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Project Triangle Strategy | Anteprima (Switch)

Uno degli annunci più interessanti avvenuti nel corso dell’ultimo Nintendo Direct è senza dubbio stato Project Triangle Strategy. Il prossimo progetto targato Square Enix, il cui nome è ancora provvisorio, ci ha catapultati indietro nel tempo di quasi 20 anni, epoca in cui gli RPG strategici hanno toccato il loro apice creativo. Sin dai primi fotogrammi mostrati, è stato subito chiaro quali siano le due principali fonti di ispirazione del videogame: Final Fantasy Tactics ed Ogre Battle. Tuttavia, anche solo osservando il magnifico trailer presentato, si capisce che il titolo propone anche delle meccaniche “estranee” al genere dei due summenzionati capolavori.

Inutile negare che la curiosità sul titolo è subito balzata a livelli di guardia; fortunatamente, Nintendo ha deciso di rendere disponibile una demo scaricabile del gioco, in modo da consentire a chiunque di poter “toccare con mano” quest’opera dal sapore vintage. Abbiamo avuto modo di poter provare a fondo questo piccolo assaggio di Project Triangle Strategy e, nelle righe che seguono, vi diremo quali sono state le nostre impressioni.

Anteprima di Project Triangle Strategy: un tuffo nel passato

Tanto tempo fa, in un regno lontano lontano…

Dite la verità: quanti di voi, vedendo il trailer di gioco, hanno pensato che si trattasse di un sequel di Octopath Traveler? E come darvi torto: l’estetica dei due videogame (quel 2DHD che oramai abbiamo imparato ad amare) è praticamente identica, e la stessa paternità del progetto (in capo a Square Enix) ha tratto in inganno anche il sottoscritto. Proprio per questa ragione, ritrovarsi davanti ad un gioco (o, meglio, un progetto) con un nome così articolato ci ha stupiti non poco.

Veniamo subito avvisati del fatto che la demo in questione ci porterà a vivere delle fasi avanzate della main quest e che, proprio per questa ragione, la trama potrebbe non esserci chiara. Tuttavia, ci viene fornito un rapido excursus della storia dell’universo narrativo in cui muoveremo i nostri passi: dopo una guerra sanguinosa durata anni, sul continente di Nortelia è finalmente giunta la pace. I tre regni che si erano dati battaglia per il controllo del ferro, del sale e di altre risorse, hanno finalmente siglato un trattato che pone fine alle ostilità.

Purtroppo, la tregua in questione è destinata ad interrompersi praticamente all’inizio della demo: il regno di Aesglast decide di attaccare il regno di Glenbrook, conquistandone la capitale con la forza e gettando i territori circostanti nel caos. A questo punto, diventeremo parte attiva nel gioco, e saremo proprio noi a decidere quale piega far prendere agli eventi che seguiranno, incidendo sia con le nostre scelte che attraverso il ricorso alla Bilancia Risolutrice, di cui vi parleremo tra breve.

Trama, esplorazione e battaglia

Quasi tutte le decisioni importanti passeranno attraverso i piatti di questa bilancia.

Se volessimo indicare le fasi essenziali in cui si sostanzia il gameplay visto nella demo di Project Triangle Strategy, esse corrisponderebbe a ciò che è indicato nel titolo di questo paragrafo.

La trama ci porterà a conoscere tutta una serie di personaggi ben caratterizzati: dal coraggioso Serenoa, erede della casata Wolfhort, al Principe Roland, erede al trono del regno di Glenbrook ed accecato dal desiderio di vendetta, passando per la misteriosa Anna, una delle spie dei Wolfhort, fino ad arrivare ad “attori secondari” come Medina, una speziale animata dal desiderio di salvare ogni vita umana che si trovi in pericolo.

La demo non ci da occasione di approfondire tutto il cast di personaggi, ma ognuno di essi andrà a ricoprire un ruolo diverso, sia nella storia di gioco che sul campo di battaglia (ma a questo ci arriviamo tra un po’). Quello che appare chiaro sin da subito è che ogni decisione che prenderemo avrà un’influenza diretta sulla trama, andando a modificare le azioni degli altri casati e portandoci a delle sezioni di gameplay totalmente diverse.

Per fare un esempio, la scelta principale di questo “antipasto” di PTS consisteva nel decidere se consegnare o meno il principe Roland al regno di Aesglast, ricorrendo alla Bilancia Risolutrice, in cui saranno raccolti i voti di ciascun personaggio. A seconda della scelta fatta, potremo tanto affrontare il nemico in battaglia quanto rassegnarci ad inchinarci al suo vessillo, essendo persino costretti a puntare la spada contro coloro che in precedenza erano nostri alleati. Inoltre, decisioni diverse ci faranno incontrare personaggi diversi che, a seconda della nostra condotta, potranno addirittura scegliere di unirsi a noi.

Tattica e strategia

Formate il vostro team e lanciatevi sul campo di battaglia.

Volendoci soffermare un attimo sulla fase esplorativa, questa potrebbe sembrare un momento di mera raccolta di oggetti, ma non fatevi ingannare: non è assolutamente così. In questo frangente potremo reperire indizi che potranno influenzare il voto dei vostri alleati, così come potremo analizzare il campo di battaglia, ponderando strategie che ci torneranno utili non appena saremo chiamati allo scontro.

Senza girarci troppo intorno: il combattimento è il cuore pulsante di Project Triangle Strategy. Come in ogni RPG strategico, dovremo scegliere il nostro team (composto da sette personaggi diversi), scegliere con cura la posizione dei nostri alleati e, ovviamente, studiare bene il campo di battaglia. Quest’ultimo aspetto è di particolare importanza: godere di una posizione sopraelevata ci garantirà degli indubbi vantaggi ai fini dei danni inflitti, così come sorprendere un nemico dal fianco o alle spalle renderà i nostri attacchi ancora più letali.

Nelle due battaglie che saremo chiamati ad affrontare nel corso della demo, potremo anche avvalerci di trappole che, se utilizzate al momento opportuno, potranno garantirci la vittoria finale. Il grosso, però, passerà sempre dal conoscere alla perfezione pregi e difetti di ciascun nostro alleato, posizionandolo correttamente sul combat grid e sfruttando a dovere le sue abilità. Ricorrendo alle magie, ad esempio, potremo sbarazzarci velocemente di avversari deboli ad un determinato elemento, così come rallentarli o sbarrare loro la strada, evitando di essere colpiti alle spalle.

Accumulando esperienza e salendo di livello, ciascun personaggio sbloccherà delle tecniche aggiuntive, che andranno a migliorare la sua funzione in battaglia.

Cosa attendersi da Project Triangle Strategy?

Scegliete con cui la vostra strategia.

Non è facile rispondere a questa domanda. Nelle 5/6 ore in cui la demo ci ha intrattenuti, abbiamo riscontrato tutta una serie di feature di pregevolissima fattura ma che, per forza di cose, non sono approfondite più di tanto. Se è possibile intuire che la Bilancia Risolutrice rivestirà un ruolo cruciale nella trama di gioco, non è chiarissimo quale sia l’importanza dei Punti Encomio raccolti in battaglia, così come ci incuriosisce non poco la presenza della Posti di Comando, una sorta di “tenda strategica” a cui potremo accedere dal menu principale, le cui funzioni sono però quasi tutte bloccate.

Volendo parafrasare un celebre film, se, con il trailer mostratoci, aveva la nostra curiosità, con questa demo, Project Triangle Strategy ha ottenuto la nostra attenzione. Questo progetto dall’estetica retro, che pesca a piene mani dai capisaldi del suo genere (ma anche da qualcosa di più moderno come Fire Emblem: Three Houses), ha tutte le carte in regola per conquistare un pubblico molto vasto, soprattutto considerando il successo riscosso da Octopath Traveler, un gioco sotto certi aspetti affine a PTS.

La vera domanda che molti si staranno ponendo è: cosa si cela dietro Project Triangle Strategy? Un gioco nuovo di zecca o, forse, la resurrezione di una “vecchia gloria“? Lo scopriremo solo vivendo, ma la certezza al momento è una soltanto: l’attesa è già insostenibile.

This post was published on 26 Febbraio 2021 9:20

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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