Articolo a cura di Samuele Zaboi
Cielo coperto, temperatura gradevole e primavera appena iniziata. Con questo clima grazie a Sony e PlayStation, nei giorni scorsi abbiamo potuto prendere parte a un evento riservato dove abbiamo potuto mettere mano su Uncharted 4: Fine di un ladro, capitolo conclusivo della saga firmata Naughty Dog. Per l’occasione Arne Meyer e Ricky Cambier, rispettivamente direttore delle comunicazioni e lead designer del gioco, ci hanno svelato alcune delle principali novità del quarto capitolo della saga di Nathan Drake.
La genesi di Uncharted 4: Fine di un ladro, parte da lontano, molto lontano. Non inizia solo una decina di anni fa, quando i ragazzi di Naughty Dog fecero conoscere a tutto il mondo Nathan Drake ma circa 300 anni fa, quando si sono perse per sempre le tracce di Henry Every.
È il 1696 quando si perdono le tracce di Herny Every. Henry è stato un pirata diventato celebre per aver sottratto, grazie alla sua flotta di bucanieri, il tesoro dell’impero indiano Moghul, conquistando l’equivalente attuale di circa 400 milioni di dollari. Le azioni di Every causarono all’epoca quella che può essere definita una delle primi crisi internazionali, tra India e Regno Unito, facendo partire una caccia all’uomo per tutto il globo. Ciò che però è ancora ignoto, è la fine che abbia fatto il pirata e, soprattutto, il suo inestimabile tesoro. È proprio qui, 320 anni dopo, che inizia Uncharted 4: Fine di un ladro. Creduto ormai morto, torna sulla scena Sam, fratello di Nate, che si presenta con una incredibile notizia: sa dove si trova il leggendario tesoro di Herny Every e trovarlo sarà di vitale importanza, ne varrà della sua stessa vita. Per salvare il fratello, Nathan parte, accompagnato dallo stesso Sam e da Sully, verso il Madagascar, luogo identificato come sede del tesoro.
I tre però non saranno gli unici sulle tracce del bottino e il celebre cacciatore di tesori dovrà affrontare quelli che sono, secondo stessa definizione di Naughty Dog, i peggiori nemici di sempre per la serie Uncharted. In questo contesto e con queste premesse, abbiamo potuto provare Uncharted 4, catapultati nelle pianure del Madagascar.
Prima di addentrarci nelle novità del quarto capitolo della saga Naughty Dog, non possiamo non soffermarci sull’impatto visivo offerto da Uncharted 4. Difficilmente, fino a oggi, abbiamo avuto modo di vedere un titolo con una simile qualità. Gli scenari e le ambientazioni del Madagascar, per lo meno quelle che abbiamo potuto testare, sanno stupire e lasciare a bocca aperta. Nessuno dettaglio è stato trascurato nella realizzazione del mondo di gioco: in lontananza, per esempio, verso l’orizzonte, sarà possibile vedere, nitidamente, lo scorrere e lo scrosciare di una cascata con un realismo a tratti disarmante.
La parola chiave per Uncharted 4, come sottolineato dagli sviluppatori, è una sola: esplorazione. Naughty Dog, per compensare le enormi ambientazioni del gioco, hanno deciso di introdurre una delle novità per la saga di Uncharted: nel quarto capitolo sarà possibile infatti guidare una jeep. Con il mezzo, guidato da Nathan, potrete muovermi in piena libertà per le pianure del Madagascar scoprendo rovine, reliquie, tesori e indizi per scovare il bottino di Henry Every. Oltre a questo sarà possibile sbloccare anche parti di dialogo aggiuntive: mentre vagherete per le distese pianure africane, i tre personaggi terranno diverse conversazioni che subiranno, con assoluta naturalezza, interruzioni, riprese e modifiche a seconda di quello che scoprirete nel corso della vostra esplorazione. Nella realizzazione della jeep si può notare l’incredibile lavoro svolto da Naughty Dog per la realizzazione di Fine di un ladro. Guidare il veicolo non sarà semplice all’inizio, anche perché bisognerà prendere la giusta confidenza con il mezzo, in grado di muoversi lungo diversi percorsi. La jeep potrà attraversare guadi, corsi d’acqua, arrampicarsi su rocce e speroni oppure scalare salite ricoperte di fango. In questi casi, in particolar modo, il veicolo, come naturale che sia, tenderà a slittare e starà alla vostra bravura riuscire a tenerlo in “carreggiata”. La Jeep sarà dotata anche di un verricello che risulterà utile in diverse occasioni: per abbattere strutture o per issarsi lungo salite altrimenti invalicabili per la loro ripidità. Come ogni Uncharted che si rispetti, non mancano le componenti action e sparatutto ed è qui che si trovano molte delle novità progettate da Naughty Dog per questo capitolo.
Nei vasti territori africani si troveranno 12 torri, una delle quali nascosta all’interno del vulcano, e ognuna di queste roccaforti può essere la potenziale sede del tesoro di Every. Nate, in compagnia di Sam e Sully, avranno il compito di scovare e conquistare queste torri, puntualmente presidiate dai nemici di turno armati di tutto punto. Durante le fasi di combattimento sarà dato grande risalto alla componente stealth: muovendosi lentamente nell’erba alta, Nathan potrà nascondersi e risultare invisibile alla vista dei nemici. L’eroe, grazie alla pressione combinata dei tasti L2+L3, potrà anche agganciare gli avversari: così facendo, sopra gli obiettivi, comparirà un triangolo bianco che vi permetterà di seguire i loro spostamenti studiandone così il percorso e i movimenti e scegliendo, di conseguenza, chi, dove e quando attaccare. In Uncharted 4 i nemici potranno però individuarvi seguendo un sistema già visto, per esempio, nei giochi di Assassin’s Creed: quando vi scorgeranno apparirà sopra la loro testa un diamante bianco che si riempirà molto velocemente fino a quando resterete visibili. Una volta riempita la barra, questa diventerà gialla, il che significa che si muoveranno verso di voi per trovarvi e essere certi della vostra presenza. Se il diamante, da giallo diventerà arancione, inizierà lo scontro a fuoco e dovrete scegliere se lottare o se trovare un riparo per non essere più individuati e poter quindi studiare un nuovo attacco stealth. Nel provare a conquistare queste torri non sarete però soli: Nathan sarà infatti affiancato da Sam e Sully che, in modo automatico, daranno vita a un combattimento co-op. Controllando Nate, per esempio, potrete attrarre un nemico nell’erba alta mentre sarà uno dei vostri compagni a mandarlo KO.
Detto questo, dobbiamo confessarlo, ci è dispiaciuto aver avuto a disposizione solo un piccolo frammento di Uncharted 4: Fine di un ladro. Il titolo di Naughty Dog ci è sembrato infatti già pronto e completo e sarà necessario attendere ancora un mese circa per poter finalmente tuffarsi nel gioco, che si candida per essere uno dei migliori videogiochi mai realizzati.
Uncharted 4: Fine di un ladro ci ha stupiti e lo ha fatto solo in positivo. Grazia a un evento riservato organizzato da Sony e da PlayStation, abbiamo potuto mettere mano sul single player del gioco, dove abbiamo notato un eccelso livello grafico oltre a novità e a feature che vanno ad arricchire, e di molto, il gameplay di Uncharted 4. Le attese attorno a questo gioco sono altissime e si protraggono da diversi mesi ma siamo sicuri, per quanto visto, che il lavoro di Naughty Dog non deluderà in alcun modo le aspettative.
This post was published on 4 Aprile 2016 18:00
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