Anteprima a cura di Samuele Zaboi
Detroit: Become Human è il nuovo titolo di Quantic Dream e, dopo quanto assaporato in occasione della Paris Games Week prima e dello scorso E3 poi, ora è arrivato il momento di dare uno sguardo più approfondito all’ultima fatica del team di David Cage. I lavori di questa software house si sono sempre contraddistinti per un taglio particolare, per strizzare l’occhio, non troppo velatamente, verso il mondo del cinema, creando un unicum difficilmente riscontrabile altrove. Con il passare degli anni l’esperienza di Quantic Dream è ovviamente aumentata, andando ad ampliare i propri orizzonti fino a raggiungere quella che sembra essere l’opera maxima dello studio.
Dopo Kara e Connor è arrivato il momento di conoscere Markus, il terzo e ultimo personaggio giocabile di Detroit: Become Human. La rivoluzione ha inizio. La lotta per la libertà è iniziata.
Il risveglio
Facciamo un breve recap: Detroit è un thriller-noir dove umani e androidi convivono liberamente e con quest’ultimi visti dai primi come meri robot, senza un’anima, un’identità e una propria esistenza. Progettati per ubbidire, questa è l’essenza degli androidi secondo gli essere umani ma le cose stanno per cambiare. Markus è uno di questi che si risveglia da un torpore prendendo improvvisamente coscienza di sé, cercando di far capire a tutti come anche gli androidi siano “vivi” e non siano solo progettati per ascoltare ed eseguire gli ordini impartiti da altri.
Essendo un titolo firmato Quantic Dream, starà a voi decidere come scrivere la storia: cercherete di comunicare il messaggio di Marcus in maniera pacifica oppure dando vita a una rivoluzione? A voi la scelta.
Ogni decisione, tanto per cambiare, avrà delle conseguenze e anche molto profonde sull’impatto della storia e del gameplay. Non esiste un giusto o uno sbagliato, esiste solo la vostra storia che andrete a dipingere a colpi di pad. Detroit: Become Human si preannuncia come un viaggio, fatto di dubbi e profonde incertezze che saranno sviscerati attraverso la coscienza dei tre personaggi giocabili.
Dal punto di vista grafico, il livello raggiunto da Quantic Dream sembra attestarsi su alte vette, con una Detroit ricca e dettagliata che, molto probabilmente, sarà caratterizzata da toni scuri e misteriosi, dentro i quali il giocatore dovrà trovare la luce.
La scelta adottata dal team di Cage in termini di gameplay non si discosta invece da quanto visto in passato con Heavy Rain prima e Beyond: Two Souls poi. La ramificazione e le possibilità fornite alle decisioni del giocatore sembrano essere aumentate in maniera esponenziale: la speranza è questo ampliamento non vada a creare una sorta di smarrimento negli utenti, incapace poi di trovare una sorta di retta via nella sconfinata Detroit. Sarà possibile scegliere inoltre se avere un approccio stealth alle missioni o più aggressivo: il gioco non vi guiderà forzatamente verso una direzione ben precisa in modo da permettervi di adattare il vostro stile al mondo di Become Humans.
Siamo certi invece che la storia che Quantic Dream ha pensato per Detroit sarà protagonista indiscussa del gioco anche perché saranno gli utenti stessi a scriverla. Ogni giocatore infatti vivrà sfaccettature uniche e diverse dagli altri, emozioni che potrà custodire gelosamente con un raro tesoro. Trarre conclusioni definite è troppo affrettato ma le premesse che abbiano potuto assaporare fino a ora sono senza dubbio e fanno guardare al futuro, in tutti i sensi, con più ottimismo.
Commenti finali
Detroit: Become Humans si conferma un titolo dall’enorme potenziale. Le caratteristiche tipiche di un titolo Quantic Dream qui vengono ampliate e sviluppate ancor più in profondità, per un risultato che si prospetta di alto livello. A questo ai aggiungono tematiche tutt’altro che banali e la possibilità di scrivere la propria storia, di plasmare la propria avventura e di essere, letteralmente, i veri protagonisti del gioco.
Per il momento non è ancora nota una data di uscita per Detroit: Become Humans, esclusiva PlayStation 4, ma i lavori sembrano procedere nella giusta direzione, affinché gli utenti abbiano tra le mani un prodotto quanto mai unico.