A pochi mesi dal lancio ufficiale del quarto capitolo della fortunata saga di Uncharted, abbiamo provato la modalità multiplayer in una beta resa disponibile da Naughty Dog solo per lo scorso fine settimana. Dopo ore di gioco, centinaia di pallottole e un buon numero di cadaveri avversari siamo pronti a mostrarvi la nostra analisi della modalità Deathmatch di Uncharted 4!
articolo di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori
Dopo un primo Uncharted privo di multiplayer, il secondo e il terzo capitolo hanno rispettivamente inserito e potenziato questa modalità nella saga e gli sviluppatori sono stati abili nell’arricchire continuamente l’esperienza online dei giocatori fino a trasformare una feature aggiuntiva in un gioco a se stante, ne è la prova evidente la scelta di trasformare in free to play la modalità online di Uncharted 3 scollegandolo dal capitolo della saga di cui faceva parte.
Da Uncharted 4 ci aspettavamo quindi un multiplayer degno di nota e Naughty Dog non ha tradito le nostre aspettative regalandoci un comparto multigiocatore capace di far invidia a videogiochi votati a questo genere di gameplay. La Beta provata ci ha presentato un matchmaking perfetto, veloce e quasi privo di caricamenti. Durante la ricerca dei giocatori, che vista la grande affluenza di players non è durata mai più di un paio di minuti, è possibile scegliere l’equipaggiamento da utilizzare in battaglia che prevede una serie di attrezzature, pre-impostate, o una combinazione completamente personalizzabile a patto però di avere i necessari punti/livelli per sbloccare data mercanzia. Lo stile di equipaggiamento configura anche lo stile di gioco del giocatore e fornisce armi e potenziamenti adatti alle proprie performances. Abbiamo potuto provare gli schemi dedicati all’Assalto, con pistola e mitragliatore, al Corto Raggio, con fucile a pompa e pistola a raffica e quello dedicato ai Cecchini, con Fucile di Precisione e revolver. Ma salendo di grado abbiamo subito implementato il nostro equipaggiamento per avere un livello combattivo personalizzato. E proprio la personalizzazione sembra essere uno dei punti forza del gioco: la beta offriva infatti la possibilità di scegliere tra quasi tutti i personaggi della saga e le loro versioni con abiti alternativi. In più era possibile personalizzare ulteriormente la skin scelta grazie ad oggetti quali cappelli, occhiali, collane ecc..accessibili con i punti dei livelli successivi. Oltre alle armi era possibile aggiungere al proprio schema di battaglia anche dei potenziamenti che potranno poi essere acquistati durante i match a patto di avere il denaro necessario. Questi potenziamenti sono una delle novità del gioco e prevedono l’upgrade del danno esplosivo delle granate, l’acquisto di armi micidiali come il bazooka, maledizioni azteche da lanciare contro i nemici e l’arrivo in campo di un Combattente a fare da supporto alla vostra squadra. Le maledizioni vengono lanciate come fossero delle vere e proprie granate. L’Ira di El Dorado e la stasi temporale erano sicuramente quelle più interessanti: la prima fa fuoriuscire un totem dal terreno che scatena spiriti maligni contro gli avversari nell’area circostante e la seconda crea una zona di stasi in cui i nemici colpiti si muovono al rallentatore permettendo al giocatore di metterli facilmente KO. Comprando un Combattente invece compare in campo un personaggio di supporto con dei life points che può essere abbattuto proprio come un qualsiasi altro giocatore. Vi sono 4 tipologie di combattenti: il Colosso, grosso energumeno corazzato armato di mitragliatore gatling, il Soccorritore, che rianima tutti i compagni abbattuti e resta nascosto in attesa di tornare di nuovo in aiuto, il Cecchino, che si apposta in luoghi elevati coprendo il giocatore che lo ha evocato e il Cacciatore capace di immobilizzare un nemico lasciandolo inerme in balia del giocatore.
Con questo carico di novità ci siamo buttati subito nell’unica modalità disponibile ovvero il Deathmatch a squadre, un 5 VS 5 in arene costruite ad-hoc per la battaglia. Abbiamo potuto notare da subito un maggiore realismo nello scontro, ora non basta più qualche colpo di pistola sparato casualmente ed un pugno per abbattere il nemico come invece accadeva in passato. Il sistema di danno inflitto è stato totalmente ricalibrato, tanto che il danno cambia a seconda di dove si colpisce. Anche il cambio dell’arma non avviene più tramite le freccette ma può essere sostituita direttamente durante la mira premendo il tasto quadrato. Come dicevamo prima, le armi letali (come bazooka o lanciagranate) non compaiono più nell’arena di gioco ad intervalli di tempo ma potranno essere acquistate, durante la partita, nel menù potenziamenti grazie al denaro guadagnato eliminando gli avversari e raccogliendo i tesori. Proprio i tesori sono gli unici oggetti a comparire casualmente sulla mappa e raccogliendoli potremo incrementare non solo il denaro guadagnato ma anche il numero di munizioni. Non è più possibile rubare le armi ai nemici o avere un’infinità di munizioni come accadeva in passato raccogliendole da ogni dove. Ora le munizioni possono essere ripristinate solo raccogliendole dagli avversari, trovandole insieme ai tesori oppure dopo il respawn in caso di morte.
Oltre ai potenziamenti, l’altra grande novità del gioco è quella dell’Abbattimento e del KO separati: sarà possibile infatti abbattere i nemici che però rimarranno a terra per un periodo di tempo limitato in cui potranno essere rianimati da un compagno. In questo stato di abbattimento sarà possibile gattonare dietro un riparo o raggiungere il compagno più vicino. Sarà inoltre possibile chiamare in campo un Soccorritore per farsi rimettere in piedi o tenere premuto X per chiedere aiuto e segnalare la propria posizione sulla mappa per farsi raggiungere da un alleato nelle vicinanze. Se colpiti in questo stato dai nemici o se si termina il tempo per la rianimazione si viene definitivamente considerati KO e il gioco procederà al respawn del vostro personaggio.
Le arene disponibili nella Beta erano 3: una giungla, un’arena ambientata su alcuni tetti e una zona rurale piena di prefabbricati. Classiche arene senza particolari elementi di gameplay ma ben strutturate sia in altezza che in larghezza, con punti strategici per ogni tipologia di giocatore. Anche negli scenari troviamo qualche piccola novità come le discese e le zone in cui è possibile usare il rampino. Le discese sono piccole aree in cui gettarsi e scivolare sul suolo passando direttamente all’area sottostante. Il rampino è invece una corda che permette ai giocatori di attraversare alcuni baratri ed effettuare uccisioni aeree piombando sui nemici.
Proprio come succedeva in passato, durante le battaglie si possono ottenere medaglie a seconda dello stile e del numero di uccisioni, dettagli che porteranno ad accumulare denaro per salire al livello successivo e a superare le sfide proposte dal gioco. Le sfide, rinnovate ciclicamente, permettono di ottenere denaro e punti e prevedono di ripetere alcune azioni come rianimare un compagno caduto o uccidere i nemici con un data arma. Infine, eliminando i nemici e superando particolari sfide è possibile raccogliere le Reliquie che, a differenza dei tesori, serviranno a sbloccare alcuni oggetti nel menù del gioco.
Le nostre partite sono corse via piacevoli e divertenti, senza lag di sorta e con tutte queste implementazioni che non fanno che confermare la bravura di Naughty Dog con l’evoluzione del loro prodotto. La Beta multiplayer di Uncharted 4 ci ha lasciato molto soddisfatti, complice anche il doppiaggio in italiano, a cui la serie ci ha abituato, e un dettaglio grafico che muove personaggi e ambienti in maniera eccezionale. Se questa era la Beta non vediamo l’ora di mettere le mani sul prodotto finito. L’unica pecca che abbiamo riscontrato purtroppo è che il tempo di prova è già finito e noi avevamo ancora un caricatore voglioso di essere sparato in faccia agli avversari. Non ci resta quindi che salutarvi e darvi appuntamento al mese prossimo perché l’uscita di Uncharted 4 è imminente!