King’s Bounty è una saga che da sempre, dal suo primo videogioco nel 1990, ha cercato di unire la tattica delle battaglie strategiche su griglia con una narrazione e un’ambientazione fantasy. Nonostante i 31 anni di storia, tuttavia, questa serie non ha mai avuto una grandissima fama, subissata forse dal suo derivato Heroes of Might and Magic di Ubisoft, franchise ben più celebre.
Abbiamo avuto modo di partecipare a un’anteprima di King’s Bounty 2, titolo strategico in uscita il 24 agosto 2021, assieme agli sviluppatori di 1C Entertainment, lo studio est-europeo che da una decina di anni si è preso carico della saga fantasy. Non abbiamo messo ancora le nostre mani sul gioco, ma da quello che abbiamo visto nella presentazione del gameplay questo nuovo capitolo sembra essere un progetto molto ambizioso che potrebbe essere in grado di portare King’s Bounty a un nuovo livello di giocabilità e, si spera, anche di fama.
Il primo King’s Bounty comparve sul mercato nel 1990, ad opera di Jon Van Caneghem, il padre di Might and Magic che era un po’ stufo dei CRPG e voleva pensare a qualcosa di diverso. Lo sviluppatore e la sua idea però piacquero tanto a Ubisoft, e crearono ad hoc la serie Heroes of Might and Magic, oggi giunta fino a Might and Magic Heroes VII (2015). Nel frattempo il marchio di King’s Bounty fu acquisito da 1C Entertainment che ne produsse una serie tra il 2008 e il 2014.
Particolarità di King’s Bounty e di titoli similari è proprio la commistione tra gioco prettamente RPG con tutte le sue statistiche, meccaniche e narrazioni, e combattimento da videogioco strategico a turni. Heroes of Might and Magic è solo uno dei tanti titoli che derivarono la loro formula da King’s Bounty, ma basti pensare anche ai ben più famosi Fire Emblem e UFO: Enemy Unknown, antenato dell’odierno XCOM.
In King’s Bounty il giocatore impersona un comandante che non scende mai in prima persona in battaglia, ma che amministra in combattimento i suoi eserciti su una griglia esagonale, turno dopo turno. Il giocatore si trova quindi a gestire una scacchiera con componenti fantasy, mentre nei momenti tra una battaglia e l’altra la storia viene mandata avanti dall’esplorazione delle mappe in tempo reale.
I primi King’s Bounty erano giochi epic fantasy senza una vera e propria storia approfondita. Eventi e missioni erano collegati tra loro da un obiettivo comune, certo, ma alla serie è sempre mancata una collante che tenesse i giocatori attratti alla narrazione, incontrando in questa maniera esclusivamente il favore dei giocatori più strategici.
Il nuovo King’s Bounty 2 nelle menti di 1C Entertainment è programmato per inaugurare un nuovo corso della saga. Il suo sviluppo è iniziato nel 2017, e a noi arriverà un prodotto che stavolta al combattimento a turni mescola una visuale in terza persona tipica degli Action RPG.
La terza persona del nuovo King’s Bounty 2 è una nuova prospettiva per il giocatore e per il franchise stesso. L’inserimento di un elemento del genere assieme a un comparto visivo più realistico e meno acceso di colori, sono due mani che si tendono a un parco più ampio di giocatori, invece di considerare unicamente gli appassionati di strategia. In un certo senso è come se si tentasse di accostare King’s Bounty di più al suo lato epic fantasy, e infatti sono proprio gli sviluppatori di 1C Entertainment ad averci detto che hanno cercato di emulare schemi di Tripla A del genere come The Witcher o The Elder Scrolls. L’esplorazione in terza persona è ricchissima di dettagli, di oggetti e loot, di mostri, di misteri, di personaggi e di segmenti cinematici.
Questo avvicinarsi a una concezione più moderna dei titoli fantasy si avverte anche in altri ambiti di gioco. Per cominciare, da quel che abbiamo potuto osservare, la stessa narrativa sembra costellata di diverse scelte e opportunità. Il giocatore ha un albero di abilità formato da 4 aree definite Ideali – Order, Power, Anarchy e Finesse, rispettivamente Ordine, Potenza, Anarchia e Astuzia – che sono influenzate proprio dalle scelte fatte in gioco. Gli Ideali sono una sorta di sistema di moralità, anche se non identificano comportamenti buoni o cattivi. Essi influiscono nella scelta delle truppe che decideranno di seguire il giocatore, nei loro bonus in combattimento e in generale nella narrativa di gioco. Ma tali Ideali sono anche degli alberi delle abilità che a poco a poco diventano mutualmente esclusivi: progredire nel potenziare un Ideale limita il progresso negli altri.
Un altro ambito che cerca di ammodernare King’s Bounty e di avvicinare fette di giocatori più ampie è sicuramente quello dei controlli: per la prima volta nella storia del suo franchise sotto 1C Entertainment, King’s Bounty uscirà anche fuori dal PC: il suo arrivo è atteso anche su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. Gli sviluppatori hanno cercato di ridurre all’osso l’HUD e le interfacce di gioco – soprattutto nelle lotte a turni – per semplificare il più possibile l’usabilità dei controlli, in modo da venire incontro anche a un pubblico che gioca su console.
Ma come funziona una visuale in terza persona in un gioco di strategia? L’impiego di questa funzione è delegato esclusivamente all’esplorazione, mentre i combattimenti invece sono gestiti con la solita visuale dall’alto, un’ampia panoramica sulla scacchiera esagonale. Ciò che fa da collante tra fasi esplorative e le battaglie è il terreno di gioco: non esistono overworld e scenari di battaglia separati, si lotta sulla stessa mappa su cui poco prima il giocatore muoveva i suoi passi. Il terreno in questa maniera mantiene in battaglia anche le sue caratteristiche fisiche riscontrate nelle fasi esplorative; il giocatore può quindi sfruttare i dislivelli del terreno per influenzare le sorti della partita.
La transizione da esplorazione a battaglia, per quel che abbiamo visto, ci è sembrata abbastanza fluida, ma sicuramente ha i suoi interrogativi da risolvere provando il gioco con mano. Una visuale del genere, di solito, è usata per garantire più immersione nel gameplay, mentre il distacco che si ha in battaglia è un punto di rottura con l’immedesimazione. Bisognerà vedere come sono bilanciate e amalgamate queste due caratteristiche.
Per quel che riguarda la battaglia in sé, sembra di trovarci davanti a un sistema molto profondo. Prima di ogni scontro c’è una fase di posizionamento dove il giocatore sceglie le truppe da schierare e può controllare le formazioni avversarie, poi si prosegue verso i turni di lotta dove truppe personali e nemiche si muovono e attaccano. Ogni truppa può avanzare in esperienza fino al livello 3, sbloccando l’accesso a nuovi attacchi e a statistiche più alte. Le truppe sono anche influenzate dall’equipaggiamento del personaggio del giocatore, il cui ruolo in battaglia è relegato al comando delle truppe e all’utilizzo di abilità speciali e magie.
In gioco la maggior parte degli scontri è con truppe solitarie, ma ci sono anche delle vere e proprie boss battle dove le truppe nemiche sono comandate da un personaggio come quello del giocatore, con sue abilità e suoi poteri. Un vero peccato che non sia prevista una modalità multiplayer, perché le implicazioni di una partita di scacchi in salsa epic fantasy con altri giocatori possono aprire a nuove prospettive intriganti.
Sappiamo ancora poco della storia di King’s Bounty 2, così come sappiamo poco dei suoi protagonisti. 1C Entertainment ha chiarito che ci saranno tre personaggi principali che il giocatore può usare, ma finora ci ha sempre mostrato uno di essi, Aivar, un guerriero. Durante l’anteprima, siamo venuti a conoscenza di un personaggio secondario, un Profeta che guiderà il giocatore soprattutto nei primi momenti dell’avventura nel vasto mondo di Antara, colpito improvvisamente da un’oscura calamità chiamata in gioco The Blight, “La Rovina“. A proposito della mappa di gioco, questa sembra davvero molto estesa. 1C Entertainment l’ha divisa in diverse aree, speriamo che mantengano tutte la ricchezza di dettagli che abbiamo visto nelle zone esplorate nell’anteprima, e che varino da esse nell’ambientazione.
Ciò che sta facendo 1C Entertainment con King’s Bounty 2 è davvero qualcosa di ambizioso: in poche parole, gli sviluppatori stanno cercando di avvicinare un tipo di gioco molto tecnico e strategico a una concezione più da Tripla A: doppiaggio, visuale in terza persona, accessibilità dei controlli, sistemi di moralità e di scelta, tematiche complesse, missioni affrontabili con diversi approcci e una trama che a questa prima occhiata sembra ben stratificata.
La prova che abbiamo visto ovviamente aveva qualche difettuccio grafico essendo ancora una versione beta, niente che non sia sistemabile nell’immediato. Bisognerà provare con mano per capire se l’esperimento è riuscito, ma al momento possiamo dire che ne siamo davvero intrigati. Alla nostra domanda se volessero creare da King’s Bounty 2 una serie come è successo con King’s Bounty: The Legend, lo sviluppatore Nikolay Barishnikov ci ha risposto in maniera entusiasta che il suo piano ideale sarebbe quello di lavorare a King’s Bounty per i prossimi 10 anni, e che per questo capitolo è già previsto un piano di 2 anni tra DLC, espansioni e aggiornamenti modulari.
This post was published on 2 Giugno 2021 16:00
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