Un po’ action ed un po’ gestionale, tra grinding e farming (nel vero senso del termine), con un look ed un’estetica che pescano a piene mani dal folklore giapponese: sono proprio queste le caratteristiche con cui Sakuna: Of Rice and Ruin si presenta ai nostri occhi.
Il titolo, sviluppato da Edelweiss e pubblicato da Marvelous Inc. ed XSEED Games, uscirà il prossimo 20 Novembre su Playstation 4 e Nintendo Switch, ed il prossimo 10 Novembre su PC (unicamente in versione digitale).
Abbiamo avuto modo di provare in anteprima il videogame: nelle righe che seguono, potrete trovare le nostre prime impressioni sulle avventure di Sakuna e della sua riconquista dell’isola di Hinoe.
Sin dalle battute iniziali, impariamo a conoscere quella che sarà la protagonista del gioco: Sakuna. Nonostante le sembianze fanciullesche, si tratta di una dea a tutti gli effetti, caratterizzata da tutta una serie di poteri e, come prevedibile, dall’altezzosità derivante dal suo status divino.
Nel bel mezzo di una solenne cerimonia, la nostra protagonista si imbatte in un gruppo di esseri umani, intenti ad attraversare il ponte magico che collega il loro mondo a quello degli dei. A seguito di alcuni spiacevoli eventi, Lady Kamuhitsuki, la divinità regnante, bandisce Sakuna dal Lofty Realm (il reame degli Dei).
Per porre rimedio ai suoi errori, la piccola dea dovrà recarsi presso l’isola di Hinoe, meglio conosciuta col nome di “Isola dei Demoni”. Il territorio è infatti sotto il completo dominio di demoni feroci e spietati; sarà quindi compito della nostra eroina liberare l’isola dai suoi malvagi occupanti, senza però dimenticarsi della salute e del benessere degli umani da lei incontrati.
Proprio per questa ragione, oltre a condurre la sua eroica impresa, Sakuna dovrà “sporcarsi le mani“, imbracciando la zappa ed apprendendo tutti i segreti dell’arte della coltivazione. Perché anche una divinità ha bisogno di sfamarsi.
I primi minuti di gioco costituiscono il più classico dei tutorial, in cui ci saranno mostrati i due attacchi di Sakuna (uno leggero e rapido, l’altro pesante e più lento), insieme alla sua sciarpa che, allungandosi, ci permetterà di scivolare alle spalle dei nemici, eseguendo combo spettacolari e, nelle fasi esplorative, di raggiungere determinate aree nascoste.
Non appena metteremo piede sull’isola, invece, dopo una breve boss fight, prenderemo possesso di una casa con un piccolo appezzamento di terra: sarà proprio qui che inizieremo a conoscere il lato gestionale di Sakuna: Of Rise and Ruin.
Per sfamare noi ed i nostri alleati umani, dovremo imparare a coltivare il riso, apprendendo tutte le tecniche necessarie per avere un raccolto più abbondante, e potendo così contare sulle provviste necessarie. Perché si, anche l’alimentazione avrà un ruolo cruciale nella nostra avventura.
Se Sakuna andrà all’avventura “da sazia”, potrà contare sulla rigenerazione della salute persa in battaglia, cosa che invece non avverrà in caso di digiuno più o meno prolungato.
Per quanto invece riguarda la parte action, siamo in presenza di un side scrolling piuttosto classico. Proseguendo nei vari stage, dovremo affrontare tutta una serie di demoni che, una volta sconfitti, rilasceranno dei materiali utili per il prosieguo del nostro viaggio. Altre risorse saranno invece disponibili nell’ambiente circostante.
Ogni stage avrà un livello di completamento, spingendo il giocatore ad esploralo a fondo prima di procedere oltre, scoprendo tutte le eventuali zone segrete.
I combattimenti sono piuttosto semplici, e si basano sul colpire l’avversario di turno al momento opportuno e, ovviamente, sullo schivare i suoi attacchi con la sciarpa di Sakuna. Nonostante il combat system sia abbastanza elementare, concatenando attacchi e schivate, potremo assistere a delle combo spettacolari.
Sotto l’aspetto tecnico, c’è ancora qualcosina limare: dai controlli ancora un po’ legnosi ed imprecisi a cali di framerate nelle fasi action più concitate, ma nulla che non possa essere facilmente risolto da qui al day one.
In conclusione, il primo impatto avuto con Sakuna: Of Rice and Ruin è stato decisamente piacevole, rendendoci ancora più curiosi su quali possano essere le evoluzioni della formula creata da Edelweiss.
This post was published on 20 Ottobre 2020 17:00
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