Con il passaggio alla nuova generazione di console sta diventando sempre più frequente la quantità di edizioni “Collection HD” annunciate e pubblicate da parte delle Software House. Una delle primissime collezioni di questa tipologia fu realizzata da Sony e Ready at Down – oggi Sony Santa Monica Studios – con la riedizione in Alta Definizione del primo e secondo capitolo di God of War, usciti entrambi originariamente su PS2 e con questa collezione disponibili per PlayStation 3.
Grazie al successo ottenuto e anche attraverso le continue richieste dei fans, Sony ha prima presentato e ora pubblicato la God of War Collection: Volume II – nota anche come God of War Origins – la riedizione in HD di God of War: Chains of Olympus e God of War: Ghost of Sparta, entrambi tasselli della serie GOW usciti prima solo su PlayStation Portable. Il passaggio dalla piccola alla grande di casa Sony ha portato dei vantaggi o si tratta solo di un nuovo modo per allungare la vita del brand? Scopritelo in questa nostra recensione.
DUE GRANDI TITOLI IN UN SOLO SUPPORTO
I due titoli presenti all’interno della collezione si collocano temporalmente come prequel e sequel del primo capitolo della serie. God of War: Chains of Olympus dunque racconta la storia di Kratos, ancora al servizio degli dei, con il compito di riportare la luce nel mondo dopo la morte del dio Elio e battere Morfeo e le sue armate che vogliono soggiogare la Terra ponendola in uno stato di sonno eterno.
Ghost of Sparta invece è il sequel del primo capitolo e vede già Kratos essere il dio della Guerra con il suo posto nell’Olimpo. L’essere un dio tuttavia non gli ha dato la pace e lo Spartano partirà per un nuovo viaggio che gli farà scoprire cosa si cela dietro il suo passato e la maledizione che incombe su di lui e sul fratello.
Per leggere comunque tutto della storia e della giocabilità, oltre che longevità e via discorrendo, visionate le nostre recensioni completa dei due capitoli cliccando qui (GOW: Chains of Olympus ) o sulle cover dei due giochi qui sotto.
QUEL QUALCOSA IN PIU’
Questa ri-edizione dei due capitoli per PSP su PS3 hanno dato al gameplay alcune caratteristiche del tutto nuove che per forza di logica non era possibile avere sulla portatile di Sony. Lo schema dei comandi è stato rivisto grazie alla presenza sul Dualshock 3 (SixAxis), della seconda leva analogica a cui è stata legata la schivata, così come avviene con i tre capitoli principali della serie.
Nonostante questa modifica però, nel gioco resta privilegiata la parata, un’azione che sulla portatile di Sony era stata decisamente migliorata e posta al centro dell’attenzione nel combattimento perché risultava più comoda ed immediata da attivare rispetto alla parata.
A parte questa ricalibrazione del sistema dei controlli, entrambi i titoli non presentono altre particolari modifiche.
La quantità dei nemici a schermo è decisamente esigua rispetto ai capitoli principali, cosa necessaria dato che entrambi i titoli non disponevano della potenza data da una PS3, ma di quella ottenuta da una PSP.
Si segnala comunque l’aggiunta dei trofei, settantatre complessivamente con ben due differenti platini, uno ottenibile raccogliendo tutti i trofei legati a Chains of Olympus e l’altro collezionando invece tutti i trofei di Ghost of Sparta.
Si tratta di un’aggiunta per alcuni banale, ma che così non è dato che migliora la già buona longevità del titolo – complessivamente circa quindici ore tra il primo e secondo capitolo – aggiungendo inoltre un grado di sfida ulteriore.
UNA RI-EDIZIONE DELLA TECNICA
A livello tecnico tanto Chains of Olympus quanto Ghost of Sparta erano tra i migliori titoli su PlayStation Portable, entrambi prepotentemente inseriti all’interno di una ipotetica top 10.
La loro rivisitazione in HD tuttavia non presenta la stessa grandiosità che, la prima Collection ad esempio, ha suscitato nei giocatori.
Personaggi spigolosi, texture ingigantite e una mancanza generale di dettagli, tanto dal punto di vista dei poligoni che della grafica ed effettistica, mostrano questi due titoli al loro peggio. Questi difetti tuttavia non danneggiano in alcun modo il gameplay e se si tiene a mente ben chiaro il punto di partenza di questa edizione, non si può che accettare il tutto comprendendo che per avere qualcosa di meglio si sarebbe dovuto rifare tutto sfruttando il motore utilizzato da God of War III.
Come per quest’ultimo titolo poi, l’edizione Collection Volume II è disponibile anche in 3D, caratteristica che farà certamente felici i possessori di televisori 3D, che per nostra sfortuna noi non abbiamo.
Ottimo il comparto sonoro e altrettanto doppiaggio, completamente in italiano che consente anche ai non anglofoni di godere appieno di entrambi i titoli senza dover sentire pessime voci con un’altrettanta pessima sincronia.
CONCLUSIONE
La God of War Collection Volume II è un ottimo affare, permette a chi non ha mai avuto una PlayStation Portable di assaporare l’intera epopea di Kratos con quei due tasselli che sino ad ora mancavano su PlayStation 3 – vi ricordiamo infatti che God of War e God of War 2 sono già usciti in versione HD su PS3 attraverso la God of War Collection Volume I.
In conclusione il passaggio su PS3 di God of War: Chains of Olympus e God of War: Ghost of Sparta, da ai due titoli l’alta definizione, il 3D, l’uso dell’analogico destro – che non fa mai male – ed una lunga carrellata di trofei da aggiungere sul nostro profilo PSN.
Bisogna dire però che la sensazione finale che si ha giocando questi due titoli su PS3 è che siano castrati rispetto alla console che li fa girare, sensazione logica pensando che entrambi i titoli sono nati e cresciuti per essere esclusive PlayStation Portable.
Ciò tuttavia non è un grande difetto, anche se il consiglio che personalmente mi sento di darvi è di munirvi di PSP e usare questa console per giocare perché è con questa console che i due titoli danno il loro massimo.
VOTO: 8.5 SU 10
God of War: Collection Volume II è una raccolta action sviluppata da Ready at Dawn Studios e distribuita da SCEE in esclusiva PlayStation 3 dal 14 Settembre 2011.