Anteprima di Gianluca Arena
I decenni passano, ma, di console in console, di generazione in generazione, Nintendo rimane maestra assoluta di un genere, quello dei platform game, che, nonostante l’avanzamento tecnologico e l’affermarsi di altri tipi di giochi, come gli sparatutto in prima persona e gli open world tridimensionali, non sembra volerne sapere di andare in pensione, pronto ad accalappiare grandi e piccini indistintamente.
Dopo il recente Kirby e il pennello arcobaleno, ecco giungere su WiiU Yoshi’s Woolly World, titolo che ho avuto già modo di provare in prima persona.
Ecco le mie impressioni.
Come già sperimentato con successo ai tempi di Kirby e la stoffa dell’eroe, a oggi uno dei giochi a piattaforme più validi dell’intera ludoteca Wii, Nintendo torna a tuffarsi in un mondo di lana, ambientando la nuova avventura degli Yoshi in quello che sembra un enorme cesto per il filato, di quelli che la nonna teneva vicino al camino, o alla sua poltrona preferita: la prima cosa che colpisce, è bene sottolinearlo, è proprio l’aspetto grafico del gioco, che toglie il fiato per la bellezza e per la resa a video di elementi che sembrano prendere forma.
Come per la già citata recente avventura di Kirby, la grande N dimostra che, anche a fronte di un conteggio poligonale “solo” di medio livello, una direzione artistica ispirata e una tavolozza di colori brillanti possono non solo supplire, ma addirittura sopravanzare le produzioni tecnologicamente più blasonate.
Senza ripercussioni sul gameplay, però, anche il più invitante dei titoli perde mordente: ecco perché le prime ore con Yoshi’s Woolly World promettono bene.
Le soluzioni ludiche accoppiate alla struttura del mondo di gioco sono molteplici, alcune già viste in passato, altre nuove di pacca, tra cui la possibilità di scucire costruzioni intere all’interno dei livelli, svelando così passaggi nascosti, o tirare via parti di nemici così da esporne il punto debole.
Oltre a queste, tornano dei marchi di fabbrica della serie dedicata a Yoshi, che, come sempre, può ingurgitare i nemici e produrne delle uova, da utilizzare come armi per sconfiggere altri nemici, aprirsi la via in determinate situazioni o colpire bonus altrimenti irraggiungibili.
Il design dei primi mondi, nella sua semplicità, rivela comunque la consueta, certosina attenzione al layout dei livelli e alle strade che al giocatore è concesso intraprendere.
Se i primi livelli sono un indizio sufficiente (e io credo proprio lo siano, conoscendo il modo di lavorare dei team interni a Nintendo), anche Yoshi’s Woolly World segue la filosofia dell’approccio a più livelli, così da coinvolgere tanto i fan più giovani quanto gli adulti più smaliziati.
Portare a termine un livello, senza curarsi troppo del gran numero di collezionabili sparsi qua e là e dei segreti nascosti, è un esercizio di grande facilità, anche a livello normale (esiste anche una modalità Relax, il cui nome la dice lunga sul livello di sfida): i nemici oppongono una resistenza abbastanza scarna e non sono mai troppi, e le fasi in cui il platforming richiede precisione e coordinazione si contano sulle dita di una mano.
Piuttosto, la vera sfida è rappresentata dal raccogliere tutto ciò che i programmatori hanno nascosto tra le pieghe di un level design tanto semplice quanto diabolico in certi frangenti.
Ecco che allora, usando magari lo stesso save file, sebbene ve ne siano parecchi a disposizione del giocatore, padre e figlio (o magari due fratelli con qualche anno di differenza) possono godersi entrambi l’avventura, l’uno completando i livelli e l’altro sbloccando tutti gli extra in una seconda passata.
Nella recensione completa, che potrete leggere su queste pagine qualche giorno prima dell’uscita nei negozi, prevista per il prossimo 26 giugno, mi esprimerò anche sulla bontà delle soluzioni sul lungo periodo e su tutti gli altri aspetti, ma per adesso la sensazione è di trovarsi dinanzi all’ennesimo prodotto rifinito e ben sviluppato.
Il primo impatto con il nuovo capitolo della avventure dei dinosauri più simpatici visti su console Nintendo è dei più positivi, sebbene il numero di novità introdotte non sia poi così rivelante.
Un level design che si presta a letture multiple, un incantevole direzione artistica e un sistema di controllo estremamente preciso si rivelano, finora, i punti forti della produzione, che promette di affollare ancora di più il già nutrito (e concorrenziale) reparto platform dell’ammiraglia Nintendo.
Non perdetevi la nostra recensione per saperne di più!
This post was published on 25 Maggio 2015 11:40
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