Chi al mondo apprezza i livelli marini dei videogiochi?
C’è qualcuno così fuori di testa da apprezzare tali buffe scelte di game design?
C’è una saga che è completamente ambientata sotto il velo dell’acqua e che fa di queste ambientazioni il suo sangue: Aquanox.
Esso è sicuramente un nome che dirà poco ai più ma in realtà il brand di Aquanox ha radici lontane lontane. Il primissimo capitolo della saga, titolato Archimedean Dinasty affonda i piedini nei computer con DOS ndel 1996; i capitoli dopo arrivano fino a metà anni duemila per poi arrestarsi improvvisamente.
Un calo di popolarità per il genere, una sequela di titoli incapaci di lasciare profondamente il sengo sui giocatori e poi il silenzio. Qui arriva Deep Descent, rinascita del brand fortemente voluta dai fan grazie ad un kickstarter completato durante il corso del 2015. Cinque anni e un sacco di lavoro dopo, presentato da THQ Nordic, arriva a bordo di Steam un nuovo videogioco che abbiamo avuto l’occasione di sperimentare in anteprima.
Il mondo di Aquanox vede la terra essere diventata talmente inospitale (a causa dell’ingordigia umana) da aver obbligato i sopravvissuti a rifugiarsi negli abissi marini. Qui vestiremo i panni di un pilota di un vascello, svegliatosi da una specie di sonno criogenico indotto per motivi misteriosi, destinato ad accompagnare una grande incrociatore e destinato a finire nel bel mezzo di una sanguinosa guerra tra fazioni.
In fondo al mar…
Proviamo un secondo a pensare a cosa voglia dire vivere al di sotto del mondo marino. Gli abissi scuri dovrebbero lasciare spazio per poca vegetazione e poca fauna, le zone più superficiali dovrebbero invece essere rigogliose foreste di alghe e coralli etc etc. Il mondo di AquaNox: Deep Descent sarebbe potuto essere un luogo selvaggio da esplorare e invece sembra più un eterno campo di battaglia.
AquaNox prende l’approccio guerresco della superficie e lo travalico sott’acqua, con tutti i pregi ed i difetti del caso. In questo modo tutte le possibilità che derivano dalla natura dell’ambientazione vengono un po’ soffocate dalla scelta della software house ed il titolo finisce per essere un qualsiasi sparatutto a sei gradi di libertà come gli altri. Sarebbe stato interessante avere una meccanica legata alla profondità in cui ci si trova, con il proprio veicolo che sente in maniera dinamica il peso delle tonnellate di acqua che lo torreggiano.
Cosa si combina nel mondo di AquaNox?
Il titolo, almeno nella versione da noi provata, è un semplice sparatutto tridimensionale a sei gradi di libertà in cui si massacrano pirati e fauna utilizzando un veicolo marino personalizzabile, dotato di differenti armi con caratteristiche potenziali. Fin da subito si nota come gli sviluppatori abbiano voluto mantenere il succo della questione sul semplice evitando di creare comandi per gli avvitamenti e gestendo le schivate attraverso un semplice comando che permette al nostro veicolo di scattare.
In generale il combattimento all’interno di AquaNox: Deep Descent si salva, risultando divertente ma non eccezionale. Il targeting è interessante, le armi hanno un buon feeling e i nemici da noi affrontati hanno saputo essere minacciosi a più riprese, pur non presentando un’ eccelsa intelligenza artificiale. Il recupero di risorse come lo scudo o la vita è associato a delle cariche equiparabili ai più noti medikit, attivabili con la pressione di un singolo tasto. Piuttosto interessante anche l’interfaccia, molto realistica e decisamente ficcante; il cockpit della propria nave dona un buon senso di immersione e farebbe felici molti in un eventuale modalità dedicata per la realtà virtuale.
Negli abissi nessuno può sentirti urlare.
Da ciò che abbiamo potuto esperire il titolo sarà diviso in livelli molto ampi, che lasciano anche spazio all’esplorazione libera degli anfratti e delle grotte. L’esplorazione ci porterà ad ottenere risorse che potremo utilizzare per rifornirci di munizioni, di suppellettili o per potenziare la nave.
Quest’ultima azione si può effettuare approdando presso gigantesche navi sottomarine che fungono da vere e proprie basi ambulanti. Qui sarà possibile acquistare potenziamenti tecnici o migliorie estetiche per armi e veicoli, aggiungendo a tutto ciò anche la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’equipaggio. Questo segmento è quello che al momento lascia maggiormente ben sperare per il futuro, suggerendo una struttura diversa da quella a livelli divisi da compartimenti stagni lungo una linea dritta.
Dal punto di vista tecnico ci troviamo davanti ad un buon lavoro; non un videogioco che sembra essere esattamente al passo con i tempi ma più di un titolo che si difende abbastanza bene, per design e per atmosfera generale. Risultano un po’ bislacchi i ritratti dei vari personaggi (che per di più non spiccano carisma da tutti i pori) ma non crediamo che ciò influirà particolarmente sul valore complessivo del titolo.
Aquanox: Deep Descent è un gioco con del potenziale, che va a toccare una nicchia rimasta sopita da molto tempo. Dirigere il proprio veicolo nelle profondità abissali è divertente, sparare agli avversari è divertente, esplorare il mondo è abbastanza divertente. Il tutto sembra avere bisogno di una qualche miglioria misteriosa, cosa che potrebbe arrivare con la release definitiva del gioco. Speriamo soltanto che la narrativa funga da valore aggiunto a tutto ciò.