Articolo a cura di Domenico De Rosa
Un po’ a sorpresa, la demo di Outlast 2 è apparsa in queste ore sul PlayStation Store Europeo e ovviamente, non ci siamo lasciati sfuggire la possibilità di provare il gioco. Cavalcando il successo del primo Outlast, Red Barrels ha deciso di ampliare i propri orizzonti, proponendo un sequel meno claustrofobico, ma al tempo stesso più terrificante e inqueietante del precedente capitolo. Outlast 2 sarà sì ambientato nello stesso “universo” del primo, ma la narrazione, le ambientazioni e i personaggi saranno del tutto differenti. L’unica cosa che a quanto pare resterà uguale saranno i numeri degli infarti che arriveranno giocando a questo titolo.
Seguendo la falsariga del primo Outlast, anche in questo sequel vestiremo in panni di un personaggio munito di videocamera, ma in questo caso, di un cameraman professionista (nel precedente capitolo il protagonista era un giornalista). Blake Langermann e la sua collega Lynn (presumo la giornalista), in seguito a un incidente si ritroveranno separati, con il povero Blake che, risvegliatosi da solo, partirà alla ricerca della sua amica/collega in quello che sembrerebbe essere (ma non lo sarà) un villaggio abbandonato. Dopo pochi minuti di gameplay, avvertiamo subito quel senso di solitudine e di impotenza, consapevoli che alla prima apparizione di qualche nemico, l’unica azione disponibile sarà la fuga. Questo villaggio, cui tetra atmosfera ci fa subito intuire che qualcosa di non-umano è presente nell’aria, sembrerebbe essere solo una tappa del viaggio horror-psicologico che dovremo affrontare. Croci, rituali satanici e sangue fanno solo da contorno a tutto ciò a cui il povero Blake andrà incontro. Quindi, anima e coraggio, non resta che prendere la nostra fidata videocamera e iniziare il nostro viaggio verso l’orrore.
Girovagando per il villaggio e gli altri ambienti presenti in questa breve versione di prova di Outlast 2, è facilmente intuibile che (almeno per il momento) di trovare un’arma per difenderci dai nemici, possiamo anche scordarcelo. L’unico oggetto a nostra disposizione è la videocamera, che grazie alla visione notturna, ci permetterà di muoverci anche al buio. Una delle feature presenti nel gioco che alimenta ulteriormente il fattore survival è la necessità di trovare batterie utili per alimentare la videocamera… terminata la batteria, che il signore ci aiuti! La parte iniziale della demo prevede solo l’esplorazione e la ricerca di Lynn, cui urla di terrore e disperazione ci fanno presagire che ciò che sta accadendo non è nulla di buono. Dopo varie scene che prevedono incontri inevitabili con entità maligne e mostri, cui scopo è quello di spaventarci a morte (complimenti, ci siete riusciti), verremo catapultati in quella che può essere definita una sequenza votata alla fuga disperata. A differenza del primo Outlast, dove eravamo chiusi in un manicomio, la vasta area di gioco, ovvero un campo di grano, facilita (forse) la fuga e il nascondersi dai nemici, che con caparbietà inizieranno una incessante ricerca. Un po’ forzatamente, la demo ci conduce alla sequenza finale, dove inseguiti da più e più esseri dalla natura deforme e demoniaca, con tanto di nostro terrore condiviso con il protagonista, ci avviamo a quella che può essere definita la conclusione di questa breve e terrificante prima esperienza con Outlast 2.
Seppur breve, questa demo ci mostra tutte le potenzialità di Outlast 2, che si candida a essere una delle rivelazioni del 2017, pronto a guadagnarsi la palma come uno dei migliori survival-horror sulla piazza. Munito di un motore grafico un po’ datato quale l’Unreal Engine 3, ma che offre comunque prestazioni buone sia a livello grafico, sia a livello tecnico, Outlast 2 ha tutte le carte in regola per fare meglio del suo predecessore. Dopotutto, se una demo dalla breve durata è capace di incutere suspance, terrore, orrore e senso di inquietitudine, allora il gioco finale sarà qualcosa che supererà la soglia del survival-horror. Non sono un oche si spaventa facilmente, eppure, la mia fallimentare ricerca di un’arma o di un oggetto votato alla difesa mi ha fatto capire che dovevo aspetatrmi di andare in bocca ai nemici privo della possiiblità di dire la mia in combattimento. Alcuni momenti sono stati così intensi e di pura suspance, che a un certo punto ho sperato nell’apparizione di un qualcosa o qualcuno che mettesse fine a tutto ciò. Erano anni che non provavo una sensazione simile e non vedo l’ora di mettere le mani sul gioco completo per vedere fino a dove si sono spinti gli sviluppatori.
Dopo aver giocato la demo di Outlast 2, un confronto con Beginning Hour, versione di prova di Resident Evil 7, è inevitabile. Mentre il primo mostra subito tutte le sue potenzialità, la demo di Resident Evil 7 appare più votata all’introduzione della nuova natura del gioco disegnata da Capcom. Outlast 2 incute e rimarca a più riprese quel senso di terrore e di impotenza verso ciò che accade intorno al protagonista; al contrario, in Beginning Hour bisogna superare una serie di enigmi e puzzle che porteranno all’apparizione del signor Baker, cui salto dalla sedia non è per nulla paragonabile a quelli previsti per “colpa” del gioco di Red Barrels. Basandoci su quel poco che abbiamo visto in entrambe le versioni di prova dei due titoli, anche l’ambientazione sembrerebbe premiare Outlast 2 in favore di Residente Evil 7: un villaggio abbandonato e inquietante, una scuola apparentemente desolata e una fattoria piena zeppa di mostri, vince a mani basse contro una casupola cui il massimo del terrore è da attribuire all’apparizione di manichini inanimati. Resident Evil 7 è stato fortemente influenzato dal primo Outlast e lo scontro tra i due survival-horror animerà molto il 2017. Ognuno giocherà le sue carte e alla fine solo il conteggio degli infarti (si fa per dire) decreterà chi uscirà vittorioso tra questo scontro tra titani dell’orrore. Al momento però, Outlast 2 appare essere nettamente in vantaggio!
This post was published on 4 Ottobre 2016 16:09
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