Articolo a cura di Samuele Zaboi
In occasione della Milan Games Week di quest’anno, abbiamo avuto l’occasione per provare in anteprima Rise of the Tomb Raider, il cui arrivo è previsto per il 13 novembre su Xbox 360 e Xbox One mentre i giocatori PC e PlayStation 4 dovranno attendere il prossimo anno. Ecco le nostre impressioni per la nuova avventura di Lara Croft.
Già con il reboot del 2013 Crystal Dynamnics era stata abbastanza chiara: riportare la serie di Tomb Raider alle origini. Dopo il tentativo effettuato con il primo “nuovo” capitolo dedicato a Lara Croft, l’obiettivo pare sia stato finalmente raggiunto con Rise of The Tomb Raider. Dalla prova che abbiamo potuto effettuare presso la stand Microsoft è stato possibile vedere, sin da subito, come il mondo della giovane archeologa sia tornato al glorioso passato abbandonando, almeno apparentemente, quelle tinte dark che avevano caratterizzato e forse marchiato fin troppo il titolo di due anni fa. Con Rise of the Tomb Raider tornano ancor più in modo preponderante le grandi tombe e i grandi enigmi da dover risolvere interagendo con l’ambiente, il tutto contornato da un livello grafico che appare superiore a quanto visto in passato. In particolar modo il modello di Lara Croft è stato curato anche nei più piccoli dettagli, ripercorrendo i passi effettuati con l’edizione per PlayStation 4 e Xbox One di Tomb Raider. Il volto e il corpo della giovane archeologa sono stati realizzati in modo pressoché perfetto con una particolare attenzione riservata ai capelli di Lara: questi si muoveranno in modo indipendente e realistico e, oltre a questo, l’eroina andrà a sistemarsi la celebre coda di cavallo con una naturalezza a tratti sorprendente. Questo dettaglio sembra però essere stato abusato da parte degli sviluppatori, dal momento che Lara effettuerà questa azione in modo meccanico con una frequenza disarmante, dopo un salto, una corsa o appena uscita dall’acqua.
Quest’ultimo elemento è un’altra grande novità in Rise of the Tomb Raider: come in passato, l’archeologa potrà tornare a nuotare. Dalla prova effettuata si è potuto notare come l’acqua stessa, verosimilmente, sarà un elemento molto importante dal momento che sarà protagonista anche di diversi enigmi da dover risolvere.
Se da un lato abbiamo elogiato le fattezze e la realizzazione di Lara Croft, dall’altro non abbiamo notato la stessa cura per gli altri personaggi di Rise of the Tomb Raider ma non è da escludere che ulteriori migliorie siano già state effettuate da parte degli sviluppatori rispetto alla prova che ci è stata sottoposta. Resta da valutare infine la longevità del gioco e la vastità delle tombe che gli utenti dovranno affrontare e risolvere anche se le premesse appaiono più che buone.
Rise of the Tomb Raider sembra essere in grado di ribadire quanto visto con il reboot, ampliando e migliorando grazie al ritorno preponderante di un maggior numero di tombe e di enigmi. Il livello grafico è eccellente in particolar modo per quanto riguarda la realizzazione e la fisica di Lara, che appare aver migliorato le proprie capacità con salti che però talvolta rasentano il possibile. Le aspettative per Rise of the Tomb Raider sono alte e potrebbe trattarsi del miglior titolo della saga di sempre.
This post was published on 27 Ottobre 2015 13:51
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