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Anteprime

Provato per voi: Darwin Project, il Battle Royale innovativo

Al giorno d’oggi, uno dei generi più in voga è sicuramente quello dei Battle Royale, portato al successo soprattutto dagli streamer grazie alla loro formula rapida ed efficace capace di attirare anche lo spettatore meno esperto.

Cos’è un Battle Royale?

Ispirati all’omonimo romanzo/film giapponese (o al più recente Hunger Games) questi titoli prevedono un numero di individui che vengono catapultati in un’area di “gioco” senza alcuno strumento. Lo scopo del gioco è rimanere l’ultimo superstite facendo fuori (con le armi e le attrezzature trovate in giro sul campo di battaglia) tutti gli altri partecipanti. Attenzione che l’area di gioco andrà a restringersi sempre di più col tempo, facendo uscire allo scoperto anche i giocatori più timidi.

Benvenuti amici telespettatori!

Darwin Project (attualmente in early access) si presenta come un reality show, riprendendo quindi l’aspetto principale del genere, un gioco macabro in cui solo il più forte sopravvive.

Per questo motivo i giocatori potranno prendere parte allo spettacolo sia come partecipante che come regista. Quest’ultimo aspetto è forse uno dei più intriganti che rende il gioco unico nel suo genere.

Ops! Mi è scappata la bomba!

Partecipando come regista avremo il potere di aiutare o mettere in difficoltà i nostri partecipanti grazie ad una serie di azioni, dal costo variabile, da compiere nell’arco della partita. Curare un giocatore, far piovere potenziamenti, chiudere una zona o sganciarci una bomba atomica, tutto il potere è nelle nostre mani… e del pubblico a casa! Collegando l’account a Twitch o a Mixer potrete inscenare il vostro piccolo reality show direttamente sul vostro canale e permettere al pubblico di decidere le sorti dei giocatori, con modalità simili a quelle viste in Vermintide II.

Ed ecco i partecipanti!

I partecipanti al Darwin Project sono dei carcerati introdotti sul campo innevato con solo un’ascia e un arco, queste due saranno le nostre uniche armi con cui poter combattere.

Similmente ad ARK: Survival of the Fittest, alle meccaniche Battle Royal sono unite quelle dei Survival. In questo titolo oltre che agli altri partecipanti però dovranno combattere anche il gelo che sovrasta l’arena. Per farlo potremo raccogliere pelle e legname in giro per la mappa, proprio per questo non troveremo armi sparse nell’area di gioco ma dovremo costruirci tutto il necessario tramite la Crafting Wheel.

La Crafting Wheel.

Attraverso questo menù potremo creare tutto ciò che ci serve per sopravvivere e prima di ogni partita potremo personalizzare frecce, equipaggiamenti, trappole e poteri a seconda del nostro stile di gioco.

Attenzione però a non tagliare troppi alberi, scuoiare troppe poltrone o accendere fuochi in luoghi aperti perché qualcuno potrebbe mettersi sulle vostre tracce. Questo è sicuramente il secondo aspetto più interessante di questo gioco, l’investigazione. Trovare un albero tagliato da un altro giocatore, ad esempio, ci permetterà di individuarlo per pochi secondi dando vita ad una vera caccia all’uomo, così facendo si ha meno la sensazione di giocare ad un nascondino armato lasciando aperte le possibilità di tattiche per sviare i nostri avversari.

Rispetto ad altri titoli del genere qui non ci troveremo in una mappa che, circolarmente, andrà a chiudersi verso il centro ma in sette settori esagonali che si chiuderanno automaticamente o per volontà del regista. Ogni esagono è caratterizzato da caverne ghiacciate, fiumi di lava, accampamenti abbandonati e case sommerse dalla neve. In alcune di queste strutture, a volte, ci capiterà di trovare una minimappa olografica che ci darà un’idea approssimativa della posizione degli altri partecipanti.

Considerazioni

Lobby da 10 giocatori (11 con il regista), sopravvivenza, tattica e alto potenziale di trasmissibilità su Twitch sono caratteristiche che subito ci hanno convinto e riteniamo che Darwin Project ha tutte le carte in regola per diventare la nuova punta di diamante nel mondo dei Battle Royale andando a togliere la corona ai due capolisti PUBG e Fortnite. Un numero minore di giocatori vuol dire partite più rapide ma soprattutto la meccanica del regista permetterà anche a chi non è pratico di questi giochi o semplicemente chi vuole fare pratica per diventare un caster su Twitch, può divertirsi con questo titolo.

This post was published on 18 Marzo 2018 20:16

Diego Del Buono

Classe 1992 Studente di lingue cresciuto a pane e videogames, dalla Super Nintendo a tutta gamma Playstation. Nel 2007, scoperto l'online gaming con World of Warcraft, il suo interesse per il mercato videoludico è cresciuto a dismisura. Il suo sogno è di trasformare la sua passione per i videogames in un lavoro. Proprio parlando di WoW, spesso lo troverete su Twitch con il suo canale Ilvecchiojameson.

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