Super Mario Odyssey – Hands On

Nel corso dello Showcase che ogni anno Nintendo organizza per gli addetti ai lavori abbiamo potuto giocare in maniera più approfondita e serena ai titoli presenti all’E3 2017. Ovviamente non potevamo perdere quest’occasione per provare in maniera completa e a pieno al demo dedicata a Super Mario Odyssey, senza le ore di fila che invece era necessario effettuare a Los Angeles per poi impugnare i Joy-con per pochi minuti. Se dunque già in pochi istanti la nuova avventura dell’idraulico più famoso del mondo videoludico ci aveva stupito dopo averci giocato più approfonditamente non poteva che nascere un grande amore, perché ancora una volta la casa di Kyoto ha saputo creare un titolo che fa salire la qualità del genere a livelli irraggiungibili per la concorrenza. Ma andiamo con ordine e analizziamo i due livelli presenti nella demo e che mostrano in maniera approfondita la vera natura del sistema di gioco.


Dalle città al deserto la parola d’ordine è varietà

Una delle prime cose che si possono notare giocando è che questo nuovo capitolo riprende molti spunti degli episodi migliori della saga, cosi se con un mondo completamente tridimensionale si torna finalmente ai tempi di Mario 64 ci ritroveremo anche con brevi sessioni in stile primo capitolo a 8-bit. Il titolo ci metterà alla ricerca di alcune lune nascoste nei livelli, esattamente come succedeva nel capitolo per Nintendo 64 che invece aveva le stelle, oltre a raccogliere molte monete di gioco utili per acquistare nuovi costumi per il nostro eroe. La libertà d’azione e di esplorazione che si ha nel livello cittadino mostra tutto il potenziale del titolo, che tra un salto e l’altro ci consentirà anche di rubare una Vespa e farci un giretto, rimbalzare sui tetti delle vetture, scalare i grattacieli e parlare con le persone vere per avere informazioni su ciò che stà succedendo. Non bisogna dimenticare che il fulcro del gameplay gira intorno a Cappy, un misterioso essere che s’impossessa del cappello di Mario e gli consente di effettuare varie mosse inedite oltre a entrare in possesso dei nemici più deboli. Oltre a poter essere utilizzato per attaccare i nemici potremo sfruttare il nostro inedito amico come piattaforma per prolungare i nostri salti, sia in diagonale che orizzontale, per raggiungere luoghi che a prima vista non ci sembreranno tanto accessibili. Ovviamente i momenti da puro platform ci sono anche in questo stage molto particolare e mai visto prima nella serie, quello che però bisogna sottolineare è come adesso invece di avere tanti power up che arricchiscono Mario di vari poteri saranno i nemici a prestarci i propri, potendone prendere il possesso ad esempio saremo in grado di raggiungere zone molto alte inconquistabili senza, diventare un proiettile e attraversare cosi un dirupo con estrema facilità e tanti altri che rendono più raggiornata la parte esplorativa presente in ogni piccolo mondo creato dagli sviluppatori.

Il fatto che il gioco non sia un open world ma sia formato da vari livelli slegati tra essi non deve mettere il giocatore in inganno, i mondi di gioco non sono infatti come quelli visti in Mario 3D World ma più simili a quelli di Mario 64 o Sunshine, soltanto molto più grandi ed estesi. Proprio per cercare di facilitare il giocatore ogni volta che porteremo a termine una missione i un livello sbloccheremo un punto d’interesse che diventerà automaticamente un teletrasporto, in modo di muoverci sulla mappa rapidamente e senza perdere tempo. Se in città si nota l’anima da gioco d’avventura ed esplorativo del nuovo Mario in quello del deserto si intravede invece il platform vero e proprio, con piattaforme e situazioni tipiche delle avventure del nostro eroe e con uno sviluppo decisamente verso l’alto dello stage. Una delle cose che abbiamo potuto constatare è che non c’è un percorso unico per avanzare o raggiungere un determinato luogo, esattamente come per il primo capitolo poligonale avremo varie strade e tutte raggiungibili a seconda della nostra bravura e dimestichezza con le nuove abilità di Cappy. In questo livello noteremo per la prima volta una parete con un disegno in stile Mario 8-bit e noi potremo entrarci e giocare proprio come nel classico uscito su NES, il tutto per raggiungere il piano superiore della parete. Un passaggio bello e divertente, che strizza l’occhio alla nostalgia ma che in realtà è totalmente facoltativo, poiché se saremo abbastanza bravi a sfruttare il nostro cappello raggiungeremo ugualmente la cima della parete senza dover entrare e affrontare il “mini-livello”. Anche qui la raccolta delle lune sarà fondamentale per averne un numero sufficiente a partire con la nostra strana navicella verso nuovi mondi, e saranno presenti elementi inediti come ad esempio una piccola sfinge che potremo usare per arrivare in zone del livello altrimenti a noi proibite, magari anche segrete, senza contare la classica corsa che invece di un pinguino gigante o un dinosauro in questo Odyssey ci vedrà proprio sulla groppa di questo strano e velocissimo quadrupede.

Come fa un idraulico a migliorarsi a ogni nuovo capitolo??

Partiamo dal presupposto che Super Mario Odyssey sia artisticamente un capolavoro, due livelli pieni di dettagli e tocchi di classe che portano il level design su livelli sempre più alti per qualità e non solo. Il titolo nella modalità televisiva si dovrebbe giocare con i due Joy-con separati in stile Wii Controller e Nunchack, questo perché Cappy si deve lanciare con un gesto. Per fortuna c’è il classico sistema senza che i motion controller interferiscano, per quelli che desiderano giocare in maniera classica senza perdere nulla. Il coinvolgimento è immediato, la presa degli spazi e la gestione della telecamera ottimi, in un turbine di colori ed effetti che non fanno che aumentare il livello qualitativo del gioco. I 60fps si notato tutti, sono granitici e rendono il gioco fluido e ancora più preciso nella risposta dei comandi, mentre se nella versione portatile le texture e la risoluzione sono davvero di altissimo livello sul televisore non eravamo sicuramente sui 1080p ma bisogna proprio essere dei fissati di questi elementi per notarlo mentre si stà giocando, visto che l’attenzione è proiettata su altre mille cose. Infine vogliamo sottolineare come l’assenza del 1-up ci dispiace per il lato nostalgico ma il fatto che nel gioco non ci sia un Game Over è uno di quegli elementi che apprezziamo, visto che per la natura stessa del gioco sarebbe stato davvero inutile e poi chi non ha mai sfruttato i livelli più semplici per accaparrarsi centinaia di vite? Dispiace però che i costumi alternativi siano soltanto estetici e non apportino nulla al nostro eroe, sebbene il gioco sia già cosi pieno di cose da fare, elementi da scoprire e mostri un potenziale enorme con soltanto due livelli, tra i più semplici e basici visto che sono tra i primi presenti. Le premesse per un Capolavoro che farà vendere milioni di Switch ci sono tutte, Super Mario Odyssey è semplicemente un titolo che riesce a mescolare i migliori elementi visti in tutta la serie, aggiungere tantissime novità e sperimentare come solo con il Sunshine aveva osato fare. Che a Kyoto sbaglino bersaglio è difficilissimo, quindi in attesa che arrivi ottobre iniziate a mettere via i soldi per comprare questa nuova avventura di Mario e nel caso la sempre più sorprendente console Nintendo.