In questi giorni ho avuto modo di provare Pagan Online, un misto tra action RPG e hack ‘n’ slash, pubblicato da Wargaming.net e sviluppato in tandem da Mad Head Games e Wargaming stessa.
A prima vista sembrerebbe un gioco Diablo-like, ma più ci si addentra nella trama e più si scopre un universo fantasy estremamente complesso, che attinge a piene mani dalla mitologia pre-Cristiana e soprattutto dalla mitologia slava che abbiamo imparato ad amare con la saga di The Witcher.
È stato sviluppato tenendo a mente il PC: sarà disponibile su Steam, infatti, e i controlli si concentrano sui classici tasti WASD. Attualmente è ancora in fase Beta, ma abbiamo avuto la possibilità di testarlo per voi e quindi andiamo a vedere insieme quanta carne c’è sul fuoco.
Vi avviso: le traduzioni sono mie, visto che non c’è ancora una localizzazione in italiano.
Fin dall’intro sentiamo il profumo del mito e delle leggende: sembra che gli dèi siano grandi protagonisti, seppur assenti, ma i poteri divini si mescolano a agli incantesimi magici e alla forza sovrumana dei campioni, così da creare la perfetta ambientazione fantasy su cui costruire inauditi pinnacoli di badassery.
Un po’ di lore di Pagan Online: in un lontano passato, c’era soltanto lo Shroud, il Velo, cioè una sorta di Caos Primordiale; da questo Velo nacquero delle creature senzienti, che iniziarono a creare e a distruggere finché una di esse, Svarog, il dio fabbro e personificazione del fuoco, diventò abbastanza potente da assorbire i loro poteri e usarli per creare la Terra di Rod.
Svarog creò anche gli altri quattro dèi del pantheon:
Gli abbinamenti tra i nomi e i colori sono soltanto il frutto di una mia supposizione, perché di queste divinità non sia ha più traccia. E sapete perché?
Perché, a un certo punto della storia remota, un’altra entità del Velo si accorse dell’operato della cricca di Svarog… e ora gli dèi sono spariti. Chi ci proteggerà dal Male Primordiale?
Beh, qui entriamo in scena noi! Già alla creazione del personaggio ci viene richiesto di riflettere bene: ci sono 8 PG disponibili, anche se finora nella beta sono attivi soltanto i primi 3, e possiamo scegliere soltanto un personaggio, che sarà il capostipite della nostra famiglia.
Man mano potremo sbloccare gli altri personaggi giocanti, ognuno caratterizzato da un proprio gameplay peculiare.
Gli otto eroi che possiamo impersonare sono:
Kingewitch, il Juggernaut: un re guerriero che impugna due tipologie di armi, cioè una grossa ascia e tante cattive intenzioni. L’archetipo del Barbaro scorre potente in questo personaggio, e infatti la Forza e la furia di Kingewitch non temono il confronto con l’avversario più terribile e demoniaco. Consigliato per i principianti.
Istok, l’Impavido Difensore: ultimo discendente di un ordine monastico di montagna, è calmo, lento, ed è dotato di un grosso martello e del potere del fulmine. Un Tank a tutti gli effetti, e sicuramente il mio preferito del gruppo. Un misto fra un gigante, Thor e Odino, con tanta saggezza e uno scudo fatto letteralmente di fulmini.
Anya, la Ritualista di Sangue: una tenace cultista intrisa di sangue e magia oscura, che impugna una frusta e basa la sua potenza sul life leech e sull’utilizzo aggressivo del sangue, sia del proprio sia di quello dei nemici. Ricorda un po’ la Furia di Darksiders III, devo dire. Anya sfrutta abilità melee a media distanza con elementi di casting e tantissimo sangue.
Lukian, il Servitore di Due Dèi: emanazione diretta del potere di due divinità, il fulmine di Perun e il sole di Dabog. Lukian è una sorta di Mago – Chierico, che può switchare agevolmente tra i due poteri delle divinità che rappresenta. Unisce crowd control e distruzione, fulmine e fuoco celeste. Non fate arrabbiare Lukian.
Morokh, la Sentinella Oscura: un cupo mietitore, con tanto di falce d’ordinanza, che raccoglie le anime dei nemici e le usa come carburante per la sua magia oscura. Un caster melee, in sostanza, che assorbe l’energia vitale dei nemici a ogni oscillazione della sua sinistra falce.
Dameer, il Selvaggio: un vero e proprio Druido che, nonostante la sua giovane età e la mancanza della vista, può contare sull’aiuto degli Spiriti della Foresta e soprattutto su quello di Yavvan, un grosso orso con cui, alla bisogna, lo spirito di Dameer può fondersi. Mentre Dameer usa il suo boomerang e l’occasionale spell, Yavvan può alternare le modalità Tank e DPS a piacimento del giocatore.
Valeria, l’Assassino Reale: un personaggio puramente ranged, che con la sua balestra e movimenti rapidissimi riesce a tenere a bada gli avversari e a tempestarli di dardi e quadrelli; quando questi non bastano, intervengono le ombre ad aiutare l’assassina che viene da lontano.
Masha, la Campionessa Nomade: un momento prima vi legge i tarocchi, quello dopo vi affetta fino alla settima generazione con una letale danza di lame. Masha è la fusione tra un frullatore e la Esmeralda del Gobbo di Notre Dame: poteri gitani, lame affilate e strumenti musicali tradizionali le permettono di attraversare indenne le schiere nemiche, lasciandosi alle spalle una scia di purè.
Pagan Online è volutamente quanto di più lontano dai giochi per cellulare ci possa essere, com’è scritto esplicitamente sul sito ufficiale; non è una trappola mangia-soldi, ma un pregevolissimo videogioco di ruolo con tinte d’azione e botte da orbi, che a quanto pare si concentrerà prevalentemente sul PvE.
Si alternano momenti di pace, ricerca e crafting, a frangenti più concitati caratterizzati da molteplici combattimenti mozzafiato, ambientati in battleground costruiti tramite la generazione procedurale, un po’ come avviene in No Man’s Sky.
Nel corso dell’avventura cui ci troveremo praticamente sempre in netta inferiorità numerica, e potremo contare soltanto sulle nostre abilità e sul nostro equipaggiamento: due aspetti che, per fortuna, sono entrambi potenziabili tramite un elaborato sistema di crafting e skill upgrade.
Il leveling sembra avere il ritmo giusto per risultare gradevole e accattivante: si guadagnano punti esperienza a una velocità che non è né troppo rapida, cosa che ci sommergerebbe con nuove abilità prima che si riesca a imparare a usare quelle precedenti, né troppo lenta, quindi non annoia e non risulta in un grind ripetitivo.
Sì, cari lettori, per me i giochi devono essere divertenti e non dei lavori a tempo pieno.
Inoltre i tesori, le ricompense e i nemici ci faranno accumulare oggetti, gear e materiali di ogni genere, e qui ve lo dico da appassionato: il sistema di crafting sembra davvero ben fatto.
Insomma, Pagan Online ha tutta l’intenzione di bilanciarsi sul sottile filo del rasoio, nell’intento di coniugare perfettamente lo storytelling con le esigenze più hardcore dei giocatori veterani e quelle più casual dei neofiti.
Come già detto, si gioca prevalentemente con i tasti WASD e il tastierino numerico, ma personalmente avrei integrato forse un tantino meglio l’utilizzo del mouse, almeno per quanto riguarda alcune delle skill dei personaggi.
Naturalmente il gioco è ancora in fase beta, quindi non è detto che questo aspetto non venga migliorato ulteriormente. Per il momento possiamo continuare a divertirci con la mitologia slava, e a cercare di sbloccare almeno un altro personaggio della stirpe eroica.
Risolti i problemi tecnici che ne hanno impedito l’implementazione durante l’Early Access, la Modalità Co-Op sbarca finalmente su Pagan Online.
Per il momento è possibile giocare in modalità cooperativa soltanto le missioni secondarie e quelle di assassinio, e non la campagna vera e propria. Il numero massimo di giocatori è due, e c’è già un sistema di abbinamento in grado di creare coppie di giocatori con personaggi di livello simile.
In futuro il limite verrà elevato a quattro giocatori, ed è in cantiere la creazione di sinergie tra eroi e tattiche esclusive per la modalità co-op; nelle prossime settimane vedremo anche l’introduzione di ricompense speciali e, in generale, migliorie e ottimizzazioni incentrate su questa nuova modalità di gioco.
This post was published on 15 Maggio 2019 19:50
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