Grazie a The Arcade Crew, un promettente publisher indipendente francese, siamo riusciti a provare The Last Spell in accesso anticipato su Steam, gioco strategico pixelloso sviluppato dagli studi indie di Ishtar Games (conosciuti precedentemente come CCCP).
Tra un turno e l’altro, un giorno di ricostruzione e una notte di invasioni di mostri, siamo rimasti colpiti dalla estrema ma divertente difficoltà e dalla solida struttura RPG inserita in questa atipica partita a scacchi contro demoni e zombie. E, ovviamente, come potete ascoltare dal trailer in alto, ci ha colpito molto anche la colonna sonora.
Una guerra sanguinosa tra civiltà dura da decenni e coinvolge tutti i regni. Un gruppo di potenti maghi, per cercare di porvi fine, si riunisce nella disperata evocazione di una potente magia che possa liberare tutti dalle violenze. Non solo falliscono, ma danno vita al Cataclisma: una fitta nebbia purpurea dalla quale escono fuori i più feroci abomini, tra morti viventi e demoni alati.
La guerra tra persone, effettivamente finisce, ma ne inizia un’altra, una guerra di resistenza contro l’inesorabile avanzata delle forze del male, orde di mostri e bestie assetate di sangue che, di notte, radono al suolo interi insediamenti. Gli ultimi baluardi della civiltà cercano di resistere almeno per il tempo necessario di evocare l’Ultimo Incantesimo, un rituale magico che estinguerà per sempre ogni traccia di magia.
L’intrigante premessa narrativa dark fantasy, raccontata splendidamente con delle belle e leggere animazioni in pixel art, fa da preludio a un videogioco di estrema difficoltà strategica. The Last Spell è un RPG tattico a turni con elementi roguelike dove il giocatore cerca di resistere il più possibile alle ondate di nemici. Di giorno il gioco è praticamente un piccolo city builder con meccaniche di gestione delle risorse, di notte, invece, The Last Spell diventa un Final Fantasy Tactics a tinte dark, pieno di morte, sangue, distruzione e bestie malvagie.
Quando un giochetto indie del genere racconta di essere RPG, si intende che ha qualche elemento come un sistema di livelli o un albero di abilità. Non è questo il caso di The Last Spell, anzi: il titolo di The Arcade Crew è un RPG in piena regola, ricco di statistiche principali e secondarie, tratti, armi, equipaggiamenti e con anche un sistema di “personalizzazione delle classi” basato tutto sui perk.
Il combattimento si svolge su una griglia quadrata ed è scandito da turni e ondate. I primi gestiscono le azioni del giocatore e dell’IA che governa le orde di mostri, mentre le seconde indicano l’arrivo di nuove forze del male. La resistenza viene preparata di giorno, erigendo edifici utili allo sviluppo di rifornimenti e palizzate temporanee per arginare gli eserciti nemici, e perfino baliste e catapulte che, a conti fatti, aggiungono a The Last Spell anche elementi da tower defense.
Sebbene la curva di apprendimento del gioco non sia alta, grazie alle schermate di tutorial esaustive e alla UI dettagliata e pulita, la difficoltà del gameplay rimane tanto elevata quanto, spesso, bilanciata in modo un po’ strano.
Si tratta di una scelta di design che serve sicuramente a comunicare il senso di oppressione e di sconfitta imminente che i personaggi di gioco stanno vivendo, ma che serve anche a veicolare le basi roguelike su cui The Last Spell poggia.
Il giocatore comincia con un manipolo di eroi generati casualmente dal gioco, e altrettanto casualmente può avvalersi di equipaggiamenti che variano ogni giorno nel mercato cittadino. Lungo una partita, il giocatore farà la conoscenza di due “forze” misteriose, una viola e una gialla, che garantiranno sempre più bonus a ogni nuovo inizio di partita.
A ogni sconfitta della città, segue così una nuova rinascita in cui ripetere tutto daccapo, ma più forti e con più risorse di prima. Una tipica struttura roguelike, insomma.
Da qui derivano però anche i limiti del gioco: senso di ripetitività e di troppa casualità sono sempre dietro l’angolo. Per fortuna il gameplay di The Last Spell è molto solido e vario, e sempre più elementi di gioco si dispiegano man mano avanzando lungo il ciclo di morti e risurrezioni per portare a termine l’Ultimo Incantesimo.
A rendere ancora più intrigante il gioco ci pensano sicuramente la grafica in pixel art, giusta e ben dettagliata anche nel mostrare gli equipaggiamenti dei personaggi, e, soprattutto, la stupenda colonna sonora originale tra suoni 8-bit e pesanti riff metallari, conditi da un po’ di synth e archi ogni tanto. La prima volta che l’ho ascoltata avevo la chitarra di fianco a me e ho dovuto prenderla in mano per improvvisare un assolo. Spero vivamente che aggiungano anche altre tracce.
Tutto sommato l’esperienza di The Last Spell, nonostante qualche piccolissimo bug grafico e dei leggeri blocchi in caricamento, si è dimostrata molto molto solida, e per niente povera di contenuti. Molto probabilmente lo stato di accesso anticipato è dovuto proprio alla carenza di scenari. Al momento nell’accesso anticipato siamo riusciti a provare solo una città, Lakeburg, ma la dimensione della mappa fa pensare che in giro ci siano altre resistenze.
Ancora non sappiamo se tali nuove città verranno aggiunte lungo lo sviluppo o se già esistono ma ancora non siamo riusciti a sbloccarle.
Vi aggiorneremo quando finalmente uscirà il gioco completo, ma nel frattempo, se siete incuriositi, vi consigliamo caldamente di scoprire The Last Spell su Steam.
This post was published on 8 Giugno 2021 16:00
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