A cura di Stefania Sperandio
Al ricchissimo E3 di Los Angeles di quest’anno, c’è stato spazio anche per Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, il nuovo episodio della storica serie di Hideo Kojima, che debutterà ufficialmente il prossimo 1 settembre su PlayStation 4, PlayStation 3, Xbox One e Xbox 360, e il 15 settembre su PC. Durante la fiera, sono stati quindi svelati numerosi nuovi dettagli relativi al gameplay dell’opera, che promette davvero di essere il Metal Gear più grande di sempre.
Live together, die together
A differenza degli episodi precedenti, e come era stato già accennato con la prima parte, Ground Zeroes, questo Metal Gear Solid V sarà un open world. È la prima volta che la saga si approccia ad una simile struttura ludica, che è andata a sposarsi allo scheletro a missioni e alla componente gestionale che erano invece lo zoccolo duro di Metal Gear Solid: Peace Walker. Il risultato, quindi, ci vedrà vestire i panni di un Big Boss che è ora a capo dei suoi Diamond Dogs, intento ad erigere una nuova Mother Base completamente personalizzabile, la cui gestione è tutta affidata al giocatore. Per compiere la sua agognata vendetta (non entriamo nei dettagli per evitare spoiler a coloro che non hanno ancora giocato Ground Zeroes), l’eroe decaduto dovrà affrontare numerose missioni in giro per il pianeta, spalleggiato dalle sue truppe.
Proprio questo è uno degli elementi di rottura con i precedenti capitoli: se, nelle vecchie iterazioni – a parte brevi parti in cui si veniva accompagnati da un alleato – i nostri eroi avanzavano nelle loro missioni in solitaria, qui Big Boss potrà affrontare ambientazioni anche duecento volte più grandi del Camp Omega di Ground Zeroes portando con sé anche un compagno selezionato all’inizio della missione. Tra essi, troviamo ad esempio l’avvenente cecchino muto Quiet, e il fedelissimo lupo guercio BB. Una volta selezionato il compagno, potrete anche dotarlo degli equipaggiamenti che preferite, selezionandole vestiario e armamento. È stato inoltre specificato che, portando con voi il lupo, potrete interagire con lui accarezzandolo, se vi fa piacere, ma sopratutto potrete mandarlo in giro per la mappa per localizzare i nemici, ed anche ordinargli di attaccare a vostro piacimento.
Gli alleati, tuttavia, non sono i soli che possono dare una sistemata al loro arsenale e alla loro uniforme prima di partire per la missione: anche lo stesso Big Boss, infatti, potrà essere equipaggiato in toto a discrezione del giocatore, che dovrà quindi valutare il tipo di armi più congeniali all’obiettivo che intende raggiungere, e che potrà anche utilizzare degli indossabili sulla testa del protagonista. Verosimilmente, il riferimento è a dei copricapo – anche improbabili – come quello che venne mostrato tempo fa, a forma di testa di gallina. Proprio come in Peace Walker, inoltre, potremo anche decidere di non compiere un’operazione vestendo i panni di Big Boss, ma quelli di uno dei suoi soldati dei Diamond Dogs. In questo caso, viene sottolineato, c’è anche la possibilità di giocare come una soldatessa, dal momento che la truppa dell’ex Naked Snake recluta anche donne. Prima di cominciare ogni missione, avrete poi modo di selezionare anche i veicoli in vostro possesso che volete portare con voi, così da poterli pilotare durante l’operazione: qui, si va dalla jeep già vista in Ground Zeroes, passando dai camion ed arrivano fino ai veri e propri carri armati, tutto in base alla vostra preferenza.
Altra particolarità del titolo è quella relativa al fatto che potete anche visitare le aree di missione senza avere nessuna operazione o nessun obiettivo in corso: la funzione sarà particolarmente utile per studiare le caratteristiche della zona e pianificare la propria strategia, ed anche per indicare dove vogliamo che l’elicottero, a inizio missione, ci consenta di cominciare l’infiltrazione.
Un esercito e un intero open world ai piedi del boss
Una volta conclusa la fase preparativa della missione, vi ritroverete sul campo con il vostro alleato, e sarà giorno o notte in base a quanto avete indicato nella schermata precedente. Preso il controllo di Big Boss, potrete raggiungere a breve distanza dal punto in cui siete atterrati un apposito terminale che vi consentirà di collegare l’iDroid del soldato leggendario, ottenendo così tutte le informazioni utili alla missione, e facendo scorrere sullo schermo – come avveniva nel primo Metal Gear Solid – dei suggestivi titoli di testa proprio mentre giocate. A questo punto, il gameplay dovrebbe funzionare proprio come visto in Ground Zeroes, con la differenza che le ambientazioni saranno enormenente più estese, al punto da giustificare l’utilizzo di mezzi di trasporto per accorciare le distanze – cavalli compresi. Tra quelli utilizzabili, abbiamo visto anche il D-Walker, ossia il corpo robotico bipede che Big Boss può controllare per avere ragione dei nemici: quest’ultimo è particolarmente veloce, e può anche essere mandato in ricognizione (come avveniva con il MKII in Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots). Se utilizzato da Big Boss, lo protegge dal fuoco nemico, ed è anche un valido alleato nel momento di passare all’attacco, poiché vi offre l’opportunità di afferrare letteralmente gli avversari, e scaraventarli via. Oltretutto, a quanto pare è abbastanza silenzioso da poter essere utilizzato anche nelle fasi in cui non è attivo alcun allarme, per sorprendere le ronde nemiche alle spalle.
In aggiunta, sarà anche possibile sferrare degli attacchi CQC mentre si è a bordo del D-Walker, avvelandosi quindi della specialità più inarrestabile di Big Boss. Occhio, però, perché il roccioso comandante dei Diamond Dogs non è più il solo capace di usare degli strategemmi o di correre ai ripari quando si trova in una situazione di svantaggio: questa volta, infatti, l’intelligenza artificiale avversaria farà dei passi in avanti, e vi ritroverete a vostra volta innanzi a delle esche che potrebbero trarvi in inganno e allontanarvi dai vostri nascondigli sicuri, o potreste dover fare i conti con avversari che, per contrastare la vostra potenza di fuoco, si presenteranno dotati di scudo antiproiettili e armature affini. Se la situazione si farà particolarmente complicata, potrete anche chiamare in vostro aiuto l’elicottero alleato – lo stesso che vi estrarrà dall’area di missione, quando avrete finito con i vostri compiti – che in The Phantom Pain sarà dotato di un cannone dall’elevata potenza di fuoco, capace di aprirvi un varco con la forza bruta. Inutile dire che però ricorrere a questo tipo di aiuti andrà a compromettere la valutazione finale del vostro operato, facendovi dire addio all’ambìto Rank S (il massimo).
Kojima e Metal Gear, per l’ultima volta
Come fatto notare dallo stesso Geoff Keighley che ha mostrato il trailer di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain durante la fiera, questo è stato l’ultimo E3 nel corso del quale Hideo Kojima ha potuto presentare un suo trailer per un capitolo della sua serie più famosa. Il suo addio a Konami, ancora non spiegato da nessuna delle due parti coinvolte, è infatti sempre più vicino, ed è quindi lecito attendersi un vero e proprio canto del cigno dal leader e mastermind dell’ex Kojima Productions.
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain sarà un videogioco che vi parlerà di vendetta, della caduta di un eroe nel baratro di follia che lo ha condotto agli eventi che tutti conosciamo, raccontanti nel primo Metal Gear. Parlerà di umanità, di debolezza, di errori, e lo farà in modo crudo e diretto, come confermato dallo stesso Kojima. Ciò detto, il game designer ha fatto sapere che – sì, la storia sarà un po’ dark, ma le fasi di gioco saranno ciò che renderà il gioco più luminoso, più leggero, più vicino ai capitoli precedenti, che pur affrontando tematiche mature e profonde (ed essendo stati puntualmente riservati dal PEGI ad un pubblico 18+) non hanno mai rinunciato ad esprimere la natura non solo narrativa, ma anche scherzosa del loro creatore. The Phantom Pain sarà quindi l’ultimo passo da compiere, il piccolo tratto che conclude un cerchio. E, in qualche modo, sarà il lascito di Kojima, che già con quest’ultimo trailer ha fatto riflettere su tematiche controverse ed importanti, in un assaggio da un’opera che sembra destinata a rimanere nell’immaginario del pubblico non per la crudezza delle sue sequenze, ma per le riflessioni che il suo autore intende lasciarvi in eredità. Lui, che proprio di lascito, eredità e meme, ha parlato lungo tutta la sua più celebre creazione.
Se avete bisogno di un riepilogo degli eventi dei capitoli precedenti, così da comprendere al meglio i fatti che saranno narrati in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, potete consultare la nostra Enciclopedia di Metal Gear.