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Call of Duty Black Ops 4: impressioni dalla beta

Parafrasando una celebre citazione, le certezze della vita possono essere ridotte a tre: la morte, le tasse… e Call of Duty! Non passa anno senza che la saga proponga almeno una sua nuova incarnazione che, con buona pace di tutti i suoi detrattori, andrà a ridefinire ancora una volta il concetto di “successo commerciale”. Tuttavia, anche un franchise di questo calibro non riesce a non risentire delle mode del momento. Come anticipato qualche mese fa, Black Ops 4 comprenderà una modalità battle royale, per allinearsi con le attuali tendenze, e sarà il primo capitolo della saga a non comprendere una campagna single player, puntando su una componente multiplayer ancora più competitiva. Abbiamo avuto modo di tuffarci nella prima beta privata del nuovo C.O.D., che sbarcherà ufficialmente nei negozi il prossimo 12 Ottobre. Nelle righe che seguono, vi riporteremo le nostre impressioni.

Call of Duty Black Ops 4: meno frenesia e più tatticismo

Come abbiamo sottolineato in apertura, nessuno è immune ai trend, neanche Call of Duty. Proprio per questa ragione, questo Black Ops 4 è uno dei capitoli della saga che apporta un numero piuttosto corposo di novità. La beta di gioco ha messo a disposizione del giocatore ben quattro mappe ed altrettante modalità di gioco, con cui toccare con mano che cosa Activision ha in serbo per i suoi fan. Cominciamo subito dicendo che una delle novità più importanti è rappresentata dagli operatori. Il nuovo Black Ops, nonostante fosse ancora in beta, ha mostrato il roster dei personaggi utilizzabili al gran completo, ognuno con le proprie caratteristiche ed abilità, su cui ci soffermeremo più avanti.

Se questo piccolo “omaggio” a Rainbow Six: Siege non passa di certo inosservato, gli aggiornamenti non si fermano di certo qui. Le mappe mostrate nella beta possono essere considerate di medie dimensioni, consentendo ad entrambe le fazioni di entrare in contatto sin dai primissimi istanti del match. Tuttavia, se Call of Duty ci aveva abituato ad un’azione frenetica, contraddistinta da tempi di uccisioni sempre piuttosto brevi, in questo Black Ops 4 le cose risultano leggermente diverse. Il numero di colpi per abbattere un avversario è stato aumentato, ma il level design dei vari stage consente, ed anzi favorisce, un approccio più ragionato e strategico, soprattutto considerando che le “guerre del futuro” sono state definitivamente abbandonate, insieme alle camminate sui muri ed ai doppi salti.

L’importanza di un team ben assortito

Scegliete con cura il vostro personaggio e siate parte del vostro team.

Se lo studio di ciascuna mappa rimane sempre un elemento di fondamentale importanza, stavolta dovremo scegliere con cura il nostro ruolo, in modo da essere complementari al resto del team. Data la struttura dei vari stage, le battaglie vedranno spesso e volentieri la formazione di due fronti opposti; proprio per questa ragione, occorrerà imparare a padroneggiare quanti più operatori possibile. Nonostante il gioco metta a disposizione un sostanzioso numero di personaggi, è possibile rendersi conto che alcuni di essi risulteranno praticamente indispensabili. Le mine a frammentazione ed il lanciagranate di Battery, ad esempio, potranno sbrogliare le matasse più intricate, così come i sensori tattici di Recon si riveleranno di vitale importanza nella difese di una posizione, svelandoci i movimenti nemici.

Altri specialisti, invece, risultano più macchinosi e, in alcuni casi, le loro abilità potrebbero rappresentare un vantaggio tattico a dir poco sproporzionato (qualcuno ha detto Ruin e Crash?), ma si tratta sempre di modifiche perfettamente in linea con la voglia di cambiamento che delinea questo nuovo Call of Duty. In questo modo, è possibile che anche un giocatore alle prime armi possa riuscire a dire la sua in un match con giocatori più navigati.

Nonostante in questa beta non ci sia stata traccia della tanto attesa modalità battle royale, chiamata Blackout, ciò che maggiormente ha attirato la nostra attenzione è rappresentato dalla modalità Controllo. In questa mode, i due team di scontreranno per un minimo di tre ad un massimo di sei match, alternati tra conquista e difesa di posizioni strategiche. Anche in questo caso, un approccio cauto e ragionato verrà quasi sempre premiato, anche se l’azione si attesterà sempre su ritmi piuttosto alti, ed il numero limitato di respawn non andrà certo a facilitare le cose.

Pieni poteri al multiplayer competitivo

Il primo episodio completamente multiplayer della serie.

Volendo tirare le somme di questa private beta, le impressioni che abbiamo potuto trarne sono piuttosto positive. Come detto in precedenza, questa è senza dubbio una delle incarnazioni della saga che è destinata ad apportare il maggior numero di cambiamenti, più o meno dettati dalle leggi di mercato. Nonostante quanto ora detto, il gameplay risulta sempre gradevole e “movimentato” al punto giusto, lasciando ovviamente intendere che tornei eSport ufficiali non tarderanno ad arrivare. Va da sé che se il vostro cuore non ha mai battuto per il multiplayer online competitivo, Black Ops 4 non riuscirà a farvi cambiare idea, ma la formula proposta, siamo sicuri, incontrerà ancora una volta il favore di chi, ogni anno, affolla i server Activision.

Non ci resta quindi che attendere la prossima open beta, nonché la release ufficiale di Call of Duty Black Ops 4, fissata per il prossimo 12 Ottobre 2018 per Playstation 4, Xbox One e PC.

Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti in merito.

This post was published on 9 Agosto 2018 11:25

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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