L’ultima volta che vi abbiamo parlato di King’s Bounty 2 eravamo in compagnia virtuale degli sviluppatori di 1C Entertainment, e la nostra impressione generale era che il titolo fosse un prodotto davvero molto ambizioso: a 31 anni dal primo videogioco, finalmente la saga sembra stia per fare un passo in avanti dal punto di vista tecnologico e del gameplay, cercando di mescolare una narrativa stratificata da epic fantasy con un comparto RPG strategico a turni.
Grazie a 1C Entertainment e al neo-annunciato publisher Prime Matter (un nuovo ramo di Koch Media), siamo riusciti a mettere le mani su una demo che mostra la prima decina d’ore di gioco, e siamo pronti a darvi un giudizio preliminare su King’s Bounty 2.
La build che abbiamo provato è stata assemblata di proposito per farci avere delle prime impressioni sul gameplay e sul tono del gioco, in attesa del rilascio ufficiale fissato per il 24 agosto 2021. Pertanto, alcuni elementi di cui parleremo potrebbero subire dei cambiamenti.
Prima di cominciare questa anteprima, ci tengo a fare una doverosa premessa che riguarda le modalità di comunicazione e pubblicizzazione del titolo, e non la natura del videogioco in sé.
Uno dei rischi dell’ambizione è cadere sua vittima, così offuscati dalla perfezione che si tenta di raggiungere da dimenticarsi del viaggio che si sta compiendo. Da quel che abbiamo potuto testare con King’s Bounty 2, sembrerebbe essere anche questo il caso: gli sviluppatori di 1C Entertainment, nelle operazioni di marketing del loro prodotto, l’hanno sparata grossa facendo paragoni continui durante le loro presentazioni con saghe Tripla A di tutt’altra levatura come The Witcher, The Elder Scrolls e Mass Effect.
Ebbene, si tratta di paragoni impari, inutili e fuorvianti. King’s Bounty 2 ha una sua anima del tutto peculiare e originale con i suoi ottimi pregi e i suoi disturbanti difetti, che non possono essere accostati a titoli del genere perché rischiano di distogliere l’attenzione dei giocatori da quanto di importante c’è da giudicare in un videogioco di questo tipo.
In King’s Bounty 2 non troverete una narrativa tetra e un’atmosfera dark alla The Witcher, non troverete un mondo vivo quanto quello di The Elder Scrolls né troverete un sistema di moralità impattante come in Mass Effect. Le soluzioni trovate da 1C Entertainment a volte funzionano e a volte no, ma non è questo il punto: quando King’s Bounty 2 uscirà ufficialmente ad agosto, godetevelo senza pregiudizi e premesse.
Un b-movie in un mondo da favola
La storia portante di King’s Bounty 2, nei primi momenti di gioco, sembra non decollare mai. Partiremo imprigionati in una landa innevata, e senza alcun climax ci ritroveremo assoldati dallo stesso Regno che ci ha esiliato qualche mese prima. Nel bel mezzo, un drago che appare all’improvviso, ci parla due secondi e sempre molto casualmente vola via.
Ci ritroveremo così a dover salvare il mondo dall’imminente Sciagura, una piaga oscura che sta per abbattersi nel Regno di Nostria. Sembra quasi che in questo punto lo sviluppo della trama sia stato rimaneggiato molte volte nel tentativo di trovare una soluzione efficace, senza però centrare il bersaglio.
Almeno questa è l’impressione che ne abbiamo avuto.
Speriamo solo che sia un problema legato esclusivamente alle prime battute di gioco.
Anche il doppiaggio sembra molto legnoso e atonale in diverse occasioni.
Per fortuna, la misera presa della narrativa sembra essere relegata solo alla trama principale: le tante, tantissime quest secondarie sono molto più intriganti e appaganti da completare: dalla più blande raccolte di polli in giro per la città di Marcella fino alla risoluzione di un misterioso omicidio che coinvolge un bambino e un amuleto maledetto, le secondarie hanno caratterizzazioni più peculiari e meno ingessate, con annessi colpi di scena che funzionano.
King’s Bounty 2 è affrontabile con uno tra 3 personaggi. Essi non sembrano per nulla carismatici e interessanti, anzi, per ora in questa build la narrativa non sembra cambiare con l’utilizzo di questo o quel personaggio.
Le differenze tra i tre avatar sono da individuare esclusivamente nelle abilità di combattimento: c’è Aivar, un guerriero di nobili natali, ex cavaliere della Guardia Reale di Nostria e capitano del gruppo di mercenari dei Mastini da Guerra; Katharine invece è una maga, anche lei di nobili natali, alla ricerca di un antico sapere magico tra le montagne di Nostria; c’è poi un terzo personaggio, di cui non possiamo rivelarvi il nome, una paesana che ha ricevuto poteri speciali e che ora crede fermamente di poter salvare l’intera Nostria.
Visto che ci troviamo, parliamo proprio dell’ambientazione: nonostante la grafica non sia all’ultimissimo grido, almeno in questa build, il mondo di Antara è un’ambientazione high-fantasy stupefacente, probabilmente l’elemento di King’s Bounty 2 che più convince della build che abbiamo provato. Le aree di gioco in cui ci siamo imbattuti erano ricchissime di particolari, ogni singola pietra è posizionata con cura e gli scenari che si stagliano all’orizzonte sono davvero mozzafiato.
Nostria è davvero un mondo da favola, è un vero piacere camminare per le strade cittadine, per i sentieri di campagna o tra le lande innevate. Solo muovendosi tra i dettagliatissimi scenari di King’s Bounty 2 è possibile capire perché 1C Entertainment abbia voluto la visuale dal basso nelle fasi esplorative: l’immersione in gioco in questi momenti è ottima, grazie a un molto efficace worldbuilding. E questo senso di meraviglia è riscontrabile tanto negli esterni quanto negli scenari al chiuso: un esempio tra tanti, le magnifiche sale del trono di Nostria.
Esplorare e giocare a scacchi
Eppure, il mondo di Antara non è un vero e proprio open-world.
Ci sono percorsi pre-impostati e muri invisibili un po’ ovunque, e a dirla tutta la dimensione generale della mappa del Regno di Nostria non è tra le più estese, tanto che le distanze tra cittadine e avamposti di briganti risulta anche un po’ troppo breve.
Tuttavia, il già descritto ottimo impatto visivo, unito a un sapiente level design, fanno delle fasi esplorative un’esperienza molto appagante.
Esplorare Nostria vuol dire perdersi tra i suoi sentieri, trovare forzieri nascosti, bivi e stradine secondarie segrete, affacciarsi da un’altura e scorgere un panorama incredibile, trovare una subquest caratteristica che ci dona nuove truppe o nuovi equipaggiamenti. Tutto poi si sviluppa anche in verticalità e non mancano piccoli puzzle ambientali. Nostria funziona perfettamente per gli occhi e per il gameplay. Interessante anche trovarsi in battaglia esattamente nello stesso punto della mappa in cui abbiamo accettato lo scontro.
Un’altra cosa che, invece, ci ha convinto molto è stata la precisione nei dettagli di vestiari ed equipaggiamenti di tutti i personaggi, primari e secondari: quasi ogni elemento è unico nel suo genere, e in particolare gli oggetti indossati dal nostro avatar sono tutti diversi e chiaramente visibili anche in gioco.
Un punto stranamente anonimo per le prerogative di King’s Bounty 2, tuttavia, è risultato proprio il combattimento. Probabilmente nel tentativo di cercare di avvicinare più giocatori possibili a un tipo di gioco che finora è sempre stato considerato di nicchia, il combattimento a turni su griglia esagonale non si è rivelato niente di eccezionale né di complesso: funziona, diverte il giusto, alcuni scontri sono anche tosti da superare, ma non aggiunge niente di interessante rispetto a quanto già visto in altri titoli simili.
Ogni truppa ha le sue statistiche, può essere livellata e ha un’abilità speciale, ma è proprio il sistema di combattimento a essere molto basilare, forse anche troppo. Gli sviluppatori nella presentazione dello scorso mese avevano dato risalto al terreno di gioco con le sue elevazioni e alture, a detta loro strategicamente rilevanti. Si tratta sicuramente di una novità nella saga di King’s Bounty ma, a conti fatti, danno solo bonus e malus a danni e resistenze.
La strategia in battaglia, insomma, è tutta basata sull’usare le truppe giuste legate alla propria moralità, muovendole nelle caselle giuste per sfruttare le alture e le debolezze avversarie, con l’imprevisto del Libro degli Incantesimi, un compendio di abilità e magie che il nostro personaggio può usare tra i turni degli altri. In alcune battaglie, tuttavia, abbiamo notato che il posizionamento iniziale delle proprie truppe può essere molto determinante per il successo. Il sistema di Talenti legato ai doppi opposti Potere/Astuzia e Ordine/Anarchia si interseca bene con tutto ciò, limitando la composizione dei propri eserciti e fornendo abilità passive più o meno utili.
Buone speranze
Avevamo presentato King’s Bounty 2 come un gioco ambizioso e, in effetti, lo è davvero. Da quello che ci è parso in queste ore di gioco, sembra un titolo davvero interessante da giocare e, soprattutto, da esplorare. Non fatevi fuorviare da paragoni inesistenti, questo gioco ha un suo stile e una sua anima originali che, pur con i loro difetti, fanno ben sperare sul suo lancio, sul futuro supporto e sui probabili nuovi capitoli.
Gli sviluppatori di 1C Entertainment infatti ci avevano già detto che, idealmente, vorrebbero occuparsi di King’s Bounty per i prossimi 10 anni, e che il gioco è stato costruito in maniera modulare così da poter supportare DLC e aggiunte postume. Speriamo solo che col tempo migliorino l’aspetto narrativo, che sembra essere l’elemento di gioco meno brillante.
La demo provata non era esente da difetti, ma non trattandosi di una build ufficiale diciamo semplicemente che ci sono stati prevedibili cali di frame e piccoli bug, nulla di irrisolvibile con il rilascio ufficiale tra un mese che presumiamo sarà ottimizzato per ogni tipo di piattaforma. Ci asteniamo ancora dal dare giudizi finali su grafica, animazioni e comparto sonoro visto che qualcosa anche qui deve essere risolta, ma vi lasciamo in basso all’interpretazione di un brano di King’s Bounty 2 da parte di Alina Gingertail, una famosa YouTuber russa supportata da 1C Entertainment.
King’s Bounty 2 è in uscita il 24 agosto 2021 su Xbox One, PS4, PC e Nintendo Switch. I pre-ordini sono già aperti, occhio anche alle collector’s edition.
L’ambientazione di King’s Bounty 2 è un mondo fantastico, costruito ad arte pezzo dopo pezzo, che siamo sicuri vi farà innamorare dei suoi paesaggi. Dispiace per la narrativa della trama principale che sembra essere menomata da un doppiaggio ingessato e dall’assenza di un vero e proprio climax in queste prime ore di gioco, ma la presenza di intriganti quest secondarie e di un solido comparto esplorativo ci fa ben sperare per il prodotto finale e, in prospettiva, per il futuro della saga RPG. In questo caso, nonostante gli sforzi di 1C Entertainment nel rendere il gioco più accessibile possibile a un pubblico di massa, King’s Bounty 2 sembrerebbe ancora un gioco che può piacere davvero solo alla sua folta nicchia di appassionati di strategia e giochi fantasy.