Quake Champions – Anteprima closed beta

Articolo a cura di Pietro Gualano 

 

Il mercato videoludico attuale non offre molti prodotti realmente competitivi, gli anni ’90 ormai sono un lontano ricordo e gli sviluppatori hanno preferito prendere strade diverse. Quella particolare fetta d’utenza che amava alla follia stare davanti allo schermo del PC per provare sfide sempre nuove, tuttavia, è tutt’altro che morta e non vede l’ora di riabbracciare un marchio che ha letteralmente fatto la storia: Quake. Quando Bethesda presentò per la prima volta il progetto molti rimasero spiazzati: proporre una formula del genere in questi anni nasconde più di un’insidia e ci sono molti rischi che però, fortunatamente, il team di sviluppo ha scelto di correre.

Sono cambiate veramente molte cose negli ultimi vent’anni e questo franchise non fa eccezione: negli ultimi giorni abbiamo avuto la possibilità di testare la beta dedicata al titolo che si è conclusa il 21 maggio e, grazie a questa nuova fase di test, ci siamo fatti un’idea piuttosto chiara sulle novità che attendono il pubblico e i fan di vecchia data. 


Vecchie abitudini

La prima buona notizia? Quake Champions è un vero Quake e non è una cosa da poco. Lo stile è quello classico della serie e sebbene siano cambiate molte cose l’atmosfera è rimasta la stessa. Stiamo parlando sostanzialmente di un fps arcade estremamente veloce e difficile da padroneggiare, un gioco pensato per il multiplayer in cui i novellini pagano praticamente subito il prezzo della loro inesperienza. Mettiamo subito le cose in chiaro: non è un gioco per tutti, nessuno vi darà grossi aiuti e, alla fine, le uniche cose in grado di fare la differenza saranno i vostri riflessi e una buona conoscenza della mappa. 

La risposta dei comandi fortunatamente è più che buona e la varietà in termini di armi è garantita: abiamo fucili a canne mozze, mitragliatori, armi a fuoco continuo, lanciarazzi, fucili da cecchino e così via. Il giocatore a ogni morte riparte con un’arma di default e, se vuole avere una speranza, è sostanzialmente obbligato a cercare subito un’arma potente sulla mappa. Fortunatamente gli sviluppatori hanno svolto un buon lavoro con i vari campi di battaglia e dopo poco tempo l’utente impara a orientarsi senza andare a infilarsi in mortali vicoli ciechi.

Non ci sono armi scarse o inutili nel gioco, tutte possono essere devastanti se usate nel modo corretto ma ovviamente alcune richiedono più pratica: padroneggiare al 100% un lanciarazzi o un fucile da cecchino richiede molto allenamento anche se il gioco vale sicuramente la candela. 

Complessivamente, in conclusione, siamo soddisfatti del gameplay attuale di Quake Champions: il ritmo è frenetico, le armi sono affascinanti e le mappe sono state realizzate bene. Le uniche note negative che abbiamo riscontrato sono un time to kill a volte decisamente eccessivo, una certa lentezza nei caricamenti e una risposta ad alcuni comandi non sempre ottimale (stiamo parlando di una beta dopo tutto…)

anteprima quake champions

Campioni che passione

A quanto pare Overwatch ha fatto scuola e il team di sviluppo ha deciso di proporre anche nel nuovo Quake un sistema basato sugli eroi. L’idea non è sbagliata di base, ma a parer nostro c’è ancora un po’ di lavoro da fare sul bilanciamento dal momento che alcuni personaggi hanno statistiche sicuramente più interessanti… Probabilmente è proprio questo il difetto più grande del gioco al momento: il fatto che uno scontro venga compromesso per ragioni estranee all’abilità del giocatore è frustrante per un appassionato di Quake e speriamo che gli sviluppatori possano risolvere. 

Nulla da dire invece sul design e sulle abilità dei singoli campioni: le capacità speciali sono tutte belle e divertenti da usare, mentre gli eroi hanno quel look un po’ minaccioso e un po’ dannato tipico di Quake. Al momento non vogliamo ancora ponunciarci sul discorso “doppia valuta” e sul noleggio degli eroi perché crediamo sia troppo presto, vogliamo aspettare che la situazione sia realmente ben definita prima di dare un vero giudizio al riguardo. 

Tornando per un momento alle mappe i giocatori possono stare tranquilli:i campi di battaglia che abbiamo avuto modo di provare in questi giorni ci hanno conquistati e offrono tutti più opzioni al giocatore. Oltre a scudi, armi, corazze e cooldown da raccogliere, infatti, abbiamo numerose sporgenze su cui saltare, teletrasporti da sfruttare, rampe su cui lanciarci e molto altro ancora. Ci vorrebbero settimane per scoprire tutti i segreti di una mappa e siamo certi che gli appassionati saranno felici di studiare scorciatoie e passaggi. 

Tecnicamente al momento il gioco ha diversi problemi, ma ne parleremo in sede di recensione nel caso in cui questi non vengano risolti. Per quanto riguarda le modalità presenti infine abbiamo potuto provare solo formule molto classiche (deatmatch, duello e così via…) ma crediamo valga la pena di segnalare la presenza di sacrifico, una specie di mix tra re della collina e cattura la bandiera.

Conclusione

Quake Champions è un buon titolo, un gioco che riesce a catturare lo spirito del vecchio Quake proponendo una sfida ardua ma al tempo stesso stimolante. I difetti non mancano (bilanciamento, time to kill, incognita valuta…) ma fortunatamente c’è ancora un po’ di tempo per lavorare e al momento gli aspetti positivi superano di gran lunga quelli negativi. La nostra speranza è che questo progetto possa avere successo in modo da riportare sulla cresta dell’onda sparatutto competitivi e impegnativi: il digiuno dei giocatori vecchia scuola è durato veramente troppo a lungo.