L’estetica, ormai lo sappiamo, è importantissima in un certo filone di giochi indipendenti. Una saggia ricerca in tal senso può essere nettamente più efficace nel trasmettere un messaggio o coinvolgere il giocatore nell’avventura di qualunque grafica fotorealistica. È così che si pone dunque Etherborn, titolo indipendente in uscita quest’anno. Andiamo a scoprire in anteprima di cosa tratta questo titolo dalle tinte vaporwave.
Etherborn è un progetto nato dalle menti di Altered Matter, piccolo studio indipendente di sole 4 persone con sede a Barcellona, capoluogo della Catalogna e capitale della cultura spagnola, la cui influenza può essere percepita anche all’interno dell’opera. I colori, infatti, le strane e creative forme architettoniche partorite dal genio di Antoni Gaudi vanno all’interno di Etherborn ad intersecarsi con l’arte di un altro padre dell’arte contemporanea, M.C. Escher, creando un elegante mix surreale di poligoni dove i sensi si perdono ed è difficile mantenere il senso dell’orientamento.
Questo piccolo gioiellino pare collocarsi a tutti gli effetti in quel filone di giochi, perdonatemi il termine, hipster-artistici il cui inizio può essere fatto risalire al capolavoro per PlayStation 2 ICO. Come abbiamo citato Escher non possiamo quindi non citare Monument Valley, chiara ispirazione per Altered Matter sia perché ne condivide, in parte, le influenze, sia per le scelte dei colori.
Etherborn quindi non è tanto basato su esplorazione e avventura come altri compari appartenenti allo stesso filone estetico come AER: Memories of Old o Rime ma, come il sopracitato titolo Ustwo Games mette i puzzle al centro dell’esperienza per il giocatore. Supportati da una colonna sonora non invasiva (e, onestamente, forse non troppo memorabile) dovremo distreggiarci tra interruttori posti su diversi piani, su cui dovremmo distreggiarci tenendo sempre a mente come possa cambiare la gravità e come la prospettiva influenzi i nostri movimenti, in un mix che molto ricorda quella palla roteante uscita su PlayStation 1 di cui vi abbiamo parlato già in uno speciale. Oltre a Kula World, pare esserci anche l’influenza più moderna di uno dei capostipiti dei videogiochi indipendenti moderni come FEZ, soprattutto nelle musiche e nel mood lento e sognante che permane il gioco.
Nonostante il focus sul gameplay, il titolo di Altered Matter sembra voler anche raccontare una storia, in maniera molto criptica e attraverso una voce narrante che aprirà le danze ad ogni livello. Non sembra trattarsi di una vera e propria trama ma più di una volontà di trasmettere un messaggio, in uno stile che molto si rifa’ all’ultimo livello di REZ, nel quale tra poligoni, ambient techno e musica il giocatore viene preso per mano e guidato attraverso le varie fasi della storia dell’umanità. Etherborn sembra voler ottenere un simile risultato, trasformando la mera esperienza ludica in un viaggio all’interno di un’opera d’arte a tutti gli effetti.
Non ci resta quindi che aspettare più avanti nell’anno per poter godere appieno di Etherborn. L’unica preoccupazione è l’eventuale lunghezza del titolo: speriamo che a lungo andare gli enigmi rimangano creativi e stimolanti per il giocatore, senza cadere nel tranello del diventare troppo complessi o astrusi.
This post was published on 10 Aprile 2019 17:25
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