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Anteprime

Anthem [Beta PS4] – Provato per voi

Chiunque si professi appassionato di videogame, non potrà non aver constatato il fatto che Electronic Arts sia alla ricerca di riscatto. Dopo la delusione di Mass Effect Andromeda, dopo le discussioni suscitate da Battlefield V e, infine, dopo le tante polemiche successive al lancio di Star Wars: Battlefront 2, il publisher statunitense ha deciso di puntare forte su Anthem.

Forte di un comparto grafico di primissimo ordine, il titolo ha destato sin da subito le attenzioni di tantissimi giocatori, che attendono spasmodicamente il prossimo 22 Febbraio, giorno in cui il videogame arriverà sugli scaffali dei negozi.

L’Open Beta del gioco, conclusasi lo scorso 3 Febbraio, è stata l’occasione ideale per “toccare con mano” la qualità del lavoro svolto da team Bioware.

Le aspettative non potevano che essere alte, e quanto visto nella beta è perfettamente in linea con esse. Tuttavia, è stato praticamente impossibile non notare diversi difetti, che evidenziano uno sviluppo non ancora completo del videogame.

Che cosa c’è da attendersi da Anthem? Leggete le righe che seguono per scoprire la nostra opinione.

Anthem: quando Destiny ed Iron Man si uniscono

Sin dalle prime immagini di gioco, in molti avevano notato non poche somiglianze con Destiny. L’ambientazione, la presenza di esoscheletri dal look non molto diverso da quelli dei Guardiani, nonché la presenza di un HUB di gioco decisamente simile alla Cittadella presente nel gioco Activision avevano posto in essere non pochi pregiudizi sul videogame targato EA.

Tuttavia, è stato sufficiente trascorrere pochi minuti su Anthem per rendersi conto di quanto tali considerazioni siano quasi del tutto infondate.

Se Destiny è un MMOFPS, Anthem presenta una telecamera in terza persona; se nel titolo creato da Bungie le mappe di gioco, per quanto dettagliate, avevano un’esplorabilità tutto sommato piuttosto limitata, nel videogame di Electronic Arts sarà invece possibile raggiungere ogni angolo dello stage grazie all’elemento più originale del suo gameplay: il volo.

Con il volo, non ci sarà nulla di irraggiungibile per voi.

Tutti gli Strali (gli esoscheletri appena menzionati) consentiranno al giocatore di poter svolazzare in praticamente qualsiasi punto della mappa, garantendo una libertà di movimento e di azione pressoché totali, facendoci sentire un po’ come Tony Stark. Il volo ci tornerà utile non solo in fase di esplorazione, ma anche nei combattimenti, rendendoci dei bersagli più ostici per i nostri avversari.

Gli stage disponibili nella Open Beta erano decisamente ampi, e riempiti con una buona varietà di creature tutt’altro che amichevoli, che potremo decidere se affrontare o meno. Come in Destiny, saranno disponibili quattro diverse classi, con diverse peculiarità ed abilità; nella beta qui esaminata, era disponibile soltanto il Guardiano, la classe più equilibrata presente nel gioco.

Chiunque temeva un “Destiny bis” può quindi tirare un sospiro di sollievo: Anthem è un gioco molto diverso.

Un gameplay divertente ma un po’ “esoso”

Sotto l’aspetto grafico, il gioco EA è decisamente di grande qualità.

L’Open Beta ci ha messo a disposizione tre diverse missioni, giocabili sia da soli che in compagnia di altri giocatori. Nonostante EA abbia sottolineato la possibilità di giocare Anthem anche in solitaria, è però innegabile la natura multiplayer del gioco, che si evince soprattutto nello stage “Fortezza“, praticamente impossibile da completare senza l’aiuto di alleati.

Fort Tarsis, l’HUB del gioco, ci consentirà sia di accedere alle varie missioni, che di compiere azioni di altro genere, come acquistare potenziamenti per il nostro Strale e di personalizzarlo. Sotto questo aspetto, Anthem offre delle possibilità quasi infinite: praticamente qualsiasi aspetto del nostro esoscheletro sarà personalizzabile, dalle armi in dotazione fino al colore dell’armatura.

Il dettaglio grafico visto nei vari video mostrati nei mesi precedenti è rimasto intatto, ed è forse alla base delle diverse lacune tecniche viste in questa beta di gioco.

Il vostro Strale sarà completamente personalizzabile.

La nostra esperienza di gioco è stata accompagnata da tempi di caricamento lunghi e ricorrenti, soprattutto nel passaggio da un ambiente a un altro. L’alta qualità della veste grafica è sicuramente la causa scatenante dei diversi pop up da noi riscontrati, riguardanti sia elementi scenici (come rocce e vegetazione) che nemici, che spesso compaiono dal niente per poi scomparire nuovamente.

L’azione dei combattimenti di Anthem non cala praticamente mai ma, al tempo stesso, non è sempre agevole da seguire, rendendo difficile, in alcuni momenti, capire cosa si stia effettivamente verificando. Infine, sono da rimarcare i diversi problemi legati ai server di gioco, non è stato raro vedere partite troncate di netto per questa ragione o addirittura attendere anche 30 minuti per accedere alle singole missioni.

Un enorme potenziale da limare e smussare

Fort Tarsis sarà l’HUB principale del gioco.

Nonostante i difetti tecnici evidenziati, le nostre impressioni su Anthem rimangono piuttosto positive. Inutile dire che la versione da noi provata, su Playstation 4 Pro, ha evidenziato l’enorme tributo richiesto dal gioco in termini di hardware; in base a quanto ora detto, non stentiamo a credere, quindi, che la piattaforma in cui Anthem darà il meglio di sé sarà proprio il PC.

Tuttavia, tutte le lacune analizzate potranno essere limate e smussate da qui al lancio del gioco, che mostra un enorme potenziale con cui Electronic Arts potrà attirare tanti, tantissimi giocatori.

Non ci resta che attendere il lancio di Anthem, fissato per il prossimo 22 Febbraio, per Playstation 4, Xbox One e PC.

Restate sintonizzati per eventuali aggiornamenti in merito.

This post was published on 5 Febbraio 2019 19:05

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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