La caratteristica principale di una lumaca è il suo potersi portare sempre dietro la dimora, in modo da essere molto più apolide di qualsiasi altro animale. Una lumaca, finché ha il suo guscio con sé, può andare dappertutto senza soffrire o star male. Non ha bisogno di letti, di cucine, di divani.
Clid The Snail è un videogioco spagnolo sviluppato da Wild Beluga che più o meno nasce da questo concetto. Generato in seno ad una game jam incentrata su tematiche come l’assenza di casa, il personaggio di Clid è stato scritto e disegnato per rappresentare un estraneo alle città, una figura al di fuori dei gruppi poiché può portare una casa con sé.
Per l’occasione abbiamo avuto modo di provare un’interessante demo del progetto su PC, complice anche l’intercessione di Koch Media.
Nel corso dei 40 minuti di gameplay che abbiamo potuto sperimentare ci siamo fatti un’idea su che gioco è e sarà Clid The Snail all’uscita, quindi continuate a leggere per scoprire se vale la pena acquistare o meno il titolo.
Come combatte una lumaca?
No, niente bave acide o strisce velenose.
Il nostro Clid, protagonista assoluto della storia insieme ad una lucciola di nome Belu che funge da amichetta, è una lumaca particolarmente aggressiva che, a causa del suo comportamento sfrontato, è stato esiliato dalla città delle lumache.
Il mondo di gioco in cui è ambientato Clid The Snail è un mondo ostile, dove gli animali si sono raggruppati in piccole città dove una singola razza prevale.
L’esilio di Clid è però il punto di partenza della narrativa del titolo.
Dopo diversi anni di pellegrinaggio del popolo delle lumache che Clid ricordava non è rimasto molto. Questi insetti si stanno riproducendo in maniera incontrollata e stanno, per motivi misteriosi, diventando molto più aggressivi del normale. Questa loro aggressività ha determinato invasioni ad altre città, andando a spezzare il fragile equilibrio su cui si regge il mondo.
Clid si muoverà, controllato dal giocatore, all’interno di un mondo dark sci-fi che ibrida gli elementi del mondo reale con diversi stilemi tipici della fantascienza. Il risultato finale è una versione quasi post apocalittica dell’insettiverso che abbiamo imparato ad apprezzare in titolo come Hollow Knight, artisticamente efficace e con un buon respiro.
Nonostante un level design un po’ ingenuo, in grado di farti dire più volte “si, ma adesso?” divertirsi con Clid The Snail risulta facile, complice anche il buon sistema di controllo con cui si mette mano al nostro protagonista.
Il titolo è giocabile sia con mouse + tastiera che con un più semplice joystick; in quest’ultimo caso il sistema di controllo diventa lo stesso di un qualsiasi twin stick shooter, andando a consegnare ad un analogico il movimento e la mira all’altro stick.
Le azioni possibili dal nostro sono piuttosto semplici: corsa, schivata, cura (attraverso l’utilizzo di un medikit a cariche), lancio granate, mira e fuoco. Il parco mosse, insomma, è abbastanza semplice ed è in grado di regalare una buona dose di divertimento, nonostante un feeling non esattamente perfetto.
Durante la nostra esperienza abbiamo potuto sperimentare diverse armi e due tipologie di granate.
L’arma principale del nostro protagonista sarà una specie di raggio laser caricabile ma l’arsenale da noi sperimentato contiene uno shotgun, un lancia granate velenose, un fucile d’assalto laser e stramberie di questo genere.
Il power level legato ad ogni arma ci è sembrato più che bilanciato, con nemici che durano il giusto mouse alla mano e la battaglia con il boss ratto, SKA, a fine della demo ci ha dato la possibilità di sperimentare qualche tattica più ragionata.
Il boss in questione oltre ad avere una rispettabile quantità di punti vita si è fatto valere grazie ad un parco mosse di tutto rispetto. Tra un lanciafiamme piuttosto potente (con qualche hitbox sballata, a voler essere sinceri) e qualche bombardamento a tappeto il titolo darà al giocatore la possibilità di giocare intorno alla mobilità degli avversari, utilizzando a proprio vantaggio le armi per zonare come necessario. Altra aggiunta offensiva interessante è data dall’utilizzo del guscio, una specie di smart bomb shootemupiana che, nel nostro caso, lasciava un bordello di attacchi nei dintorni del nostro personaggio.
Tutto questo viene irrobustito da meccanismi legati alla crescita del personaggio e del suo arsenali, meccanismi molto semplici, per carità ma funzionali. Eliminando nemici ed esplorando sarà possibile, per il giocatore, accumulare risorse da spendere poi presso un simpatico mercante per acquistare medikit, munizioni, nuovi gusci e per potenziare le armi in proprio possesso.
Da quanto dichiarato all’interno della conferenza stampa a cui abbiamo partecipato Clid The Snail cercherà di evitare, per quanto possibile, l’introduzione di statistiche complicate o di fascinazioni da gioco di ruolo per mantenere il suo fulcro intorno all’azione dura e pura.
La cosa, onestamente, ci piace pure.
Il risultato finale è un titolo godibile, ancora un po’ spigoloso in certi suoi tratti ma con le basi belle solide per un gameplay divertente.
Oscuro regno animale
Clid The Snail, come abbiamo già detto qualche riga sopra, è un videogioco che antropomorfizza gli animali per presentarci un universo narrativo non troppo dissimile da quello che potremmo trovare in opere completamente a misura di essere umano.
Il mondo di gioco sembra una versione zoomata del nostro quotidiano, con un vibe dark fantasy potentissimo fatto da crani spezzati, strumenti di uso comune e riferimenti alla cultura umana in contesti marcescenti o macabri. Per il nostro Clid la pietra preziosa di un anello non è altro che una risorsa con la quale comprare munizioni, mentre i resti di un cadavere umano non sono altro che rovine del tempo in cui dominavano i giganti.
Questa costruzione del mondo, in sostanza, risulta molto convincente complice anche il tono oscuro della vicenda. Nonostante i personaggi da noi conosciuti nella demo siano un po’ edgy, con battute non richieste e tostaggine non perfettamente armonizzata a livello di ritmo narrativo, l’atmosfera di Clid The Snail funziona e risulta affascinante.
A lungo termine, considerando le 8 ore di durata del gioco, a nostro parere c’è materiale per un prodotto di qualità.
Anche il comparto narrativo ci è sembrato interessante, con uno sviluppo character driven che ci ha dato modo di conoscere Clid, Belu ed uno sparuto gruppo di esiliati chiamati Alastor, tutti con del potenziale come personaggi.
Certo, non ci aspettiamo una scrittura dei personaggi di primordine, ma c’è sempre tempo per farsi sorprendere.
Dal punto di vista tecnico il gioco su PC, complici anche i requisiti modesti, gira che è uno splendore.
Gli scenari sono pieni di effetti di luce ed effetti particellari, elementi che contribuiscono alla creazione di un atmosfera efficace e funzionale. A livello di leggibilità, invece, avremmo qualcosa da ridire: l’uso così importante di effetti oggettivamente incasina un po’ la lettura delle situazioni e, pertanto, sarebbe interessante da parte degli sviluppatori sottolineare con contorni definiti o giochi di luce specifici la presenza di nemici e la posizione del giocatore.
Così così la colonna sonora da noi ascoltata, con due pezzi principali: un brano pianistico molto malinconico (ma anche troppo corto) per le sezioni esplorative ed un pezzo heavy metal per la bossfight, quest’ultimo davvero riuscito.
Ci riserviamo il beneficio del dubbio per scoprire il resto durante il gioco completo.
Wild Beluga nonostante risorse e personale limitato, ha tirato fuori un prodotto interessante che con un po’ di cura extra può diventare uno dei videogiochi indipendenti più gradevoli di questo anno. Clid The Snail è meccanicamente semplice ma efficace, dotato di una grande atmosfere e di un worldbuilding di qualità. CI sono diverse imperfezioni in più campi, questo è sicuro, ma nonostante ciò il risultato finale è godibilissimo e lascia ben sperare per la release finale. Non è stato un caso, quindi, che questi sviluppatori abbiano vinto la sesta edizione del Playstation Talent Awards.