Torniamo a circa quattro mesi fa: reveal di Battlefield 2042, nuovo capitolo della serie FPS targata EA e DICE. Hype alle stelle! Poche notizie si susseguono, qualche nuovo trailer, un corto di presentazione e poi… la notizia del rinvio del gioco di un mese, il 19 Novembre.
Questo rinvio ha scombussolato i piani di tutti ed ha rimescolato le carte sul tavolo delle uscite “Big” del mese di Ottobre, oltre che aver ritardato anche la disponibilità della prima Beta del gioco. La domanda da porsi è però una sola: è servito a qualcosa posticipare l’uscita del playtest e della release ufficiale del gioco?
Dopo aver passato una decina di ore con la Beta di Battlefield 2042 penso di avere informazioni a sufficienza per dare l’idea di quello che è il tanto atteso ritorno in trincea di DICE.
Il primo colpo d’occhio con BF2042 è a dir poco spettacolare!
Scontro tra ben 128 giocatori – la dove non arriva il Matchmaking entra in gioco il riempimento casuale con Bot controllati dalla IA – in modalità Conquista sulla nuova mappa Orbital. Non esistono buoni o cattivi, solo obiettivi da catturare prima della squadra avversaria, magari prima che un imponente Tornado mandi all’aria tutte le tattiche di squadra create fino al momento del suo devastante passaggio. E si, avete letto bene, un Tornado!
Il nuovo Battlefield è questo: devastazione e spettacolarità allo stato puro.
Questa discussione potrebbe finire qui, non fosse stato per qualche piccolo intoppo che spero venga risolto in questo mese e mezzo che ci separa dalla release ufficiale.
Ebbene si, così come sono sicuro avranno fatto in molti, ho cercato di paracadutarmi nell’occhio del megaciclone che imperversava per la mappa cantando I believe I can fly – come Mr. Chow in Una Notte da Leoni 3 – ed è stato spettacolare!
Lasciarsi quasi coccolare dalle correnti d’aria che prima o poi mi avrebbero lanciato via verso una (in)gloriosa fine. Ho provato a lanciarmi da un Elicottero in ricognizione nel bel mezzo dell’azione nei pressi del sito di lancio razzi: falciato da un mezzo terrestre!
Ho usato il rampino per scalare un palazzo ed avere una visuale del campo di battaglia: colpito alle spalle da un proiettile nemico. Un maledetto cecchino tral’altro!
Nella guerra totale di Battlefield ogni momento è buono per essere uccisi.
DICE, che non è nuova in quanto a resa a schermo di condizioni belliche reali, ci riesce ancora: ogni partita giocata in Battlefield 2042 mi ha letteralmente trasportato in una zona di guerra, dove dietro ogni angolo può celarsi un nemico. Così occhio a destra e a manca, ricarica delle armi solo in posizioni utili per avere copertura e via con il resto dei membri della mia squadra verso la conquista delle zone segnate sulla mappa.
Le condizioni atmosferiche “casuali” non sono le uniche chicche di Battlefield però.
È risaputo che DICE ha sempre fatto della distruttibilità della mappa uno dei suoi punti cardine, e BF2042 non fa eccezione. Sparsi per la mappa Orbital possono essere trovati degli avamposti più piccoli con strutture simili a magazzini; muri, porte, finestre e così via, tutto può essere distrutto. Lungo il campo di battaglia sono disseminati, ad esempio, anche grandi serbatoi di liquido refrigerante che congelano rapidamente la videata di chiunque venga coinvolto nella loro esplosione.
In generale per il nuovo capitolo della serie DICE ha scelto di puntare sulla interattività con la mappa piuttosto che con la distruzione su larga scala “senza motivo”.
Peccato che, come tutti si immaginavano, gli altissimi grattacieli non possano essere buttati giù con un bel colpo di lanciarazzi.
Al di là delle strutture danneggiabili, il vero game changer a mio parere sono e saranno le deformazioni del terreno causate da esplosioni e crolli. Grandi o piccole che siano, le esplosioni lasciano dietro di sé crateri che perdurano per tutta la partita e possono essere sfruttati come copertura per avanzare lungo una linea senza che il nemico ci possa avvistare o colpire. La guida dei veicoli ne risente di sicuro, ma danno proprio la sensazione che in un determinato punto della mappa ci sia stato uno scontro. E questa è una cosa pazzesca.
Se c’è un motivo per cui la serie Battlefield è tanto amata dai giocatori è il gunplay.
L’ultimo gioco che è riuscito a raggiungere un livello tale da sembrare reale è stato il soft reboot di Call of Duty Modern Warfare del 2019. Mi sono quindi approcciato a questa Beta speranzoso di riprovare quella sensazione di realismo e quel “punta, spara, colpisci” tipico dei prodotti DICE.
Le armi in Battlefield 2042 hanno un aspetto notevolmente migliore rispetto ai capitoli precedenti ed i “rumori” che producono maneggiandole restituiscono quel feedback che in realtà si tramuta in dolci suoni tutti da apprezzare.
Va ritoccato ancora qualcosa a livello di linee di tiro e rinculo perché al momento, indipendentemente dall’arma e dal setup scelto, è troppo basso e spesso la precisione non è quella a cui siamo stati abituati.
È come se inconsciamente il gioco cercasse di compensare la troppa dispersione dei colpi addolcendo il contraccolpo dell’arma, ma è tutt’altro che una bella sensazione, e spesso mi sono domandato se fossi io ad aver bisogno di un nuovo paio di lenti o l’arma poco calibrata.
La Open Beta da all’utente la possibilità di scegliere uno tra quattro specialisti, ognuno dotato di abilità speciale: Mackay, l’assaltatore, che può fare affidamento su un rampino – e non immaginate quanto è bello arrampicarsi lungo le pareti delle strutture disseminate lungo la mappa – utile per sfruttare a proprio vantaggio la gran verticalità della mappa Orbital; Falck, supporto medico che equipaggia letteralmente una pistola con 12 siringhe in canna in grado di curare i propri compagni; Casper il cecchino, dotato di un comodissimo drone ricognitore; e Boris, ingegnere equipaggiato di sentinella a torretta che identifica i nemici e procura fuoco di copertura.
La scelta dello specialista, però, non inficia sul tipo di equipaggiamento da utilizzare, che risulta totalmente personalizzabile e configurabile a seconda del tipo di partita che abbiamo in mente di giocare. Come al solito c’è uno slot per l’arma principale, uno per la secondaria – che nel 90% dei casi sarà una pistola – un gadget rapido, ad esempio una cassa di munizioni di scorta – o perché no, un lanciarazzi per velivoli – ed una granata.
Cosa assegnare ad ogni slot lo decide il giocatore.
Risulta quindi possibile creare delle fantasiose build come Casper – ricordo, tecnicamente presentato come cecchino – equipaggiato di tutto punto per fare irruzioni ed essere al centro dello scontro di terra, o dotare Falck di fucile da cecchino sfruttandone però l’abilità di cura.
La Beta permette anche alle classi di accumulare esperienza e salire di livello, sbloccando così nuove personalizzazioni ed attrezzature in modo da riuscire a creare il proprio loadout ideale. Peccato che un fastidioso bug resetti tutti i preset creati all’avvio di ogni partita ed a volte anche ad ogni nuovo respawn a partita in corso.
Ovviamente non è la fine del mondo e sono piccoli bachi che in una versione Beta possono verificarsi, anche se quelle volte che mi è capitato di rientrare in gioco con le armi senza accessori non sono stato contentissimo.
Utile a mio parere, soprattutto nel caso in cui si presenti l’inconveniente di cui sopra, il nuovo sistema per la scelta degli attachment delle armi.
La rapida pressione di un tasto permette di visualizzare a schermo una croce direzionale con tutti gli accessori sbloccati per una determinata arma.
Un nemico è a media distanza e con il classico mirino si fa fatica a colpirlo?
Bene, due secondi netti e si è già montato una lente olo in grado di assicurare uno zoom 2x sicuramente più utile alla causa.
Un’altra preoccupazione enersa da questo primo playtest è rappresentata dall’audio in-game.
Qui non ci siamo.
Ho giocato con audio in uscita dalla TV e con delle cuffie da Gaming ed a meno che non sia stato colpito da sordità improvvisa non sono riuscito a sentire chiaramente i passi dei miei nemici, rendendo impossibile la loro individuazione se nelle vicinanze.
Mentre si è all’aperto i veicoli la fanno da padrone ed è quindi normale non distinguere i suoni ed udire solo quelli delle eliche degli elicotteri o il rumore dei cingoli di un carro armato.
Ci sta.
Ma non riuscire a sentire alcun rumore quando si è all’interno di un magazzino disperso agli angoli della mappa è un altro paio di maniche.
E se per giunta vi arriva qualcuno alle spalle qualche nome illustre viene fuori.
Tornando al rumore dei veicoli, invece, è tutto ben caratterizzato e diversificato a seconda del veicolo. Ce ne sono tanti e, sorpresa delle sorprese, è possibile richiederne il distaccamento semplicemente sfruttando il nuovo “gadget” per il deployment di carri.
E si, so cosa state pensando perché l’ho fatto anche io: è possibile richiedere un veicolo anche sul tetto di un grattacielo e lasciarsi cadere verso gli ignari nemici sotto di voi. Basta eiettarsi prima di toccar terra ed il gioco è fatto. Multikill e Specialista ancora in gioco!
Le Beta dei giochi, si sa, possono presentare qualche Bug e Glitch di troppo e spesso non rappresentano un prodotto allo stato attuale dello sviluppo poiché vengono quasi sempre compilate giorni o settimane addietro. È con questo spirito e con questa convinzione – o speranza? – che aspetterò la release ufficiale di Battlefield 2042 che, qual’ora risolvesse anche le imperfezioni che ci sono state presentate durante questo Playtest, potrebbe seriamente candidarsi al titolo di primo grande Sparatutto Next-Gen.
Un mese e mezzo è un periodo di tempo durante il quale può succedere di tutto, persino che EA e DICE decidano di rimandare ancora il lancio del gioco.
E voi, state giocando o giocherete questa Open Beta di Battlefield 2042?
This post was published on 7 Ottobre 2021 16:00
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