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Beyond Contact | Anteprima (PC): survival hardcore in un mondo alieno

Koch Media e Playcorp un paio di settimane fa hanno rilasciato Beyond Contact in early access su Steam, un interessante e coloratissimo survival sci-fi che ci ha rapito con le sue grafiche ispirate ai fumetti pulp. Tra cataclismi alieni, dilemmi morali e scenari dai toni neon, il gioco sembra voler offrire un bel punto di vista sul genere survival, mantenendo però un’esperienza di gioco hardcore.

Nonostante il carisma prepotente che trasuda ogni singolo frame di Beyond Contact, dalla nostra prova ci è sembrato che il gioco sia destinato a una nicchia molto specifica di giocatori, a meno che non subisca dei ritocchini qua e là in questo periodo di accesso anticipato. Proviamo a spiegarci meglio.

May-Day

In un lontano futuro dove l’umanità si è espansa in lungo e in largo per l’universo, un manipolo di scienziati viene inviato a studiare il pianeta di Ketern, un mondo sull’orlo del collasso ambientale. Durante le perlustrazioni dall’orbita, però, qualcosa va storto e l’astronave precipita sul pianeta. Da qui in poi parte l’avventura di ogni partita a Beyond Contact, con il giocatore che, come nei più classici survival, deve cercare di farsi strada tra le ostilità per sopravvivere il più possibile.

Tra temperatura, radiazioni, bisogno di ossigeno e altre tante altre barre di stato a cui prestare occhio, l’esperienza survival di Beyond Contact passa attraverso tanti diversi biomi ricchi di risorse, particolarità e creature aliene: deserti roventi, pianure lussureggianti, terreni radioattivi o zone rocciose e magnetiche per fare qualche esempio. A tenere ogni tassello incollato all’altro c’è una narrativa che ben si lega alla progressione di gioco. Una menzione speciale va fatta anche al sistema di obiettivi che è basato su uno schema-alveare, e alla mappa 3D che funziona a sovra-impressione.

Senza fare troppi spoiler, la nostra protagonista dovrà cercare prima di trovare i suoi colleghi sopravvissuti, poi di capire come salvare il pianeta dalla sua situazione di pericolo, legando in questa maniera anche con le popolazioni indigene. La storia sembra interessante, ma a dirla tutta per la maggior parte si tratta di fetch quest e giustificazioni alla presa di questa o quella risorsa. Altro problema è costituito dal sistema di dialoghi che si interrompe continuamente alla minima interferenza in gioco, impedendoci di proseguire nella narrazione e incorrendo in fastidi come dialoghi che riprendono costantemente daccapo perché l’avatar subisce danni da fame ogni tot. secondi.

Non è neon tutto quel che luccica

Ciò che in assoluto ci ha più colpito di Beyond Contact è sicuramente il comparto artistico. La palette di colori al neon si sposa bene col mondo alieno, e i disegni chiaramente ispirati ai fumetti pulp si adattano alla perfezione all’ambientazione creata da Playcorp. A proposito proprio dell’ambientazione, gli sviluppatori si sono sbizzarriti con la creazione di strane e simpatiche creature con tanti differenti comportamenti a seconda della loro natura e del loro habitat. Stesso discorso va fatto anche alla flora e alle varie risorse reperibili.

L’intero impianto di gameplay di Beyond Contact tuttavia ci è parso un po’ legnoso, macchinoso e per certi versi scontato. A simpatiche intuizioni come la telecamera dall’alto, un po’ atipica per un gioco survival a tre dimensioni, o come la possibilità di fare ricerca in movimento, ci accompagnano in gioco una serie di indicatori molto vasta: 3 fissi che regolano vita, ossigeno e fame, e molti altri variabili a seconda dell’ambiente che ci ritroviamo ad esplorare (radiazioni, tossicità, e così via).

Il risultato principale di questo impianto di gameplay è una forzatura dal lato della gestione del proprio personaggio, qualcosa che farà sicuramente piacere ai giocatori più hardcore ma che dall’altro lato disperde un po’ l’attenzione dei giocatori più tradizionali che magari vogliono avere un’esperienza più rilassata nella fantastica ambientazione aliena creata da Playcorp.

Conclusioni

La sensazione è che a Beyond Contact, per il momento, da questo accesso anticipato manchi ancora quel guizzo alieno che renda il gioco un must da provare, elevandolo dalla posizione attraente che ha per ora.

This post was published on 13 Ottobre 2021 21:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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