Di recente, in casa Nintendo, Capcom ha svelato finalmente un nuovo capitolo di Monster Hunter. Monster Hunter Rise, questo il titolo della nuova iterazione del gioco, è il primo capitolo pensato appositamente per essere un’esclusiva di Nintendo Switch. In precedenza, sull’ammiraglia Nintendo era arrivato il Generations Ultimate, ma questo era una versione migliorata dell’ultimo capitolo del franchise uscito su 3DS.
Rise è stato presentato dapprima con un trailer durante un Nintendo Direct Mini dedicato alle terze parti e poi più di recente durante una conferenza ufficiale al Tokyo Game Show, dove abbiamo visto una sessione di gameplay interamente giocata. I fan del gioco di caccia ai mostri più famoso del mondo non dovranno attendere molto per poter avere il nuovo titolo tra le mani, infatti Monster Hunter Rise uscirà su Switch il prossimo 26 marzo in tutto il mondo. Dopo Monster Hunter World molti erano dell’idea che questo nuovo capitolo sarebbe stato uno spin-off dedicato a Switch, ma il director Yasunori Ichinose, già alla guida del Generations e della serie dei Monster Hunter Portable per PSP, ha dichiarato che Rise sarà a tutti gli effetti un capitolo principale del franchise.
Oltre all’arrivo di Rise segnaliamo anche l’annuncio di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, il JRPG sempre in esclusiva per Switch che uscirà durante la prossima estate; questo secondo capitolo avrà dei contenuti in condivisione con Rise, anche se non abbiamo ancora dettagli più precisi in merito.
Vediamo dunque quanto sappiamo finora di Monster Hunter Rise.
Dalla presentazione di Rise abbiamo subito compreso quanto questo Monster Hunter sia soprattutto dedicato al mercato giapponese. In Giappone Switch ha venduto una quantità incredibile di console raggiungendo quasi i livelli di PlayStation 4, ma nella metà degli anni: il motivo è che, per via delle loro vite frenetiche, gli abitanti del Paese del Sol Levante trascorrono poco tempo a casa e soprattutto chi vive nelle grandi città passa tanto tempo sui mezzi pubblici. In Giappone va dunque fortissimo il gaming da cellulare e, ovviamente, anche con le console portatili. Questo è infatti uno dei motivi per cui Nintendo ha creato Switch Lite.
In passato Monster Hunter ha venduto milioni e milioni di copie ed è stato uno dei titoli portatili più giocati sia su PSP che su 3DS, per cui sono usciti svariati capitoli. Il World ha avuto un enorme successo diventando il titolo di Capcom più venduto in assoluto nella sua storia. In questa generazione mancava ancora un vero e proprio Monster Hunter in grado di essere giocato in portabilità proprio come in passato.
Al di là di questo aspetto basta anche solo guardare al lato artistico per comprendere quanto Rise prenda a piene mani dalla cultura nipponica. Il villaggio mostrato e il nuovo abbigliamento degli hunter sembrano usciti direttamente dal Giappone feudale, rifacendosi in particolar modo all’immagine tipica del ninja e alla sua agilità, aspetto confermato anche dai movimenti molto più veloci e immediati di questo capitolo. I mostri inediti attualmente presentati hanno delle caratteristiche che ricordano molto le creature del folklore orientale: il “flagship monster”, ossia quello che viene visto come il mostro principale del gioco, è il Magnamalo, un Wyvern Zannuto che nel muso ricorda molto gli Oni giapponesi, i cosiddetti demoni provenienti dall’aldilà e spesso circondati da fiamme di colore blu. Il Magnamalo, secondo alcune immagini mostrate, è in grado di riprodurre proprio una fiamma molto simile in corrispondenza delle zampe e dalla bocca.
Il Tetranadon, ricorda molto uno strano incrocio tra un ornitorinco e il Kappa, mitico mostro acquatico della tradizione nipponica con una sorta di cappello osseo in testa, cosa che è visibile anche in questo mostro di dimensioni notevoli che vive a ridosso di fiumi e laghi.
L’Aknosom è un wyvern simile a un uccello che, aprendo la sua cresta, assume un aspetto molto simile a quello del Kasa-obake, un mostro dalla forma di un ombrello con un occhio solo.
Infine, i Gran Izuchi sono dei wyvern rapaci con una coda dotata di una protuberanza a forma di falce, che attaccano in gruppi composti da tre elementi: due più piccoli ai fianchi e uno più grande al centro. Questi ricordano molto i Kamaitachi, le donnole falci in grado di muoversi veloci come il vento e di fare a pezzi i malcapitati passanti con i loro artigli affilati.
Oltre a questi mostri ci sono anche diversi graditi ritorni, come l’Azuros, che somiglia molto a un orso, e Il Tobi-Kadachi, direttamente da Monster Hunter World. Ovviamente quelli presentati attualmente sono solo la punta dell’iceberg e dall’aspetto si intuisce quanto, tolto il Magnamalo che avrà sicuramente un ruolo più centrale, tutti gli altri siano mostri minori da affrontare nelle prime fasi di gioco. Sicuramente, con l’avvicinarsi dell’uscita, verranno mostrate nuove creature, tra graditi ritorni e novità assolute, e non vediamo l’ora di scoprire che tipi di nuove creature dovremo affrontare all’interno di Rise.
Per quanto riguarda il gameplay di Rise, abbiamo potuto assistere a una sessione piuttosto lunga in cui sono state introdotte le novità basilari del titolo. Al primo sguardo si nota subito come l’atmosfera ricordi molto i capitoli prima del World, sia per quanto riguarda le ambientazioni che per l’HUB di gioco. Il titolo però ci mostra come le innovazioni introdotte con World siano state mantenute: uno dei pregi principali dell’ultimo capitolo uscito su PC e sulle console ammiraglie di Sony e Microsoft era quello di svecchiare una formula ormai vetusta anche nelle piccole cose come la gestione dell’inventario e delle risorse; grazie a molti accorgimenti, anche le piccole cose, come la raccolta di risorse o la possibilità di cambiare equipaggiamento e di mangiare a missione iniziata, rendevano World molto più user friendly rispetto al passato, quando tutto ciò avveniva in maniera più macchinosa.
Da quanto si è visto nel breve giocato mostrato da Capcom, per fortuna queste caratteristiche sono presenti anche in Monster Hunter Rise. Non avrebbe effettivamente avuto senso tornare a meccaniche ormai obsolete dopo le innovazioni introdotte. Sempre come in World, anche la mappa di gioco è ora un complesso unico esplorabile, senza dover passare tra tante mini aree come accadeva in passato. Certo, la suggestiva mappa mostrata non mostra un mondo ricco e vivo come quello di World, ma per essere su Switch l’ambientazione appare davvero interessante. Per di più è arrivata la conferma che tutto il gioco si muove con il RE Engine, lo stesso motore grafico dei recenti Resident Evil e di Devil May Cry 5, cosa che dimostra quanto questo motore grafico di proprietà di Capcom sia incredibilmente modellabile.
Le novità ad oggi mostrate sono principalmente tre: la mobilità estesa, il nuovo rampino e la presenza di un nuovo compagno animale chiamato Canyne. Le prime due novità sono strettamente interconnesse; il giocatore ora potrà muoversi su parti della mappa normalmente considerate impossibili da scalare. Nella demo abbiamo visto come ci si possa arrampicarsi su pareti praticamente verticali senza fatica, cosa che dona una nuova dimensione alle mappe; uno sviluppo anche in verticale potrà sopperire a dimensioni ridotte rispetto a quelle delle mappe di World. Questa mobilità più dinamica è anche facilitata da un nuovo oggetto, il wirebug o insetto filo, che va a sostituire il rampino visto in Monster Hunter World e che permette al giocatore di fare evoluzioni aeree senza la necessità di avere un appiglio: sarà infatti lo stesso insetto a sostenere il peso del cacciatore e a fare in modo da dargli lo slancio necessario per arrivare ad aree sopraelevate all’apparenza impossibili da raggiungere.
Di questo nuovo tool per i cacciatori però non si può abusare: se fosse altrimenti permetterebbe quasi di volare! Avremo infatti due cariche di base di questo “insetto-filo” che avranno sempre bisogno di un tempo di ricarica dopo essere state utilizzate. Potremo però raccogliere una nuova carica trovando questi insetti in giro per la mappa. Il wirebug sembra avere un’importanza enorme anche in combattimento, dove i tempi di ricarica per ogni uso sono più lenti. Nella demo mostrata al TGS si è potuto vedere come il cacciatore possa attaccare con le doppie lame librandosi in aria con una grande mobilità, con la possibilità di colpire precise parti del corpo oppure persino di utilizzare un potente contrattacco. Ognuna di queste mosse consuma una carica, così da limitare molto l’utilizzo di questo potente tool anche in attacco. Alcuni colpi vibrati tramite il filo, però, ci hanno ricordato gli stili presenti in Monster Hunter Generations, speciali tecniche di battaglia che modificavano molto il gameplay. Il director è lo stesso del vecchio capitolo, quindi non ci sorprenderebbe rivederli inseriti nel titolo, o al massimo riciclati nel nuovo moveset come era successo per alcuni di questi già in Monster Hunter World. Purtroppo al TGS non si è entrati a fondo nelle novità del sistema di combattimento e speriamo sia possibile saperne di più molto presto.
L’ultima novità riguarda poi l’introduzione del Canyne, ossia un nuovo compagno animale da affiancare agli storici Felyne. Gli amanti dei cani ora potranno finalmente essere affiancati dal proprio animale preferito in una serie da sempre dominata dai “gattari”. Da quanto visto, i Canyne potranno essere cavalcati per aumentare la velocità di movimento del giocatore, con la possibilità di scalare pareti molto ripide con estrema facilità. Il giocatore potrò affilare l’arma o consumare pozioni mentre è a bordo del suo fidato compagno, inoltre, durante le fasi di battaglia, i Canyne diventeranno degli ottimi assistenti in attacco, mentre sembra che i Felyne abbiano un ruolo dedicato al supporto molto più che in passato. In realtà già in Iceborne era stata introdotta la possibilità di cavalcare delle creature, che però si muovevano in autonomia come una sorta di taxi del mondo animale; in questo caso il Canyne sarà interamente gestito dal giocatore. È stata confermata la possibilità di portarsi in missione fino a due compagni indipendentemente dal tipo, quindi pottemo scegliere due Canyne, due Felyne o anche uno per tipologia; quando si giocherà online con gli altri giocatori sarà invece possibile portarne solo uno.
Concludiamo dunque consapevoli che quanto mostrato di Monster Hunter Rise è solo la punta dell’iceberg del gioco completo, che avrà sicuramente decine di nuovi mostri da mostrarci, novità sulle ambientazioni e sulle armi e molto altro relativo alle innovazioni inserite nel gameplay. Non vediamo l’ora di scoprirle in attesa della prossima caccia.
This post was published on 4 Ottobre 2020 10:12
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