Oggi parliamo di Resident Evil CODE: Veronica X, dove la X lo identifica per il titolo dedicato alla Playstation2 e non del suo corrispettivo per Dreamcast (piuttosto, qualcuno ricorda questo eccellente prodotto? Un vero peccato non abbia funzionato a dovere, davvero).
Ecco, vidi questo gioco per la prima volta nella mansarda di un mio carissimo amico, Matteo, e ne rimasi molto colpito da un elemento che sin ora era stato solamente, e vagamente, accennato in Resident Evil 2: l’Amore.
Credo di essere uno dei pochi ad aver colto questo elemento, ma sono certo che dopo aver finito di leggere sarete del mio stesso avviso e non riuscirete più a pensare a questo gioco se non in questa chiave di lettura.
Già signori, vi sfido, perché questo titolo (che a mio giudizio è il migliore mai realizzato della saga oltre che il più lungo) ha come elemento portante proprio questo sentimento profondo, un sentimento che fa fare grandi cose, magari stupide ma grandi. Ma andiamo per gradi.
Le prime scene che ci compaiono sullo schermo sono molto frenetiche: Claire Redfield, protagonista di Resident Evil 2 e sorella di Chris, protagonista di Resident Evil, è ora in Francia e per la precisione all’interno di uno stabilimento dell’UMBRELLA. Sono passati 3 mesi dagli eventi di Raccoon City e sembra che la nostra eroina abbia deciso di dare del filo da torcere alla società responsabile dell’epidemia zombie che ha colpito la “città dei procioni” del Midwest. In una scena che rimarrà impressa nella nostra memoria vita natural durante, Claire fa finta di arrendersi gettando a terra la sua pistola ma, subito dopo, si lascia cadere, recupera al volo la sua arma prima che tocchi terra ed uccidere le guardie che l’avevano bloccata. Vi ricorda qualcosa? Certo che si, Mila Jovovich fa la stessa cosa nei film dedicati alla saga, ma a noi non interessa questo, ci interessa che tanta BAD-ASSAGGINE alla fine non paga. Si, ok, anche Mila Jovovich è Amore ma quello è un Amore differente, un Amore privato, più intimo, fatto di piastrelle del bagno, kleenex e tanta fantasia e a noi ora non interessa, ci interessa solo che Claire viene presa alle spalle, rimane stordita e poi buio.
Perché vi faccio questo preambolo e mi focalizzo sui kleenex? Semplice, perché serviranno… Oh, si, e anche per spiegarvi come Claire arriverà sull’isola di Rockfort Island e, qui, conoscerà l’Amore.
Durante le prime fasi del gioco, infatti, scopriamo che l’isola su cui siamo stati imprigionati è sotto attacco da parte di forze militari non meglio identificabili e che i suoi abitanti sono stati colpiti dal Virus progettato nei suoi laboratori.
Potrà sembrare la solita solfa, ma no, fidatevi, non è cosi. I precedenti episodi hanno fatto scuola e l’Action di questo titolo soddisfa appieno le aspettative per un titolo destinato ad una (allora) console di “nuova generazione” quale la Playstation2. Nuovi armamenti, nuovi munizionamenti, nuovi sistemi di puntamento, nuove manovre, permetteranno di affrontare le vostre sfide in modo più immediato, mantenendo immutato lo spirito di un tempo, cioè “FAR SALTARE CAPOCCE AGLI ZOMBIE A PISTOLETTATE“.
Comunque, come accennavo gli abitanti, prigionieri o personale di sicurezza che sia, sono stati contagiati ma tra i superstiti vi è un simpatico ragazzino che ben pensa di accogliere l’unico altro essere senziente nel raggio di metri, Claire, a suon di mitragliate. Si tratta di Steve Burnside ed è stato imprigionato qui con suo padre.Il suo taglio di capelli, la sua malizia, il suo tono (per me) fastidioso, la sua arroganza, la faranno da padroni. Poteva Claire rimanere insensibile a cotanta mascolinità? Si, rimane impassibile, almeno per ora.
Comunque, la storia proseguirà a fasi alterne. I due si riavvicineranno molto, per poi riallontanarsi nel momento in cui avranno alcune divergenze su certe pistole d’oro, per poi riavvicinarsi un’altra volta quando Steve non potrà rimanere impassibile al fascino di due mitragliette. Si, CODE Veronica ci insegna anche l’Amore per le armi ma, cosa più importante, ci spiega anche che in situazioni disperate, come l’esser confinati su un isola nel Pacifico popolata solo da mostri genetici in cui la metà degli edifici non fa altro che bruciare, ci sia tempo per innamorarsi.
Già, Steve si innamora perdutamente di Claire. Farà di tutto per lei, anche girare con delle armi scariche (però li se la era un po cercata), anche raggiungere l’Antartide, anche farsi ammazzare per salvarla, anche confessare il suo Amore in una delle scene più toccanti di tutta la saga.
La situazione è la seguente: Claire e Steve sono stati imprigionati da Alexia Asfhord dopo aver combattuto il Nosferatu, un mostro genetico nato dall’impianto di geni mutageni in Alexander Ashford (padre di Alexia). Claire viene liberata da suo fratello Chris (si, lui è presente in questo titolo ed è anche giocabile, parleremo dopo di lui) e insieme si mettono in cerca di Steve… e lo trovano anche, ma qualcosa è sospetto. A bloccarlo in posizione seduta vi è il manico di legno una enorme ascia che ha la lama conficcata nella parete. Capiamo subito che qualcosa non quadra. Alexia ha usato Steve come cavia e gli ha iniettato un pericolosissimo virus che, sotto gli sguardi dei nostri inermi eroi, lo fa trasformare velocemente in una creatura disumana “mezzo gorilla-mezzo rana” e in possesso di una forza tale da togliere quell’ascia dalla parete come voi togliereste un cucchiaio da un panetto di burro. Ed è qui che avviene: dopo un rocambolesco inseguimento fatto di grate che cadono e asciate nell’aria, stiamo per venire sopraffatti e sconfitti ma Steve, ripreso temporaneamente il lume della ragione ci guarda, ci riconosce e ci salva da un tentacolo che stava per stritolarci. Riverso a terra dopo esser stato colpito a morte dal medesimo tentacolo da cui ci ha salvato ci avviciniamo a lui, cerchiamo di confortarlo dicendogli di tenere duro, che nostro fratello ci salverà, che tutto andrà bene ma lui capisce. Sa. E’ tutto chiaro ormai ma è anche troppo tardi. “I Love You!“. Queste saranno le ultime parole che gli sentiremo pronunciare con un rivolo di voce. Personalmente credo che Claire non si sia mai più ripresa da questo shock.
Dopo aver analizzato il più canonico aspetto dell’Amore Sentimentale, cioè quello in cui due individui si amano, passiamo ad un altro suo aspetto che è presente addirittura in altre due coppie distinte: l’Amore Fraterno. Già, perché in questo titolo non solo c’è una coppia fratello-sorella, Claire-Chris, no, ce ne sono ben due. Alexander-Alexia, i due cattivi del gioco.
Iniziamo da quello più semplice Chris-Claire. Il loro legame è molto forte e già si respirava in Resident Evil 2, quando veniamo a sapere perché Claire è a Raccoon City: per il fratello. Ebbene, in CODE Veronica avviene il contrario. Claire, nelle fasi iniziali del gioco, riesce a inviare una mail a Leon (l’altro protagonista di Resident Evil 2). Questi contatta immediatamente il fratello di Claire, Chris Redfield, che in men che non si dica, si arma e parte a salvarla. La seconda parte del gioco, infatti, vedrà come protagonista proprio Chris che arriva a Rockfort Island per cercare e portare in salvo la sorella. Beh, se non è Amore Fraterno questo, ditemi voi cosa lo è. Sfidereste voi il Pacifico, l’Antartide e una infestazione zombie solo per vostro fratello/sorella? Io ne dubito, ma non si sa mai.
Quello invece di Alexander-Alexia è più complesso, dato che Alexia è morta 15 anni prima. A causa di questo avvenimento Alexander diventa schizofrenico e sviluppa una seconda personalità (in realtà non è chiaro se lo faccia coscientemente o meno). Sta di fatto che il legame che lo legava a sua sorella era cosi forte da lacerare la sua psiche, portandolo ad interagire con lei come se questa fosse realmente presente, portandolo addirittura a vestirsi come lei per impersonarla (forse realmente convinto di esserla) tanto da farci credere, nelle prime fasi del gioco, che Alexia esista davvero e si aggiri per il maniero degli Ashford. Solo dopo scopriremo che no, Alexia è definitivamente morta… o meglio, è in stasi criogenica per permettere al Virus T-Veronica di alterare il suo corpo e lasciare intatta la sua mente e la sua volontà.
La scena culmine di questo Amore Fraterno si palesa a noi quando un moribondo Alexander si trascina sino alla capsula che contiene la sorella e questa si risveglia. Il “theme” musicale alimenta questa sensazione e sotto quella melanconica musica non possiamo che chiederci: “Quanto si volevano bene questi due individui?“. Molto è la risposta giusta. Lo capiamo subito dalla sequenza successiva in cui Alexia, appena risvegliata, coccola il suo defunto fratello accarezzandone i biondi capelli, meditando vendetta.
Il terzo tipo di Amore che viene ampiamente affrontato nel gioco è anche in questo caso identificato da una coppia di individui appartenente allo stesso nucleo familiare. Stiamo parlando dell’Amore Familiare, in questo caso del rapporto padre-figlio.
Come precedentemente accennato, Steve è stato rinchiuso su Rockfot Island con suo padre. Sappiamo fin da subito che sono stati separati e che l’uno ignori dove sia l’altro. Bene, durante il gioco lo troveremo nel momento peggiore, direi.
Steve e Claire cadono da un balcone e quest’ultima rimane bloccata da delle macerie.
Uno stordito Steve non si rende conto di uno zombie dietro di lui che si avvicina.
Claire gli urla “DIETRO DI TE!” e questi, armi in pugno si volta e… SBAM!
Ecco tuo padre.
Steve indietreggia, non vuole sparare, non vuole farlo.
Claire urla “SPARAGLI!!! SPARAGLI!!!”.
“NON POSSO, NON POSSO!!! FERMATIII….!!!” Risponde Steve.
Il lento incedere dello zombie prosegue. Steve chiude gli occhi e qualcosa avviene. Coincidenza? Un barlume di lucidità nella mente di uno zombie? Non lo sapremo mai. Sta di fatto che il padre di Steve si volta, lascia stare suo figlio e si accascia su Claire con l’intento di divorarla.
Claire urla, è terrorizzata, già sente quel fetido alito sula sua pelle ma Steve, risvegliatosi dal suo torpore, punta le mitragliette verso “l’uomo-che-un-tempo-fu-suo-padre“, urla di dolore, apre il fuoco, lo crivella di colpi e salva la sua amata.
Ragazzi, ci vuole coraggio a fare una roba simile e con molta probabilità Steve vi è riuscito solo perché l’Amore Sentimentale ha surclassato l’Amore familiare.
Vai cosi Steve, te le sei guadagnate quelle mitragliette e quelle pallottole.
Cosa dire. Resident Evil CODE Veronica X, lo ribadisco, è per me è il miglior titolo della saga. Il livello di emozioni che collezionerete giocandolo è elevatissimo, ma a mio avviso il vero leit motiv di questo gioco è proprio l’Amore.
L’amor che move il sole e l’altre stelle
(Dante, Paradiso XXXIII, 145).
P.S. Ah, si. In questo titolo c’è anche il grande ritorno di Albert Wesker, l’antagonista di Resident Evil ma lui con l’Amore non c’entra nulla e quindi non ci interessa.