Articolo a cura di Samuele Zaboi
Il genere umano, nel corso della sua tutto sommato “breve storia” è riuscito a distinguersi per atroci fatti verso i propri simili, attraversando discriminazioni razziali, sessuali, per il colore del pelle o per la religione professata. Deus Ex: Mankind Divided ci presenta un futuro dell’umanità dove le nuove vittime sono i transumani, essere umani con delle protesi meccaniche potenziate, indispensabili per sopravvivere. In attesa di capire se questo futuro vedrà mai la luce e quando, abbiamo avuto modo di provare, in un evento in anteprima che si è tenuto a Milano, il nuovo Deus Ex. Ecco le nostre prime impressione.
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Deus Ex è una serie che, a suo modo, rappresenta un unicum nell’industria videoludica. Nel corso degli anni il franchise è cresciuto e, come spesso accade in questi casi, la propagazione dell’onda si è estesa anche al di fuori di pad, tastiere e console. I ragazzi di Eidos Montreal hanno da sempre immaginato, realizzando i giochi di Deus Ex, il futuro della tecnologia per il genere umano e questa volta possiamo dire che i sogni sono diventati realtà. La software house ha infatti collaborato per la realizzazione di un protesi, provabile all’E3, in grado di muoversi in perfetta simbiosi con il corpo umano. Alla fiera di Los Angeles un braccio meccanico riprodurrà, infatti, in tempo reale, i movimenti del vostro braccio. Questo è il segno della bontà del lavoro svolto dai ragazzi canadesi che hanno cercato, pur rappresentando un futuro all’apparenza lontano, di non perdere mai il contatto il realtà. Lo stesso processo sembra essere stato applicato anche in Deus Ex: Mankind Divided.
L’anno è il 2029, gli esseri umani potenziati meccanicamente sono considerati dei reietti e vivono una vita di completa segregazione e totale emarginazione dal resto della società. Adam Jensen, il protagonista della nostra avventura, è costretto ad operare in un mondo che è cresciuto disprezzando la sua specie, con l’obiettivo di svelare una vasta cospirazione in tutto il mondo.
Fatta questa breve ma doverosa premessa, per quanto riguarda la storia e il background del gioco, ora possiamo addentrarci maggiormente nelle caratteristiche e nelle peculiarità di Deus Ex: Mankind Divided e che abbiamo potuto sperimentare in prima persona. Una delle parole chiave per il gioco è senza dubbio “Esplorazione”. Nel titolo infatti sarete liberi di muovervi all’interno di un ambiente, sia esso una stanza o un quartiere di una città, per scoprire dettagli, conoscere personaggi con la loro storia, trovare indizi o oggetti utili alla vostra causa. La seconda parola chiare è invece, come facilmente intuibile, “libertà”. I veri creatori di Dues Ex, di fatto, saranno i giocatori stessi che plasmeranno il titolo a seconda delle loro volontà e intenzione. Potrete decidere di passare 1, 5 o 10 ore solo nella prima ambientazione, tutto a vostra discrezione. Il maggior tempo speso vi consentirà di conoscere nuovi dettagli sul mondo di Deus Ex che potranno tornarvi utili per delle missioni o per completare il gioco. In Mankind Divided esistono infatti sempre diversi approcci e diverse opportunità per raggiungere uno scopo: basti pensare alla massiccia presenza della polizia in alcune zone. Gli agenti vi chiederanno i documenti per accedere e voi sarete liberi di scegliere se mostrarli o meno. La vostra decisione, qualsiasi essa sia, farà scattare una reazione al vostro interlocutore e non è escluso che questa possa tornarvi utile, o a svantaggio, nel proseguo della storia. In alternativa potrete anche scegliere di soprassedere i controlli cercando altre vie di accesso. Questa libertà (non esiste un approccio giusto e uno sbagliato) è in grado di dare maggiore ricchezza al prodotto e di far coinvolgere maggiormente il giocatore all’interno del mondo di Deus Ex.
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Definire Dues Ex: Mankind Divided non è semplice. Il vostro approccio può far trasformare il titolo in un gioco completamente stealth o completamente sparatutto. Nella versione che abbiamo potuto provare abbiamo constato però come Mankind Divided vi porti, quasi naturalmente, a utilizzare entrambe le componenti, anche per cause di forza maggiore. Avere un approccio completamente stealth richiederà estrema pazienza e un’assoluta precisione. Non appena verrete scoperti infatti i vostri nemici vi copriranno di pallottole mandando al diavolo la vostra strategia. Di contro, se sin dal primo istante decidere di fare fuoco a volontà, la difficoltà di Mankind Divided potrebbe impennarsi verso l’alto: i nemici vi sentiranno e si metteranno immediatamente sulle vostre tracce, con la massima allerta. Nonostante sia possibile completare il gioco adottando un solo stile, da quanto provato riteniamo che scegliere solo stealth o solo fps sarà estremamente difficile e che Mankind Divided vi accompagnerà all’uso combinato dei due elementi.
Grazie un livello segreto preparato ad hoc, abbiamo potuto sperimentare inoltre le novità a disposizione di Adam per Deus Ex: Mankind Divided. Gli accessori e i potenziamenti sono di diverso tipo e di diverso genere, volti a migliorare le azioni silenziose (come l’invisibilità) oppure la vostra artigliera (bombe o gas velenosi da cui sarete incolumi). Una volta potenziato al massimo, Adam mostra tutta la potenza e dobbiamo confessare che è un vero divertimento poter mettere mano a tutte le opzioni pensate da Eidos Montreal per il vostro alter-ego. Torna anche un livello di hackeraggio migliorato e più approfondito rispetto al passato.
Dal punto di vista tecnico il gioco ci è apparso un prodotto solido e non abbiamo notato cali di frame nel corso della nostra prova, anche nelle fasi sparatutto più concitate e caotiche. Buono il livello grafico e le animazioni dei personaggi, in particolar modo quelle di Adam che può contare su alcune migliorie rispetto al passato, come la possibilità di attaccare senza dover abbandoare il proprio nascondiglio come accadeva nei titoli predenti.
Deus Ex: Mankind Divided non si esaurisce però con la sola campagna principale. Nel titolo sarà presente infatti anche una modalità chiamata Violazione. Qui dovrete eseguire delle semplici missioni (come attivare dei punti o eliminare dei nemici) per poi fuggire entro un tempo limite. Dobbiamo confessare che questa modalità non ci ha convinto a pieno, forse per il suo stile grafico, volutamente, troppo semplice all’apparenza, o forse per la ripetitività delle missioni o per la frustrazione di dover girare a vuoto all’interno di una mappa alla ricerca di un’uscita troppo difficile da scovare. Di positivo c’è la possibilità di fare conto su un negozio in-game che vi permette di acquistare munizioni e potenziamenti (vi renderanno la vita moto semplice) e quel senso di sfida che lentamente vi saprà catturare. La voglia di superare un livello, mai eccessivamente lungo, potrebbe tenervi incollati sullo schermo per diverso tempo solo per poter dire “ce l’ho fatta”. Non va dimenticata infine la possibilità di scalare le classifiche mondiali per il punteggio più alto ottenuto. Un ultima menzione occorre infine per la versione “Go” di Dues Ex. Dopo Tomb Raider Go e Hitman Go arriverà il momento di Deus Ex Go, con la possibilità di creare e condividere i propri livelli online.
Deus Ex: Mankind Divided ci ha colpito positivamente. La libertà di azione, di scelte e di approccio sono elementi cardini per il titolo che potrebbe così plasmarsi con naturalezza con il pad nelle vostre mani. Mentre la modalità Violazione non ci ha convinti a pieno, restiamo dubbiosi su quanti giocatori vogliano effettivamente esplorare l’immenso mondo e le moltitudine di storie nascoste all’interno di Deus Ex: Mankind Divided, forse una molo di lavoro che nessuno avrà tempo e voglia di apprezzare.
This post was published on 8 Giugno 2016 20:00
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