Dopo ben 7 anni di sviluppo, finalmente Coromon, un pokémon-like della vecchia guardia, è pronto ad essere ufficializzato su mobile, Steam e, come potrete sapere dal Freedom Games Direct del 14 giugno, anche su Nintendo Switch.
Abbiamo avuto modo di provare in anteprima Coromon qualche giorno fa grazie all’E3 2021, e siamo rimasti piacevolmente colpiti dallo stile grafico, dal cuore che gli sviluppatori di TRAGsoft ci hanno messo, e dalle tante ispirazioni provenienti da altri mondi videoludici diversi da Pokémon.
Niente medaglie, ci sono i Titani
Così come Nexomon, anche Coromon prende ispirazione dal più celebre videogioco di creature collezionabili, cercando però di inserire simpatici twist e punti di vista divergenti. L’aspirante Allenatore, o meglio, l’aspirante Ricercatore di Coromon, si sveglia a letto come da tradizione, e viene mandato all’avventura dalla mamma. Stavolta, però, Spinner da lanciare invece delle Poké Ball, e nessuna medaglia da conquistare.
Il giocatore entra nel corpo di ricerca della Lux Solis, un colosso delle tecnologie della regione di Velua. C’è la solita scelta dello starter, il Coromon iniziale, anche se stavolta è diretta da un quiz scientificamente accurato, e poi si viene catapultati alla ricerca delle essenze dei 6 Titani, potenti Coromon nascosti in intricati dungeon, per cercare di salvare il mondo da una losca organizzazione. Si tratta di vere e proprie Boss Battle con tanto di stadi diversi, come in un classico JRPG.
Proprio a riguardo, TRAGsoft ci ha confermato che l’ispirazione per molte meccaniche e dettagli di gioco deriva in generale proprio dal mondo dei JRPG. Ad esempio, la storia secondo gli sviluppatori dovrebbe essere qualcosa dal feeling molto simile a Golden Sun. La demo vista e provata all’E3 2021, rispetto a quella già disponibile su Steam, ci ha calato in uno stato più avanzato di gioco, alla ricerca di un Titano protetto da un dungeon pieno di trappole e puzzle.
In questo contesto di trama il giocatore può avvalersi della cattura dei Coromon, creature elementali in grado di combattere e di evolversi. Ci sono 120 Coromon nella regione di Velua, ma Jochem Pouwels e Marcel van der Made, CEO di TRAGsoft, ci hanno raccontato nel panel dell’E3 2021 che stanno ipotizzando di introdurne altri prima del lancio.
Altra cosa gradevole dell’avventura di Coromon, è lo svelamento graduale della mappa. Le diverse aree di gioco sono celate da nuvole bianche che gettano quell’alone di mistero e scoperta che, personalmente, mi mancava dalla mia primissima esperienza Pokémon da bambino.
Guanti del potere e puzzle ambientali
Alle placide e nostalgiche meccaniche di Pokémon, TRAGsoft ha aggiunto variazioni di varia sorta; alcune semplificano la vita dei giocatori, altre invece implementano semplicemente quel twist in più che diverte e rende il gameplay diverso dal solito monster collector in pixel art gonfio di nostalgia.
Tra le diverse ispirazioni per la realizzazione di Coromon è tangibile l’esplorazione da Zelda-like, con scenari ricchi di dettagli e, soprattutto pieni di trappole e puzzle. Per superare questi ostacoli, invece di usare le MN o in generale le stesse creature catturate, il giocatore si avvale anche di una tecnologia della Lux Solis, un guanto che attraverso dei moduli installati può causare diversi effetti all’ambiente, come ad esempio lo spostamento di un masso o la generazione di una puzza repellente che allontana i Coromon selvatici dall’erba alta.
Si percepisce su più livelli che Coromon è stato realizzato con tanto amore per i Pokémon e, soprattutto, per i suoi fan. Molte delle introduzioni in questo videogioco arrivano in soccorso proprio ai punti che sono stati sempre criticati. Per esempio è assente il processo macchinoso di allevamento delle creature per far avere loro delle statistiche performanti: tutto è leggibile a schermo ed è modificabile ad ogni nuovo livello raggiunto dal mostriciattolo, come succede in molti altri RPG.
Un altro punto che farà molto piacere ai fan più sfegatati di Pokémon è la selezione della difficoltà, una funzione da sempre mancante nei giochi di Game Freak e che, in questo caso, è stata portata all’estremo con la possibilità di scegliere regole Nuzlocke e Randomizer, due modalità di gioco inventate dai fan di Pokémon per superare l’estrema semplicità dei giochi della saga.
Mostri tascabilissimi
I Coromon ricalcano quasi in tutto le caratteristiche delle creature tascabili più famose. Per cominciare, le statistiche sono praticamente le stesse (ma con l’aggiunta dei Punti Energia), così come la successione di stadi evolutivi in 3 fasi, la presenza di 4 attacchi e un’abilità (qui chiamata Tratto).
Anche in Coromon esistono i Tipi. In numero sono meno dei cugini giapponesi ma fanno parte di due categorie diverse: i tipi elementali (fuoco, acqua, ghiaccio, e così via) caratterizzano le creature, che possono averne solo uno; gli altri tipi invece si riferiscono esclusivamente alle modalità di attacco.
Tutto ciò consiste in una semplificazione della macchinosità dei combattimenti tipici Pokémon, e contemporaneamente in un nuovo livello strategico. Ad aggiungere ulteriore spessore strategico alle lotte a turni ci pensano anche i già citati Punti Energia, cugini dei Punti Potenza dei Pokémon ma legati alla creatura intera e non alle singole mosse. Essi possono essere recuperati tutti dormendo un turno, quindi sarà importante decidere come e quando usare questa opportunità.
Le creature derivano tutte da un lungo processo di brainstorming e riflettono idee a volta contestualizzate al territorio di Velua, altre volte la semplice necessità di un particolare o di una caratteristica. Ogni Coromon, poi, ha tre tipe di colorazioni alternative che riflettono le sue potenzialità: Standard, Potente e Perfetto.
Più la colorazione è rara, più le sue statistiche sono alte. La rarità di tali Coromon più forti, comunque, non è nulla di esageratamente proibitivo come quella delle forme cromatiche dei Pokémon, e questo rende la loro ricerca sicuramente più divertente e meno stressante.
La malleabilità delle statistiche, inoltre, aggiunge quell’elemento di personalizzazione di lotta delle creature che in Pokémon è sempre stato un processo macchinoso e tedioso. In Coromon il potenziale e il differenziale delle diverse statistiche è subito visibile e riconoscibile, e ciò spinge a buttarsi subito in un contesto competitivo… Ho detto competitivo? Sì, gli sviluppatori di TRAGsoft sono intenzionati a implementare il multiplayer al lancio. I Coromon hanno anche la possibilità di tenere strumenti in lotta e hanno Tratti davvero interessanti.
Coromon è una simpatica divergenza da Pokémon che scalda il cuore. Le trovate implementate da TRAGsoft risultano interessanti e fanno venir voglia di tornare con un Game Boy in mano a guardare un mucchio di pixel colorati senza bisogno di grinding eccessivo da quel che sembra. Non vedo l’ora di riempire le mie creature di torte (sono gli strumenti che sostituiscono pozioni e metodi curativi!), e di scoprire cosa nasconde la regione di Velua.