Anteprima di Gianluca “DottorKillex” Arena
Con gli occhi ancora gonfi per le ore di sonno perse per assistere in diretta alla conferenza Bethesda eccoci a parlare di uno dei titoli che, pur non essendo una sorpresa, visto che la software house americana aveva già organizzato un evento stampa per presentarlo: stiamo ovviamente parlando di Dishonored 2, in uscita il prossimo undici novembre per PC, PS4 e Xbox One.
Vediamo cosa è emerso dalla fiera losangelina.
Cambiano le città, non gli uomini
Sebbene le vicende di questo sequel siano ambientate a Karnaca, città evidentemente debitrice nei confronti dei setting mediterranei e dell’Europa meridionale, l’umanità dipinta nei primi trailer di gioco non sembra poi così diversa da quella del capitolo d’esordio: la corruzione, il malaffare e gli abusi di potere sono ancora all’ordine del giorno, e, oltre a Corvo Attano, invecchiato ma sempre molto temibile, la cosa sembra non andare giù nemmeno a Emily Kaldwin, la ragazzina vista sin dalle fasi iniziali di Dishonored.
Divenuta adesso un’adulta (Dishonored 2 è ambientato quindici anni dopo la conclusione delle vicende vissute nel primo), Emily si è affiancata a Corvo, ha imparato a padroneggiare molti dei suoi stessi poteri e può rivaleggiare con il maestro per silenziosità e pericolosità: una delle particolarità di questo sequel è rappresentata proprio dalla scelta iniziale riguardo a quale dei due controllare direttamente, che avrò ripercussioni notevoli sulla campagna e sul mondo di gioco, anche solo perché i rami delle abilità saranno differenti tra i due.
Uno dei video mostrati si concentra appunto su alcuni dei nuovi poteri in possesso della letale principessina: oltre ad una sorta di rampino fantasma, che le consente di coprire distanze considerevoli in pochi istanti, abbiamo potuto apprezzare Domino, un potere che concatena fino a tre bersagli e ripercuote su ognuno di essi i danni inflitti al primo della catena, e Mesmerize, che intorpidisce le menti dei nemici, consentendo al giocatore di sgattaiolare indisturbato sotto il loro naso, o, nel caso si voglia spargere sangue, di sgozzarli senza troppa fatica.
Da non sottovalutare anche Shadow Walk, che speriamo sia limitato nell’uso per non rendere la vita troppo facile al giocatore: esso permette di trasformarsi, per un breve periodo, in una nuvola nera, quasi come fossimo dei vampiri, di modo da aggredire alle spalle qualsiasi guardia si frapponga tra noi ed i nostri obiettivi.
Come per lo scorso titolo, Dishonored 2 punta forte sulla libertà d’approccio e sulla molteplicità di possibili soluzioni allo stesso problema: in ogni frangente, si potrà optare per un approccio stealth, per uno letale, per un diversivo, e, sebbene rimanga l’opzione meno consigliata, anche per una chiassosa entrata in scena ad armi spianate.
Poche novità ma non meno hype
La testimonianza più lampante dell’ottimo lavoro svolto da Arkane già ai tempi del primo capitolo è comunque rappresentata dal fatto che, nonostante questo sequel sembri non rivoluzionare le meccaniche di gioco, dimostrandosi più che altro un’evoluzione di quanto già visto, l’entusiasmo dei fan non sembra essere scemato. Anzi.
Dopo la proiezione del trailer, che, pur molto ben confezionato, non mostra segmenti di gameplay significativi, la platea della conferenza Bethesda si è sciolta in un lunghissimo applauso: quando un gioco non propone nulla di nuovo, ma si “limita” ad espandere le fondamenta gettate del suo predecessore, alcuni potrebbero storcere il naso, soprattutto considerando quanto derivativo sia diventato il mercato nel corso delle ultime due generazioni di console.
Al contrario, Dishonored 2 rappresenta sicuramente uno dei titoli più attesi dell’anno, anche per merito dei progressi fatti dal suo team di sviluppo, passato, nel volgere di qualche anno, dal ruolo di studio di talento ad essere uno dei team di punta di un publisher delle proporzioni di Bethesda.
Un altro degli scorci mostrati ha rivelato la presenza di enigmi ambientali anche sinceramente complessi, basati sull’alternanza tra piani temporali, che consente, ad esempio, di oltrepassare un cancello arrugginito teletrasportandosi nel tempo fino a quando il cancello era ancora funzionante, o un ballatoio non era ancora crollato.
Come l’anno scorso, la software house del Maryland non ci farà attendere troppo per poter mettere le mani su uno dei titoli di maggior spessore dell’anno, quindi rimanete sintonizzati sulle nostre pagine per ulteriori aggiornamenti.
Commento finale
Dishonored 2 ha monopolizzato l’attenzione di questo primo scorcio di E3, grazie ad un gameplay affinato ed approfondito, una veste grafica che si mette al passo con la splendida direzione artistica, e, soprattutto quella libertà d’approccio che garantì lodi e discreti volumi di vendite già al primo capitolo.
Se avete amato le avventure di Corvo Attano, il prossimo novembre vi sembrerà lontanissimo, ma il calendario, che non mente, dice che mancano meno di cinque mesi al debutto di questo sequel.