Articolo a cura di Pietro Gualano
Quando Blizzard ha presentato per la prima volta Overwatch ha sorpreso molti giocatori: la compagnia ha deciso di avventurarsi in un genere quasi mai considerato fino ad oggi e ha scelto di farlo proponendo un gioco colorato, veloce e divertente. La closed beta dedicata al titolo è iniziata da pochi giorni e abbiamo finalmente avuto la possibilità di provare il gioco, siamo quindi felici di proporvi in questo articolo le nostre prime impressioni.
Overwatch è uno sparatutto competitivo in cui il giocatore ha la possibilità di controllare eroi con abilità uniche. Nel corso della nostra prova abbiamo testato due modalità: conquista, in cui il nostro compito è controllare determinate sezioni della mappa entro un certo periodo di tempo, e payload, una modalità in cui una squadra deve riuscire a portare un carico da un punto A a un punto B rimanendo nei pressi del carro mentre l’altra, naturalmente, deve cercare di impedire che il veicolo arrivi a destinazione. Queste modalità, piuttosto classiche a dire il vero, si sono rivelate divertenti e coinvolgenti grazie a mappe ben realizzate e molto diverse tra loro. I campi di battaglia offrono molti percorsi per raggiungere determinati obiettivi e i cecchini trovano pane per i loro denti con punti sopraelevati in cui appostarsi.
Veniamo ora a uno degli aspetti che ci ha convinti maggiormente in questa beta: gli eroi. A differenza di altri esponenti di questo genere di sparatutto, Overwatch vanta un cast molto ricco e variegato, con ben venti personaggi (nella beta) divisi in quattro macrocategorie: offensivi, difensivi, tank e di supporto. Ogni singolo personaggio ha caratteristiche e abilità uniche dal volo, al teletrasporto, alla capacità di costruire torrette e non solo. Siamo rimasti davvero impressionati, il giocatore ha a propria disposizione molti approcci diversi a un determinato scontro e deve essere bravo a capire quando cambiare personaggio. Già, cambiare: in Overwatch non siamo vincolati a un singolo eroe per tutta la partita ma possiamo passare da un personaggio all’altro dopo una morte o raggiungendo un certo punto della mappa. In questo modo le partite diventano sempre più tattiche e si è portati a scegliere eroi dotati di abilità in grado di mettere in difficoltà quelli della squadra avversaria. Abbiamo apprezzato molto anche l’idea di inserire una sorta di “ultimate” per ogni eroe, una specie di super mossa che si può utilizzare dopo un certo periodo di tempo. Mettiamo le cose in chiaro comunque: nella maggior parte dei casi sono mosse che richiedono una certa abilità per essere sfruttate a dovere, usare un’ultimate per rovesciare le sorti di uno scontro è molto difficile ma di certo non impossibile.
Il team di sviluppo ha anche svolto un ottimo lavoro nella caratterizzazione estetica degli eroi, che sono quasi tutti immediatamente riconoscibili e belli da vedere. L’unico personaggio che non ci ha convinti al cento per cento sotto questo aspetto è il brasiliano Lùcio, a questo punto attendiamo con ansia di vedere quali altri eroi Blizzard deciderà di proporre ai fan.
C’è un altro aspetto da sottolineare quando parliamo dei personaggi: la grande varietà proposta unita al numero di abilità a disposizione di ogni singolo eroe rende gli scontri sempre diversi e imprevedibili, è davvero difficile annoiarsi giocando a Overwatch.
Le armi a disposizione dei singoli eroi sono riuscite a conquistarci, sono molto diverse tra loro e variano a seconda della principale vocazione del nostro personaggio: abbiamo fucili d’assalto, fucili a pompa, mitragliette, enormi martelli, fucili elettrici, lanciagranate, lanciarazzi, mine velenose ma anche bastoni curativi e in grado di aumentare il danno inferto dagli alleati. Le armi rispondono bene anche se, a dire il vero, essere dei fenomeni a mirare col mouse non è fondamentale in Overwatch: si possono fare molti più danni con una gestione furba delle abilità e collaborando con i propri compagni. La cooperazione, in effetti, è molto importante nel gioco per raggiungere il successo. Ci è capitato spesso nelle nostre partite di imbatterci in squadre di lupi solitari puntualmente fatti a pezzi, per vincere contro un team ben organizzato è necessario che il tank, i personaggi offensivi, difensivi e quelli di supporto si aiutino a vicenda. Nel momento in cui dobbiamo creare il team Overwatch ci viene incontro, sottolineando l’eccessiva presenza di cecchini o l’assenza di personaggi offensivi nella squadra.
Lo stile grafico scelto da Blizzard per Overwatch è a parer nostro azzeccatissimo ed esalta ancor di più personaggi già ben realizzati. Anche il finale di partita è gestito in modo ottimo e abbiamo la possibilità di vedere la giocata più riuscita e di votare il “migliore in campo”: purtroppo il giocatore vincente non ottiene nessun tipo di bonus ma speriamo che Blizzard introduca qualche premio (anche solo un bonus all’esperienza) nella versione definitiva del gioco.
Tecnicamente il titolo non ci ha delusi pur essendo una semplice closed beta. Nel corso delle nostre partite non abbiamo quasi mai incontrato fastidiosi rallentamenti e non abbiamo notato bug o difetti grafici particolarmente gravi.
E’ vero, è solo una closed beta ed è ancora presto per dare un giudizio definitivo, ma abbiamo la sensazione che Blizzard abbia fatto centro. Overwatch è divertente, frenetico, coinvolgente e ricco di cose da fare. Siamo di fronte a un titolo che offre un cast di eroi davvero interessante, con mappe ben realizzate e uno stile grafico che non delude. Se al lancio Blizzard proporrà un buon numero di modalità introducendo magari anche qualche nuovo eroe avremo per le mani un ottimo prodotto.
This post was published on 31 Ottobre 2015 11:04
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