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NBA 2K19: tutte le novità dell’edizione in uscita a settembre

Dopo un’annata difficile, sotto molti punti di vista, la 2K è chiamata a risollevare la sua immagine con il nuovo capitolo della sua serie simulativa di basket, NBA 2K19. NBA 2K18 infatti, nonostante all’uscita ci avesse convinto e non poco, con il tempo si è rivelato un prodotto molto meno equilibrato di quanto non fosse sembrato nei primi giorni di gioco. La modalità che ha più deluso è stata sicuramente la carriera e il relativo multiplayer, schiavo di animazioni che con il tempo si sono rivelate indifendibili e di continui glitch e contro glitch. La 2K League, la lega competitiva legata alle reali squadre NBA, che doveva essere il fiore all’occhiello dello scorso anno, si è rivelata un clamoroso autogol, diventando lo specchio di un gioco profondamente sbagliato nella sua struttura. Dopo un anno di statici 5 fuori, con stucchevoli e irreali 1vs1 perpetrati per tutta la partita, ecco tutti i cambiamenti implementati in questo NBA 2K19 in uscita il 7 settembre.

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NBA 2K19: Ecco tutte le novità che ci saranno

Il nuovo takeover: la novità principale del prossimo anno è legata all’introduzione del “Takeover”. Un boost temporaneo che unirà in parte il Grand Badge di NBA 2K17 e lo status di “hot”. Durante le partite con il nostro MyPlayer, realizzando giocate corrette legate al nostro archetipo, attiveremo l’icona takeover. Questa icona garantisce un bonus temporaneo di +9 a tutte le statistiche primarie, andando ad aumentare anche il valore dei relativi badge. Un cecchino-regista, vedrà attivarsi un’icona a forma di bersaglio, e potrà tirare da distanze molto maggiori con percentuali notevoli. Fino al valore complessivo di 94, il takeover andrà a potenziare unicamente le abilità primarie del giocatore, mentre, da 94 in su, anche la skill secondaria riceverà un boost minore. Per gli archetipi puri aumenterà il tempo di takeover. Questa funzione infatti è a tempo e una volta scaricata si spegnerà. I timeout abbreviano la durata del takeover, raffreddando i giocatori caldi. Una novità molto interessante, destinata a rivoluzionare il gameplay delle partite.

Private matchmaking: finalmente, dopo anni, anche il pro-am di squadra avrà il suo private matchmaking. Si potranno creare lobby private con tanto di password, e attivare così delle sessioni private. Questo potrebbe rivoluzionare i tornei online, e garantire amichevoli e scontri tra squadre di amici. Al momento gli sviluppatori stanno valutando se rendere queste partite valide per l’EXP e la progressione dei Badge. Non è escluso infatti che giocatori che si conoscono possano mettersi d’accordo per expare cartellini particolarmente lunghi e difficili. Immaginate di tirare sempre liberi con un cecchino, o mettervi d’accordo per far stoppare continuamente un centro. Non il massimo della sportività insomma.

NBA 2K19: una carriera tutta nuova

Diciamoci la verità, la carriera di NBA 2K18 è stata una delle più brutte mai concepite da 2K. L’idea del quartiere era bellissima, ma i personaggi e la storia del MyCareer erano abbastanza insipidi. Ad aggravare il tutto anche l’impossibilità di tagliare le cutscene, e l’obbligo di rivedere gli stessi interminabili filmati ogni volta che si faceva una nuova carriera e un nuovo personaggio. Nel trailer di uscita del prossimo NBA 2K19 abbiamo già potuto ammirare una storia tutta nuova, che inizia in Cina, e continua nella Lega di sviluppo NBA dopo una non scelta al Draft. Una storia che sembra molto più intrigante e plausibile di un DJ che dopo un torneo di strada finisce dritto in una squadra da titolo.

Gli sviluppatori hanno garantito che le scene si potranno saltare, che il preludio stesso, che dovrebbe garantire VC e EXP, si potrà saltare completamente dopo averlo completato la prima volta, per ogni altra carriera successiva. Anche nella creazione del giocatore sono stati rivisti e corretti gli errori del passato. Nel gioco completo potremo conoscere a priori tutti i badge della nostra build e avere un resoconto dei valori finali a seconda dell’altezza, del peso, delle braccia e del ruolo scelto. Ronnie e soci dichiarano anche di aver messo una pezza alla mancanza di attrattiva di alcuni ruoli. Pochissimi infatti sceglievano di fare le guardie o le ali grandi, potendo avere le stesse abilità su giocatori fisicamente più alti come ali piccole o centri. Dal prossimo anno, guardie e ali grandi dovrebbero avere dei bonus specifici, per renderle delle scelte appetibili.

NBA 2K19: una base solida da cui ripartire

Per quanto riguarda le altre modalità, sono state annunciate nuove modalità per il MyTeam, che dovrebbe riporsi più simile a quanto visto in Fifa con l’Ultimate. Il MyGM dovrebbe introdurre nuove funzioni, mentre per il resto le funzioni dovrebbero essere quelle già viste nei precedenti capitoli. Un grandissimo lavoro è stato fatto sul motore grafico, con animazioni riviste e corrette. Secondo i tweet degli sviluppatori, grande attenzione è stata data alla difesa, è stato introdotto l’indicatore di tiro anche per i sottomano, mentre un nuovo indicatore di tiro dovrebbe essere disponibile per chi vorrà abbandonare il vecchio sistema laterale.

A livello di animazioni nuove, è stata introdotta la possibilità di giocare la posizione di tripla minaccia, mentre è stata totalmente rivista la meccanica delle palle rubate. Anche i fastidiosi bug dei 3 secondi offensivi (che spesso non venivano fischiati nemmeno dopo 6 o 7) e dei time-out che venivano chiamati anche in situazioni di palla contesa, sono stati risolti. Anche il gioco in post è stato totalmente revisionato e i difensori non dovrebbero più essere controproducenti in attacco. Le premesse sono davvero tantissime per questo gioco, e non resta che aspettare l’arrivo del preludio il 31 agosto e dell’edizione speciale il 7 settembre, 4 giorni prima dell’uscita della versione normale per scoprire se le aspettative dei fan di tutto il mondo saranno disattese da questo NBA 2K19.

 

 

This post was published on 27 Agosto 2018 16:58

Mauro Zini

Collaboratore presso Lineadiretta.it e Player.it. Appassionato di libri, cinema, serie Tv e videogiochi. Nerd da quando non era di moda esserlo. Coach di basket e istruttore di minibasket accreditato presso la FIP.

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