Grazie all’E3 2021 siamo venuti a conoscenza di un progetto sci-fi molto ambizioso, Terra Invicta. Si tratta di uno strategico 4X di paradoxiana memoria che cerca di calare il giocatore in un contesto di espansione spaziale dove l’umanità non è unita e, all’orizzonte, è presente una minaccia aliena.
Terra Invicta è un gioco assemblato dalle mani degli studi indie di Pavonis Interactive, in Colorado (USA), già sviluppatori di Long War, una famosa mod di XCOM. Lo sviluppo di Terra Invicta è partito grazie a un crowdfunding di Kickstarter ed è diventato parte del roster di titoli strategici di Hooded Horse, un publisher che da poco si è affacciato sul mercato e che in questo 2021 vuole mettere sul piatto 3 prodotti definiti Grand Strategy Game.
Una parola che ai giocatori dei titoli Paradox Interactive come Europa Universalis, Crusader Kings o Stellaris dovrebbe farne intuire la mole e la profondità di dettagli. Gli altri due giochi sci-fi nel porfolio di Hooded Horse sono Alliance of the Sacred Suns e Falling Frontier (anteprime in arrivo…).
Abbiamo visto il titolo in una prova privata all’E3 2021, dalle mani di John Lumpkin, Creative Director di Terra Invicta, per un periodo di tempo che va dai 10 ai 15 minuti. L’intero gioco si sviluppa esclusivamente all’interno del Sistema Solare, e parte grossomodo dal nostro periodo contemporaneo, dove un’accelerazione dello sviluppo spaziale porta l’umanità a scoprire i misteri della propria unità astronomica.
E proprio in casa, il giocatore scopre anche una minaccia aliena.
Gli alieni tentano di colpire l’umanità non solo con le loro flotte spaziali, ma anche dall’interno, attraverso spie e infiltrati tra le fazioni della Terra, un po’ come se fossimo in una puntata di X-Files. Terra Invicta, tuttavia, non si esaurisce in solo questo aspetto di resistenza contro gli alieni, anzi. Da quel che ci è parso, la guerra spaziale è solo un pretesto per mettere in conflitto le tante fazioni ideologiche che colorano – letteralmente – le nazioni terrestri: la Terra non riesce a essere unita nel decidere cosa fare, e così si formano delle corporazioni trans-nazionali.
Ogni fazione ha i suoi obiettivi specifici di campagna che possono portare alla loro vittoria. Nella demo ci è stata mostrata la fazione che, secondo le aspettative di Pavonis Interactive, sarà la più giocata: la Resistenza. Le guerre tra fazioni umane non si combatteranno solo in campo terrestre, in quanto anche la conquista dello spazio è da inserire tra gli aspetti di gioco.
Terra Invicta è a tutti gli effetti un grand strategy con diversi comparti simulativi che, nella sostanza, dovrebbero creare un’esperienza di gioco davvero lunga e immersiva. Gran parte delle azioni del giocatore, soprattutto sulla Terra, sono gestite tramite il Consiglio.
Il giocatore può inviare i suoi consiglieri a svolgere i più diversi incarichi, il tutto per garantire, per esempio, il supporto della popolazione, l’approvvigionamento di risorse o il finanziamento militare. Una cosa simpatica è che i consiglieri non hanno armi o poteri speciali, ma le loro statistiche e la loro influenza è determinata dalle ORG, organizzazioni variegate rappresentate con loghetti che forniscono bonus e malus di varia sorta.
Per sventare la minaccia aliena, o per abbracciarla a seconda della fazione di cui si fa parte, bisognerà passare per forza attraverso l’industrializzazione dello spazio. L’intero Sistema Solare si dispiegherà pian piano sotto le mani del giocatore, il quale potrà popolarlo di navi, satelliti e basi spaziali costruiti nel dettaglio pezzo dopo pezzo. L’edificazione di strutture spaziali è modulare, il che garantisce una personalizzazione molto approfondita e, di conseguenza, un buon grado di rigiocabilità.
Ad arricchire il gameplay, la simulazione spaziale è molto verosimile, sia nella rappresentazione del Sistema Solare, sia per quel che riguarda i movimenti e le azioni delle navi. Terra Invicta ha un sistema di combattimento e di manovre davvero particolare, dove la fisica newtoniana e la programmazione del percorso influiscono nelle sorti delle battaglie. Il tutto è sempre gestito in tempo reale, ma è disponibile una pausa tattica per riflettere sulle prossime mosse.
Non avendo provato ancora con mano Terra Invicta non possiamo dare giudizi certi, ma la complessità e il dettaglio dei sistemi di gioco che ci sono stati mostrati ci fanno pensare a un videogioco davvero molto ambizioso. Secondo i test preliminari degli sviluppatori di Pavonis Interactive, una campagna intera dovrebbe durare tra le 20 e le 40 ore, il che sembra un po’ poco rispetto alla mole di dettagli e sistemi interconnessi che abbiamo visto. Possiamo ritenere Terra Invicta una vera e propria perla presente all’E3 2021 e speriamo di vederlo nel PC Gaming Show.
L’alto tasso di rigiocabilità dato dalle tante variabili poste nel gameplay e nella personalizzazione, dovrebbe garantire ad ogni modo un’immersione completa e duratura. Pavonis Interactive sta pensando di implementare anche un comparto multiplayer in futuro, dopo il rilascio del gioco.
L’unica cosa che non ci ha pienamente convinto di Terra Invicta è l’UI, probabilmente un po’ troppo minimale nelle sue grafiche rispetto alla grande mole di informazioni da gestire. Ad ogni modo il gioco ancora non è pronto, e ci sarà tempo per rifinire gli ultimi dettagli.
Ancora non è stata rilasciata una finestra ufficiale di lancio, ma Pavonis Interactive si aspetta il rilascio per questa estate 2021, o comunque lungo quest’anno.
Terra Invicta è previsto per ora solo su PC, ma secondo John Lumpkin Linux e Mac sono sulla strada per essere buoni futuri candidati.
This post was published on 9 Giugno 2021 20:00
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