Anteprima a cura di Marco Mandolini
Crash Bandicoot, Spyro, Jack & Dexter. C’è qualcosa che accomuna questi giochi, e non è soltanto il genere. Questo qualcosa, o meglio, qualcuno, è Mark Cerny che, in un modo o nell’altro, ha aiutato questi titoli ad essere ricordati per generazioni.
Non a caso ha citato questi tre giochi all’inizio della sua presentazione, poiché è da questi che ha preso spunto per creare Knack. L’idea alla base del primo capitolo, infatti, era quella di ricreare lo stesso concept che ha reso famosi i platform negli anni ’90 e inizio 2000, caratterizzati da immediatezza e comandi molto semplici. Purtroppo, però, il mercato è cambiato e i giocatori, al giorno d’oggi, non si accontentano di un semplice ritorno alle origini. È per questo che con Knack 2, il team di sviluppo, vuole proporre un titolo più vario ma allo stesso tempo familiare, capace di mettere a confronto vecchie e nuove generazioni di videogiocatori.
Le novità apportate a questo secondo capitolo sono molte, a cominciare dal sistema di controllo e dal combat system: stavolta avremo il completo controllo sulle dimensioni di Knack, sia per superare ostacoli e raggiungere la salvezza, sia per scovare segreti nascosti discretamente bene. Il sistema di combo, invece, sarà molto più variegato e “complesso” rispetto al predecessore, grazie alle combo sbloccabili tramite uno Skill Tree in cui spendere le Relic Energy guadagnate nel corso dell’avventura tramite casse e tesori da scoprire.
Andando avanti nella storia, il protagonista, potrà contare su abilità uniche: l’artiglio, che permetterà a Knack di allungare il proprio braccio per afferrare un oggetto o un nemico lontani e attirarli a sé; il colpo caricato, utile per spezzare la guardia ai nemici più grossi armati di scudo; il boomerang, capace di stordire e rallentare anche i nemici più temibili. Alle difficoltà più elevate sarà consigliabile un uso intensivo dello scudo, dotato di un simil parry, capace non solo di stordire i nemici ma anche di far tornare al mittente (col giusto tempismo) proiettili o coltelli.
Tutte le abilità che apprenderemo nel corso del gioco, non saranno limitate al mero combattimento. Come già accennato, Knack 2, vuole puntare sul divertimento grazie ad una varietà di situazioni più consistente rispetto al precedente capitolo, ed è proprio qui che faranno la loro comparsa: puzzle ambientali, sezioni platform, fasi di shooting all’interno di carri armati, Quick Time Event e “Momenti epici in cui il giocatore avrà il completo controllo della situazione” (Cerny non ha voluto aggiungere troppe informazioni su quest’ultimi, ci ha solo mostrato un frame in cui Knack si arrampica sulla gamba di un gigantesco robot); sono tutti momenti di gioco in cui dovremo ricorrere al nostro ingegno e alle singolari capacità di Knack se vorremo uscirne vincitori.
Nonostante la mole di novità presenti nel titolo, la vera anima della produzione è un’altra: “Volevamo che il target di riferimento di Knack 2 fosse la famiglia, dai giovani agli adulti”, è così che Cerny ci ha presentato la modalità cooperativa drop-in & drop-out (solo in locale) e le meccaniche di gameplay inedite ad essa collegate. Cerny ha voluto subito chiarire una cosa: il secondo giocatore non sarà un semplice “spettatore”, ma avrà sempre una parte attiva all’interno del gioco, creando una sinergia col primo giocatore. Così facendo, i Quick Time Event dovranno essere eseguiti da entrambi i giocatori e le fasi di shooting col carro armato, vedranno i controlli divisi a seconda della numerazione dei controller: il primo penserà alla guida e agli attacchi fisici, il secondo si occuperà del fuoco primario e della mira. “Durante le fasi di test abbiamo notato che la prima cosa che facevano i giocatori, era picchiarsi a vicenda per il solo gusto di farlo. Perciò abbiamo voluto aggiungere delle conseguenze”; la modalità cooperativa raggiunge il proprio apice durante il combattimento: ogni volta che un giocatore colpirà, con una scarica di pugni, l’altro, da quest’ultimo partiranno dei “proiettili” che andranno in tutte le direzioni, colpendo i nemici nelle vicinanze. Se invece si sceglierà di utilizzare il colpo caricato, il giocatore verrà lanciato a tutta potenza verso i malcapitati. O ancora, colpendo il giocatore con la panciata, questo verrà distrutto in mille pezzi ampliando il raggio d’azione del colpo.
Non tutto è oro ciò che luccica, però. L’aggiunta di queste meccaniche (unita alla possibilità di teletrasportarsi in qualsiasi istante verso l’alto giocatore, anche durante le fasi platform) ha semplificato un po’ troppo il livello di sfida generale del titolo. Se in Singolo, alle difficoltà più elevate, si dovrà calcolare ogni singolo pugno da tirare, in cooperativa tutto si concretizzerà in una semplice rissa da bar in cui menar pugni a destra e a manca cercando di colpire ogni nemico visibile. Il team di sviluppo ha inoltre arricchito l’offerta con modifiche strutturali e lievi aggiunte per aumentare la rigiocabilità: il sistema di healing è stato completamento rivisto, ad ogni colpo subito, Knack perderà pezzi del proprio corpo diventando via via sempre più piccolo e debole, e ritornerà alla sua grandezza originaria se passerà 6 secondi senza subire danni. I Checkpoint saranno molto più frequenti, sia durante le fasi platform dopo i salti, sia durante i combattimenti, rendendo l’esperienza meno frustrante ma, allo stesso tempo, meno soddisfacente. Torneranno i vari cristalli elementali che, una volta raccolti, sbloccheranno una versione alternativa di Knack con poteri unici. Infine, l’aggiunta di alcune sfide tra cui combattimenti in arena e prove a tempo.
Purtroppo i problemi di Knack 2 sono molti: difficoltà sbilanciata, concept basato troppo sulla cooperazione che, da un lato, viene sfavorita per la mancanza di un multiplayer online e dall’altro, non ha permesso maggiore concentrazione sulla modalità in Singolo, che di conseguenza risulta essere più noiosa; sezioni di gameplay varie ma che risultano ripetitive molto presto; auto-aim dei colpi che si concentra sui nemici (o amici) più vicini, rendendo alcune sezioni leggermente fastidiose. Sul fronte tecnico invece, il gioco non riesce a raggiungere i 60 fps stabili su PS4 Pro. Eppure, nonostante i difetti, c’è qualcosa in Knack 2 che raramente abbiamo visto in altri titoli dell’ammiraglia Sony: durante la nostra prova, oltre ai colleghi della stampa, c’erano anche alcuni bambini che si sono cimentati insieme a noi nella cooperativa di Knack 2 e giocando insieme a loro, ci siamo resi conto di una cosa… ci divertivamo! Tra urletti, consigli e risate, i grandi e i piccoli si ritrovavano ad avere la stessa età: c’era chi tornava piccolo come quando giocava insieme ai propri amici a Spyro, e chi piccolo lo era per davvero. Una sensazione molto diversa rispetto a quella che abbiamo provato con il Remake di Crash, basata solo sulla nostalgia.
È ancora troppo presto per decretare il successo o il fallimento di Knack 2, potrebbe non attrarre una grande fetta di mercato, e chi non gioca in coop difficilmente lo prenderà per giocarci da solo, per i problemi legati al Singolo Giocatore. Però chissà, potrebbe essere il gioco che non vogliamo, ma di cui abbiamo bisogno.
This post was published on 17 Luglio 2017 18:55
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