Articolo a cura di Pietro Gualano
Sono passati circa quattro mesi dall’ultima volta in cui abbiamo parlato in maniera approfondita di Quake Champions: la versione (in closed beta) di allora aveva molto da offrire, ma non mancavano problemi e aree da perfezionare. Negli ultimi giorni abbiamo avuto la possibilità di testare una nuova versione early access del gioco, valutando così gli effettivi miglioramenti introdotti dal team di sviluppo e testando in prima persona i ritmi assolutamente frenetici offerti da Quake Champions.
Con questa seconda anteprima, quindi, vogliamo fornirvi il quadro completo sullo stato attuale del gioco ma attenzione: prendete questo articolo con le molle, molti dei problemi qui evidenziati verranno probabilmente risolti nella versione definitiva e, di conseguenza, nonc’è motivo di preoccuparsi.
Un vero Quake
C’è un aspetto che evidenziammo a maggio sul quale vogliamo soffermarci anche oggi: Quake Champions è un vero Quake, un fps arcade estremamente veloce e difficile da padroneggiare in cui i riflessi sono tutto. La formula originaria, chiaramente, è stata “modificata” con i campioni ma dopo questa seconda prova riteniamo che la scelta funzioni… Ogni eroe ha le proprie caratteristiche e abilità, il bilanciamento non è perfetto e c’è ancora da lavorare ma crediamo che ci sia un buon potenziale. Come dicemmo a suo tempo non stiamo parlando di un gioco semplice o accessibile a tutti, ma di un titolo che punta moltissimo sulla competizione in cui un giocatore inesperto è destinato a morire decine e decine di volte.
Fatta questa doverosa premessa, è il momento di passare alle novità che abbiamo riscontrato in questa versione early access. I miglioramenti tecnici sono decisamente evidenti: il frame rate è sicuramente molto più stabile, la risposta dei comandi (già buona) è stata ulteriormente migliorata, i caricamenti sono stati ridotti, non abbiamo riscontrato grossi problemi di connettività e gli effetti di luce sembrano essere leggermente più curati.
Gli sviluppatori hanno anche inserito una serie di pergamene che, partita dopo partita, permettono all’utente di conoscere la storia dei singoli campioni. Non stiamo parlando di una novità fondamentale, è evidente, ma abbiamo apprezzato la cura e l’attenzione ai dettagli dei ragazzi di ID Software e riteniamo che questa aggiunta, per quanto marginale, possa regalare qualcosa in più al gioco.
Promuoviamo senza riserve anche il sistema di rune, il giocatore ora ha maggiori possibilità dal punto di vista della personalizzazione e può creare un campione che si avvicini veramente alla sua idea di guerriero.
Le nuove mappe
La versione early access di Quake Champions ci ha anche dato modo di provare cinque nuove arene pensate per scontri tutti contro tutti e duelli. Il livello generale è sicuramente più che buono: anche in questo caso gli sviluppatori hanno cercato di realizzare mappe giocabili su più piani con teletrasporti e bonus vari. La più ispirata del pacchetto, a parer nostro, è Church of Azathoth, ma anche le altre non scherzano per niente e presentano un level design curato e degno di nota. Come abbiamo già detto in passato, ci vorrebbero settimane per scoprire tutti i segreti di una mappa e siamo certi che gli appassionati saranno felici di studiare scorciatoie e passaggi.
I margini di miglioramento, tuttavia, sono ancora presenti: alcuni campi di battaglia, infatti, presentano punti piuttosto adatti per il camping e questa è chiaramente una contraddizione in un gioco basato sulla velocità e sul movimento. Le mappe dedicate ai duelli in uno contro uno, inoltre, non ci hanno convinti al cento per cento e riteniamo possano essere modificate per permettere scontri realmente all’ultimo sangue.
Per il resto non possiamo fare altro che confermare quanto detto in sede di analisi della closed beta a maggio: il gioco complessivamente funziona bene grazie a campi di battaglia curati e ispirati, con un level design all’altezza e una distribuzione dei bonus ragionata.
Conclusione
Quake Champions è decisamente migliorato rispetto all’ultima volta in cui lo abbiamo visto. Il gioco ora è tecnicamente molto più stabile e gli sviluppatori hanno lavorato sul design dei personaggi, mentre le nuove arene funzionano e offrono combattimenti su più piani. Crediamo ci siano ancora margini di miglioramento, ma il lavoro svolto finora è più che buono e sicuramente i fan di Quake possono dormire sonni tranquilli. Come abbiamo già detto, speriamo che questo progetto possa avere successo e che gli sparatutto competitivi possano finalmente tornare più forti che mai sulla cresta dell’onda.