Piuttosto che fare una normale anteprima, questa volta ci è stato permesso provare in anticipo una particolare funzione del nuovo Saints Row, l’atteso open world action game di Volition.
Boss Factory, questo il nome del modulo che abbiamo installato per l’occasione nel computer del nostro caporedattore, fin da subito si è presentato come un oggetto digitale ben preciso: un editor di personaggi, perfetto per chi da all’estetica un ruolo ben preciso all’interno delle avventure videoludiche che vive.
La prima domanda che però il nostro caporedattore (NDR: che sarei io) si è posto è la seguente: c’era davvero bisogno di tirare fuori l’editor dei personaggi ancora prima del gioco stesso?
La risposta che si è dato dopo un paio di orette di prova, diluite in più giorni, è stata la seguente:
esperienza interessante caporedattore che solitamente nemmeno crea un personaggio quando gioca ai videogiochi
Lasciamo da parte i convenevoli quindi e cerchiamo di capire cos’è e come funziona questa Boss Factory.
Crea il tuo malfattore
Cos’è Boss Factory? Boss Factory è l’editor di personaggi stand alone del nuovo Saints Row. Perché mai un azienda dovrebbe far provare ad un sito di videogiochi un editor di personaggi?
Perché questo è un po’ più avanzato dei classici editor che si possono trovare in giro negli open world action games, mettiamola così.
Prima di arrivare alla ciccia del discorso è bene sottolineare l’elemento più importante: chi mette le mani su Boss Factory avrà la possibilità di creare il proprio boss (ovvero il personaggio giocabile) da zero. Le opzioni di personalizzazioni davanti cui il giocatore sarà messo sono moltissime e permettono una varietà di approcci davvero inusitati. Potremmo parlare di Boss Factory come uno degli alti assoluti raggiunti dal microcosmo degli editor di personaggi ma onestamente ci sono così tanti altri parametri da tenere in conto e così poca esperienza da parte nostra che ,per il momento, ci limiteremo a dire che è davvero un elemento interessante.
Torniamo a noi: volete un esempio di cosa sia capace di fare boss factory?
Abbiamo potuto modificare con grande precisione praticamente qualsiasi punto del volto selezionando degli elementi (naso, fronte, bocca, occhi) e usando gli slider per modificare parametri come profondità, posizione, rotazione e così via.
È anche possibile creare un volto asimmetrico: attraverso la pressione di un apposito tasto è possibile limitare una modifica ad un solo lato del volto; questo pone l’accento in maniera importante sulla personalizzazione del proprio avatar, offrendo una quantità di opzioni davvero importante per un videogioco del suo calibro.
Fin da subito, infatti, si capisce che a differenza dei vecchi editor di personaggi che hanno infestato il mondo dei videogiochi da Morrowind ad oggi, Boss Factory cerca semplicemente di mescolare le carte in tavola.
Nel farlo il gioco non si scorda mai l’importanza dell’inclusività e cerca di essere quanto più possibile fluido della media, lasciando da parte le nette distinzioni che invece hanno caratterizzato (anche e soprattutto fuori dal mondo dei videogiochi) le produzioni multimediali ed i prodotti culturali del passato.
Volete un esempio? Non c’è un selettore tra “uomo” e “donna” ma soltanto un selettore per il “sesso localizzato” Questo parametro va a modificare semplicemente la differenza tra seno e pettorali, lasciando però intatte le “parti intime”.
Queste ultime, tra le altre cose, saranno gonfiabili a dismisura attraverso un apposito slider in maniera assolutamente comica.
Andando a giocare con il parametro pudico (chiunque abbia scelto questo termini in traduzione si merita una frustata) sarà anche possibile scegliere se lasciare l’intimo addosso al personaggio o meno, generando personaggi pronti per scandalizzare mamme e fidanzate che entreranno in stanza nel momento meno opportuno possibile.
I passi avanti anche da questo punto di vista, in sostanza, sono tangibili e mostrano un certo livello di attenzione portato avanti dalla compagnia nei confronti di certe nicchie del videogioco che meritano di ottenere posti di primi piano tanto più andiamo avanti nel tempo. Di sicuro il confronto con gli editor tipici dei videogiochi giapponesi è devastante, lasciando
La libertà lasciata al giocatore in termini di personalizzazione riguarda anche eventuali mutilazioni; tolte le classiche cicatrici che abbiamo visto dappertutto, all’interno del nuovo Saints Row il personaggio potrà avere protesi agli arti di qualsiasi tipo; queste saranno anche liberamente personalizzabili per materiali e colori, permettendo al giocatore di scegliere una palette di colori prefatti o sfruttando uno slider per i valori RGB.
Che mi metto oggi?
Nonostante Saints Row fin da subito ci avverte della limitatezza della sua dotazione di vestiario non possiamo fare a meno di fare i complimenti al team di sviluppo per il lavoro fatto.
Ci sono almeno un centinaio di capi di abbigliamento diversi tra camicie, giacche, pantaloni, gonne, scarpe, accessori e chi più ne ha e più ne metta. Ognuno di questi capi è personalizzabile per materiali e colori portando le combinazioni possibili a numeri che onestamente non vogliamo nemmeno stare a calcolare.
I capi abbracciano stili anche molto diversi tra loro: chi vuole vestirsi elegante avrà di che indossare, chi vuole vestirsi casual anche, chi vuole vestirsi in maniera totalmente ridicola o random avrà tranquillamente modo di mostrare i suoi capezzoli a tutti gli altri giocatori. Ci sono intuizioni che provengono chiaramente dai momenti più recenti della moda mondiale: lo streetwear impazza e felponi e pantaloni tecnici sembrano andare per la maggiore anche nel mondo disegnato da Volition.
I più pigri, invece che montare il vestiario del proprio personaggio di pezzo in pezzo, avranno la comoda possibilità di utilizzare dei completi prefatti; in questi casi, inutile dirlo, ci si perde oltre metà del divertimento.
Il gioco completo avrà ancora più contenuti da questo punto di vista; quello che abbiamo visto finora ci è sembrato piuttosto soddisfacente e lascia presagire una buona varietà all’interno del mondo di gioco. C’è comunque da dire che il grosso si deve ancora vedere, data anche la natura social dell’editor e delle sue funzioni multigiocatore.
Una vetrina sul mondo
Il piatto forte del boss editor è ben preciso ed è dato dalla possibilità, per il giocatore, di condividere con il resto del mondo il suo personaggio. Chi non ha mai sognato di mettere la propria creatività e la propria pazienza nellle mani degli altri giocatori? Chi non ha mai desiderato mostrare il proprio essere vivente ideale attraverso un editor capace di condividere con il resto del mondo le proprie creazioni? Chi non ha mai sognato vedere il proprio personaggio diventare l’avatar di un noto youtuber o streamer? Nessuno, come dite?
Ogni boss che viene creato con questo editor infatti può essere inserito all’interno di una gigantesca vetrina a libera disposizione degli altri giocatori che possono scegliere un modello come base per poi modificarlo successivamente.
Durante la nostra prova abbiamo passato dieci minuti buoni a sfogliare la selezione di avatar presenti all’interno del sistema trovando un po’ di tutto: da veri e propri alieni a riproduzioni piuttosto fedeli di Walter White, non sia mai che nel nuovo gioco ci siano missioni legate alla produzione e compravendita di droga.
Ogni modello può essere inserito nei preferiti o votato positivamente; in futuro, da quanto sappiamo, Volition inserirà all’interno del titolo una Hall Of Fame ed un Creator’s Corner. Questi serviranno per dare spazio extra alle creazioni più meritevoli e ai creatori di avatar più interessanti, così da semplificare anche la ricerca per il giocatore.
Sempre in termini di ricerca abbiamo trovato molto interessante la presenza di un sistema di tag per i vari boss; sfogliando anche soltanto la categoria dei videogiochi ci siamo fatti qualche risata tra Tony Vercetti, strane figure ed esseri usciti sicuramente da qualche eroge di bassa lega.
La condivisione degli avatar è multipiattaforma: questo significa che chi crea un personaggio su PC avrà la possibilità di farlo usare (o usarlo lui stesso) anche da Playstation e Xbox; altri piccoli passi verso un futuro dove le piattaforme saranno sempre più sfumate.
Conclusioni
Difficile tirare fuori un giudizio completo avendo provato giusto una feature introduttiva di un videogioco. Quello che possiamo dire è che l’editor di personaggi del nuovo Saints Row sembra promettere molto bene in termini di versatilità. Un editor del genere permette ai giocatori più interessati di creare esseri umani che non rispondono a stereotipi o canoni come in passato, complici anche le modifiche asimmetriche o la presenza di protesi estese.