Anteprima a cura di Danilo Neve e Giulia Ambrosini
L’ottimo lavoro svolto con Gears of War: Ultimate Edition ha permesso a The Coalition di pensare al futuro della saga con una maggiore consapevolezza di quelli che sono i punti cardine che rendono Gears of War il TPS di riferimento. Judgment è stato il capitolo che ha osato di più nel suo tentativo di rinnovarsi, proponendo scontri fra soli umani e introducendo la verticalità nelle mappe, lo switch delle armi con il tasto Y e una velocità di gioco quasi doppia rispetto a quella di Gears of War 3.
L’EREDITA’ DI GEARS OF WAR 3
Il comparto multigiocatore di Gears of War 4 si presenta con la consueta carica di adrenalina e un feeling di meccaniche e sparatorie estremamente accattivante. Ad un primo sguardo i ritmi di gioco e l’impostazione delle mappe fanno pensare immediatamente al terzo capitolo, con poche e semplici innovazioni volte ad arricchire un sistema già estremamente consolidato. Le mappe a disposizione in questa BETA sono 3: Harbor, Dam e Foundation. Presentano tutte una struttura simmetrica con numerosi passaggi per accedere a diverse aree dove gli scontri si fanno più serrati. Tra le nuove armi in questa BETA invece è presente solamente il Dropshot, un dispositivo in grado di lanciare una piccola trivella esplosiva la cui traiettoria va calibrata tenendo premuto il pulsante per sparare. Una volta rilasciato il tasto, la trivella si fionda a terra ed esplodendo provoca spesso un danno letale. Quest’arma andrà a sostituire il Digger Launcher di Gears of War 3, che per motivi di coerenza con il contesto è stata eliminata dall’arsenale a disposizione.
GAMEPLAY CLASSICO E NUOVE MECCANICHE
La principale novità del gameplay di Gears 4 consiste invece nel miglioramento del sistema di movimento oltre le coperture, che oltre a garantire una maggiore fluidità d’azione e animazioni più curate e scorrevoli, va a modificare una situazione che in passato creava qualche difficoltà, ossia quando due giocatori si mettevano ai lati opposti della stessa copertura creando un momento di stallo o spiacevoli errori nell’esecuzione del Mantle Kick, lo scavalcamento della copertura con conseguente calcio all’avversario. Gears of War 4 affina tale meccanica e ne aggiunge un’ulteriore: il Vault Kick, eseguibile premendo il tasto B mentre si corre contro una barriera. In presenza di un nemico sul lato opposto, lo scavalco dinamico si trasforma in una mossa stordente che mette fuori gioco l’avversario per un breve lasso di tempo, sufficiente ad eseguire un uccisione con un colpo di Gnasher ben piazzato o con la nuova, brutale esecuzione con il coltello. The Coalition ha introdotto anche la possibilità di attirare l’avversario dal proprio lato della copertura per eseguire il medesimo attacco dopo lo stordimento. Le nuove meccaniche non vanno ad incidere negativamente sugli equilibri del gioco perché sono piuttosto difficili da attivare e possono comunque essere contrastate dal giocatore che le subisce. Anche la ricarica attiva ha subito un netto cambiamento rispetto al passato. Potrà essere eseguita anche con l’arma già carica, ma avrà bisogno di un breve lasso di tempo per essere ripetuta. Le armi raccolte invece non avranno limiti di ricarica avendo già un numero limitato di proiettili. Anche in Gears of War 4 i combattimenti dalla media-corta distanza hanno un ruolo centrale e le mappe, seppur piuttosto ampie, sono strutturate in modo da portare i giocatori a scontrarsi in specifiche aree, dove sono presenti le Power Weapon da usare in modo strategico. E’ proprio nei combattimenti ravvicinati con il Gnasher che si notano tutte le piccole differenze nel gameplay rispetto a Gears of War 3. Il framerate a 60 fotogrammi al secondo restituisce una fluidità e una frenesia senza precedenti, senza scadere nell’eccesso sperimentato con il capitolo spin off. Il range di fuoco del Gnasher è rimasto pressoché invariato, con una potenza di fuoco in grado di uccidere istantaneamente con un singolo colpo se ben piazzato, ma che ancora presenta i tipici difetti della serie quando si porta l’azione all’estremo della velocità. A volte dopo una schivata il colpo stenta a partire e si perdono preziose occasioni per assestare colpi mortali. Trattandosi di una BETA volta soprattutto a testare il Netcode e la stabilità generale tuttavia, è estremamente difficile valutare questo aspetto. Una cosa è sicura: i pro player trarranno grandi soddisfazioni già a partire da questa prova e il nuovo capitolo di The Coalition promette faville sul lato competitive.
UN OCCHIO DI RIGUARDO PER GLI ESPORTS
Allo scopo di far crescere la disciplina degli eSports, The Coalition ha introdotto diverse modalità specifiche per le sfide agonistiche. Nel corso della BETA avremo modo di sperimentarne due: Dodgeball è certamente interessante anche per i giocatori casual; ricalca le dinamiche del gioco della palla avvelenata, dove è possibile far rientrare in campo un compagno di squadra eliminando un avversario. In questo modo gli equilibri della partita possono essere costantemente ribaltati dando luogo a situazioni molto tese e divertenti. La seconda modalità annunciata, ma non presente nella BETA, è Escalation, probabilmente la più importante per coloro che praticano gli eSports con il proprio team. Escalation è una variante di Team Deathmatch che permette alla squadra che ha perso il turno di scegliere se aggiungere o togliere una Power Weapon in un particolare punto della mappa per il turno successivo, così da ottenere un vantaggio strategico. The Coalition tuttavia non si è focalizzata solo sui giocatori con un certo livello di esperienza, ma si è dedicata anche alla creazione di modalità più leggere come il Team Deathmatch Cooperative. In questa modalità i giocatori affronteranno degli avversari mossi da un’intelligenza artificiale avanzata, in grado di adattarsi alla situazione per offrire un livello di sfida stimolante senza l’ansia da competizione. E’ presente anche un nuovo sistema di classificazione dei giocatori in base alle proprie abilità, che ora verranno divisi nelle categorie bronzo, argento, oro e master favorendo il matchmaking delle partite e garantendo (almeno sulla carta) un maggiore equilibrio tra i giocatori in partita. Non mancano alcune novità di secondo piano come l’introduzione di una serie di carte bonus che permettono di sbloccare un boost di esperienza portando a termine un determinato obbiettivo, come ad esempio uccidere un tot di nemici o guadagnare un certo numero di punti in una partita online. Gears of War 4 introduce anche le microtransazioni per oggetti cosmetici e ulteriori boost, ottenibili sempre e comunque giocando e sbloccando particolari casse. L’aggiunta di nuove mappe avverrà invece gratuitamente su base mensile, cosicché tutti coloro che giocano online avranno l’occasione di provarle. Coloro che invece desiderano ospitare delle partite private sulle mappe temporaneamente rimosse dovranno prima acquistarle singolarmente. I giocatori che partecipano alla partita invece ne usufruiranno gratuitamente. Infine ritornano le medaglie e le onorificenze sullo stile di Gears of War 3, che andranno ad arricchire il profilo del giocatore e ad aumentarne l’esperienza.
CONCLUSIONE
Gears of War 4 si presenta con una qualità grafica ancora acerba. La BETA tuttavia ci ha convinti per le migliorie apportate, che pur non stravolgendo quanto fatto in passato da Epic con Gears of War 3 riescono a restituire una sensazione di novità pad alla mano. Attendiamo fiduciosi di scoprire e provare le altre modalità offerte dal comparto multigiocatore, nella speranza di riscoprire la già preannunciata Orda 3.0.