Anteprima a cura di Rosario Speciale
Quando fu annunciato Xenoblade Chronicles 2 per Switch nessuno credette che il titolo sarebbe potuto arrivare per fine 2017, invece il prossimo primo dicembre arriverà quello che potrebbe essere l’ennesimo capolavoro per l’ibrida di Nintendo. Nel mondo di Alrest, immerso in un mare di nuvole, si svolgerà questa nuova avventura che dopo 30 ore di gioco andiamo ad analizzare prima della futura recensione, ovviamente senza spoilerarvi nulla.
Monolith Soft è sicuramente una delle società più importanti e prolifiche quando si parla di JRPG di alto livello, tutti i loro giochi però hanno sempre necessitato di un lungo periodo di gestazione prima di arrivare tra le nostre mani. Stavolta però le cose sono andate diversamente grazie a due fattori che i programmatori hanno sottolineato più volte: il primo è che ormai il grosso del lavoro per ciò che concerne il realizzare mondi open world e le creature che vi abitano è stato fatto con X e l’esperienza accumulata in quell’occasione ha agevolato la creazione del nuovo universo che fa da sfondo alle vicende di Xenoblade Chronicles 2. Il secondo fattore che ha aiutato molto la velocizzazione dei lavori è semplicemente Switch, una console più semplice e con un’architettura più simile a quelle delle console presenti sul mercato di quanto lo fosse Wii U. Ecco com’è stato possibile darci questo immenso gioco in nemmeno un anno dal suo annuncio.
Il titolo non ci darà tregua e ci lancerà immediatamente nell’incipit che farà da pilastro a tutta la storia: impersoneremo il giovane Rex, una sorta di cercatore di rottami, che dovrà accompagnare una misteriosa ragazza di nome Pyra in un paradiso leggendario chiamato Elysium. L’intero mondo di gioco è formato da immensi titani che poggiano sulle nuvole. Sopra i titani diverse razze hanno creato intere civiltà tutte diverse tra loro e che si adattano agli stessi esseri ancestrali con forme e caratteristiche sempre diverse. Il nostro cammino alla ricerca della verità sulla giovane e su come arrivare in un luogo considerato da tutti mitologico ci porterà a viaggiare moltissimo, incontrando diversi personaggi e apprendendo cosi come la trama si vada sempre più a complicare e rendere interessante. Il sistema di gioco utilizzato per questo nuovo episodio si differenzia totalmente dal precedente titolo, che possiamo considerare un vero e proprio spin-off della serie, andando a riprendere invece quello che sono i Gladius, vere e proprie armi viventi, e i Ductor, persone in grado di legarle a sé e sfruttarne i poteri. Questo particolare sistema ci porterà a raccogliere diversi cristalli nucleici, artefatti che ci doneranno appunto uno di questi speciali esseri fondamentali in battaglia, che potranno essere sia comuni che rari o appartenere a un boss o personaggio sconfitto in combattimento. Rex ha quindi la possibilità di legarsi a più Gladius e di conseguenza cercare quelli con le caratteristiche e abilità migliori per sconfiggere determinati nemici, tenendo sempre presente che anche questi devono aumentare di livello come il protagonista e i due membri che con lui formeranno il party di gioco. Come ogni gioco di ruolo di stampo nipponico creato da Monolith le meccaniche presenti sono molteplici e tutte diverse tra loro; alcune armi saranno particolari e avranno un meccanismo di crescita unico, mentre altre più rare saranno dotate di un numero di abilità tre volte maggiore rispetto alle standard. Ovviamente non si tratta solo di combattere ma anche di esplorare e cercare risorse preziose, sia per fare soldi ( commerciasre), sia per creare artefatti unici. Per questo motivo alcuni Gladius hanno delle risorse in grado, ad esempio, di aiutarci a pescare più pesci oppure ricevere una maggiore ricompensa scavando in determinati punti, senza contare quelli che possono sbloccare missioni secondarie o passaggi segreti. L’elemento di appartenenza sarà quindi fondamentale e dovremo cercare di avere sempre un numero adeguato di scelte, potendo portare con noi ben tre armi per personaggio, per un totale di nove a party.
I programmatori non si sono risparmiati nell’inserimento di sistemi di gioco vari e sempre complessi, cosi se un Gladius si differenzia per forma, elemento, tipo di arma e abilità riuscire ad averne due uguali sembra realmente un’impresa titanica. Tanta varietà però comporta sempre il rischio di non avere un gameplay bilanciato come si deve, dove magari qualche particolare elemento è sfuggito ai programmatori e di conseguenza potrebbe “rompere” il titolo stesso. Al momento possiamo dirvi che tutto sembra funzionare come un orologio svizzero, anche tutto il sistema di combattimento sebbene completo e ben stratificato è semplice da padroneggiare, spesso gli errori più grandi si possono fare proprio nella scelta delle armi da portare in fase esplorativa. Sebbene il titolo non sia punitivo in caso di errore (quindi alla nostra morte non perderemo nulla ma verremmo teletrasportati al checkpoint più vicino) bisogna stare attenti all’esperienza accumulata sia da Rex che dai suoi compagni, perché non verrà automaticamente aggiunta ai personaggi ma sarà necessario trovare una locanda o comunque una zona dove è possibile dormire per accumulare i punti guadagnati e di conseguenza salire di livello. Gli scontri poi non sono cosi lunghi come molti pensavano, niente nemici con un numero di punti vita elevatissimo, ma anzi abbiamo trovato che per queste prime ore di gioco non sia necessario nemmeno molto farming per avanzare nella quest principale. Anche se avremo un paio di livelli in meno dei nemici potremo cavarcela se sapremo usare la giusta strategia e mix di Gladius. Vedremo più avanti come si comporterà, specialmente nell’endgame, uno dei punti di forza della serie che ne aumenta la longevità praticamente di centinaia di ore.
I primi passi in Xenoblade Chronicles 2 ci hanno convinto che siamo di fronte a un grande titolo, di cui c’è ancora molto da dire ed elementi da scovare, di certo tra titani che si presentano con ambientazioni mozzafiato e una fauna davvero varia anche il solo esplorare il mondo di gioco sembra essere un’esperienza molto coinvolgete. Nonostante il nostro viaggio sia ancora a metà strada è innegabile che ci stiamo innamorando di questo nuovo lavoro dei Monolith Soft, sebbene per un verdetto definitivo e maggiori dettagli sarà necessario attendere la recensione che potrete trovare sempre seguendo le nostre pagine.
This post was published on 16 Novembre 2017 15:00
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