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Anteprime

Impressioni su Sekiro: Shadows Die Twice | Pre recensione

L’ultimo lavoro di From Software, questa volta accompagnata da Activision, arriva finalmente sui nostri schermi con uno dei titoli più attesi di questo 2019 già prospero di novità (e siamo solo a marzo!), Sekiro: Shadows Die Twice.

Iai

Lo Iai è l’atto di sfoderare la Katana e colpire il proprio avversario.

Quale periodo storico migliore per ambientare la nuova visione belligerante di Hidetaka Miyazaki, se non quello del Sengoku Jidai (Periodo degli Stati Combattenti). Ambientato verso la fine del XVI secolo, uno dei momenti più cruenti della storia del Giappone ci viene raccontato attraverso gli occhi di Sekiro, uno Shinobi ferito alla ricerca del suo “padrone” rapito, un giovane dalla discendenza divina alla cui famiglia il nostro eroe aveva giurato fedeltà tempo addietro.

Per darvi un’idea chiara del setting della nostra avventura, pensate a film come i Sette Samurai di Kurosawa, anime come Inuyasha o giochi Shogun Total War. Nonostante il Periodo Sengoku sia stata un’epoca dalla forte attività politica e dalle continue battaglie non mancheranno gli elementi esoterici tipici dei titoli From Software che questa volta pesca a piene mani dalla propria cultura offrendoci uno spaccato storico che si fonde perfettamente con elementi sovrannaturali proprio come una delle tante leggende nate da quel tempo.

Kasumi no Kamae

Un buon Kamae (postura) è la base di una tecnica formidabilie.

Questa volta Miyazaki e compagni non ci permetteranno di creare un’avatar come nei Souls o in Bloodborne ma ci presentano Sekiro, un protagonista a tutto tondo attraverso la quale esplorare le terre di Ashina.

Dopo che il rapitore del suo signore gli taglia il braccio sinistro, il nostro eroe fa la conoscenza di un mastro scultore che si propone di aiutarlo donandogli una protesi di sua invenzione oltre che al nome che da il titolo al gioco. Sekiro deve il suo nome dalla fusione di due kanji (Seki da 隻腕 Sekiwan – persona con un solo braccio) e 狼 (Okami – Lupo che si legge “ro” se preceduto da un altro carattere) che significano letteralmente “Lupo con un braccio/zampa solo”.

Soffermiamoci ora proprio sul braccio di Sekiro, sin dai primissimi annunci un vero e proprio simbolo di questo titolo. La protesi creata dallo scultore è a livello di design una delle creazioni più belle viste nel panorama videoludico degli ultimi anni: la perfetta fusione tra elementi tradizionali e fantasy grottesco tipico di From Software. Una base in osso che fa da ulna, mano in legno e parti in ferro per l’attacco ed un radio simulato, il tutto animato da un sistema di corde che fa da tendini sfruttando la tecnica shibari (tecniche di legatura giapponese, sì la stessa di alcune categorie di film per adulti), roba che Yoshimitsu di Soul Calibur può solo accompagnare.

Questo miracolo di ingegneria feudale però non serve solo a farsi belli con le geisha ma diventa uno degli elementi chiave del gioco. Oltre la katana infatti la protesi fungerà da supporto grazie ad una serie di accessori che ci aiuteranno come il lancia shuriken, il rampino, asce celate o addirittura un enorme ombrello retrattile che cio farà da scudo.

Kiri

Non è un caso che la parola giapponese “Kiri” venga usata sia per indicare il taglio che la fine.

Se vi state chiedendo il significato dietro i titoli dei paragrafi ve lo sveliamo subito, abbiamo deciso di utilizzare i nomi delle diverse fasi del combattimento con la katana: Sfodero, posizione ed ora giungiamo al taglio, queste fasi saranno il vostro pane quotidiano in questo titolo che come è solito con From premierà i più tecnici fra voi.

Per rendere quanto più verosimili i combattimenti del Giappone feudale, basati su pochi ma letali colpi, viene introdotta la barra della Postura. Questa nuova funzione influenzerà in modo decisivo l’andamento della battaglia, ad esempio se riusciremo a deflettere in modo perfetto un colpo avversario potremo approfittare dell’apertura per finirlo in un colpo solo, viceversa se bloccheremo passivamente troppi colpi saremo noi a cedere e a rimanere vittime dei colpi avversari.

Altra differenza sostanziale rispetto ai Souls e Bloodborne è la poca enfasi data agli equipaggiamenti e alle armi, Sekiro potrà acquisire nuove capacità, divise in 3 categorie, combattendo e acquisendo esperienza:

  • Arti Marziali Shinobi che aiutano ad evitare gli attacchi.
  • Arti di Combattimento per imparare nuove tecniche da usare in battaglia.
  • Abilità Latenti che aumenta la potenza degli oggetti.

Ma che cos’è uno Shinobi? Meglio noti come Ninja, questi uomini erano spesso spie capaci di infiltrarsi tra le fila nemiche, rubare informazioni e sparire senza lasciare traccia ecco perché in Sekiro la componente Stealth diventa fondamentale per avere la meglio in molte situazioni. Sfruttando l’erba alta o la verticalità offerta dai livelli sarà possibile cogliere di sorpresa i nostri nemici o addirittura aggirarli completamente, questa seconda opzione però non è applicabile all’intero gioco dato che dovremmo per forza affrontare alcuni mob prima dei diversi boss e a dirla tutta non è poi così conveniente.

Ultimo elemento portante è la morte, uno dei più interessanti poteri di Sekiro è quello di poter tornare in vita sul campo di combattimento, per poterlo fare avremo a disposizione due cariche di cui una ottenibile ai checkpoint (rappresentate da delle statue che sono un po’ come i falò) ed una uccidendo i nemici, finite le cariche si ritornerà all’ultimo checkpoint. Utilizzare però la resurrezione troppo spesso ha però un prezzo, non solo ci vedremo dimezzare l’esperienza raccolta e non spesa fino alla nostra morte ma comincerà a diffondersi un piaga, il Mal del Drago, che invaliderà alcune interazioni tra noi e alcuni NPC.

In conclusione:

Nei prossimi giorni continueremo ad esplorare l’epoca Sengoku di From Software per fornirvi una recensione ampia e dettagliata. Al momento ci sentiamo di dirvi che Sekiro è un titolo che prende le distanze dalle opere precedenti di From Software ma che rimane comunque fedele allo stile della casa con una sentita influenza di titoli come Tenchu e i diversi Souls. Abbandonate quindi ogni perplessità, se Sekiro è il vostro primo gioco From Software non rimarrete delusi.

Leggi la re censione qui.

This post was published on 21 Marzo 2019 15:26

Diego Del Buono

Classe 1992 Studente di lingue cresciuto a pane e videogames, dalla Super Nintendo a tutta gamma Playstation. Nel 2007, scoperto l'online gaming con World of Warcraft, il suo interesse per il mercato videoludico è cresciuto a dismisura. Il suo sogno è di trasformare la sua passione per i videogames in un lavoro. Proprio parlando di WoW, spesso lo troverete su Twitch con il suo canale Ilvecchiojameson.

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