce il suo illustre passato, fatto di missioni surreali e di divertimento sopra le righe, con un’estetica sempre chiaramente riconoscibile; le possibilità di customizzazione, poi, sembrano veramente molto profonde, dandoci la possibilità di creare nei minimi particolari il boss dei nostri sogni. Se le missioni affrontate non sfociano mai nella ripetitività, l’altro lato della medaglia è rappresentato da un comparto tecnico che, in base a quanto visto, non fa gridare al miracolo, e su cui lo sviluppatore dovrà continuare a lavorare in vista del prossimo 23 Agosto.

Per farla breve: il proiettile è in canna, ora sta a Volition centrare il bersaglio e riportare Saints Row lì dove merita di essere.

This post was published on 21 Luglio 2022 16:00

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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