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Alliance of the Sacred Suns | Anteprima dall’E3 2021: Crusader Kings tra le stelle

In occasione dell’apertura dell’E3 2021 alla stampa, siamo riusciti a dare un’occhiata da vicino ad Alliance of the Sacred Suns, uno strategico 4X a turni che viene definito in giro come un “Crusader Kings nello Spazio“. Il giocatore, infatti, impersona un monarca feudale di un impero stellare, con tanti elementi RPG e dinamiche politiche.

Alliance of the Sacred Suns fa parte del roster di giochi strategici assemblato da Hooded Horse, un publisher americano che si sta specializzando proprio nella pubblicazione di Grand Strategy Games, videogiochi di strategia con profondi comparti simulativi. Tra gli altri titoli presentati all’E3, troviamo anche Terra Invicta e Falling Frontier, tutti in uscita nel corso del 2021.

Alliance of the Sacred Suns: gestire un feudo spaziale

È l’anno 3050. L’umanità, ormai abile viaggiatrice nello spazio, è riunita sotto l’Impero Celeste, un sistema di governo con caratteristiche feudali nato dal collasso della ex Federazione Terrestre a causa delle incursioni degli alieni Xyl. Il giocatore impersona l’ultimo regnante rimasto della sua dinastia, e sotto il suo comando ha le più importanti Grandi Casate che gestiscono il suo Impero.

L’obiettivo del gioco è quello di ristabilire l’equilibrio nell’Impero, ormai prossimo al collasso. In questo senso il gioco è molto simile a Crusader Kings: il giocatore agisce interagendo per vie diplomatiche o di spionaggio con i suoi sottoposti, i Vicerè, e tenta di consolidare il suo regno. Tuttavia, rispetto al titolo di Paradox Interactive, Alliance of the Sacred Suns non punta il suo gameplay sulla successione di monarchi o sulla discendenza di sangue: il gioco di KatHawk Studios va risolto all’interno di un unico ciclo vitale.

Anche Alliance of the Sacred Suns ha ovviamente un sistema RPG inglobato al suo interno per poter funzionare in un contesto del genere. Culture ed etnie umane spaziali diverse danno vita a bonus di statistiche diverse, che nel gameplay sfruttano differenti approcci.

In ogni partita l’IA sceglie sempre 5 Grandi Casate concorrenti oltre a quella del giocatore, ognuna dotata di un Viceré. C’è un certo grado di randomizzazione e casualità in questa scelta, soprattutto contando il fatto che nel database di gioco ci sono circa 50 diverse Casate tra cui scegliere, ognuna con i suoi diversi scopi. Ciò offre un ampio spettro di rigiocabolità.

Tutto l’universo è paese

Alliance of the Sacred Suns è un 4X a turni che mescola al suo interno dinamiche politico-sociali, economiche ed elementi RPG. La profonda interconnessione tra tutti i sistemi di gioco dovrebbe fornire un’esperienza immersiva, e per quello che abbiamo osservato sembra anche molto divertente.

Parte del divertimento dovrebbe derivare anche dalla gestione degli Action Points, perché l’Imperatore ha possibilità limitate di scelta nonostante la mole di richieste e di informazioni che gli arriveranno: ogni anno è fatto di 4 turni, il che vuol dire dare priorità alle cose che al giocatore sembrano più essenziali.

Il controllo sulla popolazione e sui bonus dei pianeti sotto il controllo, è determinato indirettamente dalle scelte del giocatore, il quale ha il “solo potere di incaricare i Vicerè della gestione dei compiti. Il giocatore prende decisioni strategiche come chi piazzare in comando per una missione, a quale Casata fornire un pianeta appena colonizzato, quali guerre combattere, cosa esplorare e come espandersi.

Ma ogni azione in gioco ha un costo, fatto sia di punti azione che di effetti collaterali: le scelte fatte per favorire questa o quella Casata influiscono nel gameplay in orizzontale e in verticale, e possono avere anche effetti indesiderati.

Come un grande gioco da tavolo

Da questa anteprima dell’E3 2021, Alliance of the Sacred Suns ci è parso un po’ come un grande gioco da tavolo con una plancia interattiva, intercambiabile e colorata, dove davvero viene voglia di cliccare tutto il possibile per vedere cosa succede.

Gran merito va anche alla UI, anche se immaginiamo vada ancora un po’ limata data la grande mole di informazioni che il gioco veicola. Alcuni testi, per esempio, risultano di difficile lettura poiché colorati in maniera troppo accesa.

Steve Hawkins, il Lead Developer di Alliance of the Sacred Suns che ci ha accompagnato in questa anteprima all’E3 2021, ci ha trasmesso parecchia enfasi sulla caratterizzazione delle culture di gioco, ritenendo che per il rilascio completo del titolo esse andranno ancora ricalcate ancora di più, soprattutto per quel che riguarda il vestiario.

Onestamente non vediamo l’ora di provare questo titolo, in uscita per PC e Mac alla fine del 2021. Speriamo che il completamento dello sviluppo riesca a migliorare ancora di più Alliance of the Sacred Suns, un gioco che da questo E3 2021 ci è sembrato davvero promettente.

This post was published on 9 Giugno 2021 21:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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